«27anni per laurearmi, anche per mia madre»
FURIO CORSETTI DEL TRIO MEDUSA SI È LAUREATO IN ARCHITETTURA A 46 ANNI. ECCO PERCHÉ
G li studi in Architettura di Furio Corsetti, che con Gabriele Corsi e Giorgio Daviddi forma il Trio Medusa, sono durati 27 anni e mezzo. Si è immatricolato nel 1991 e laureato nel 2019. Ma quanto ha speso in tasse universitarie? «Non l’ho calcolato, ma credo di aver finanziato la ricerca in Italia... Per laurearmi in realtà ho dovuto fare soprattutto la “iena”: per via del lavoro, ero rimasto a due esami dalla laurea col vecchio ordinamento, quello con 30 tostissimi esami. Mi sono arenato due volte, nel 2001 e nel 2008. Per poter esercitare il mio diritto allo studio, ho dovuto fare ricorso al Tar contro gli effetti di un RegioDecreto del 1931 che azzera la carriera universitaria se per otto anni non verbalizzi esami, neanche una bocciatura».
Tra Iene e radio, che bisogno aveva di laurearsi, visto che possiamo escludere che ora si metta a fare l’architetto?
«La laurea è una cosa importante, mi pesava non aver portato a termine il mio percorso universitario e, letteralmente, me la sognavo la notte. So che in questo periodo siamo passati dal considerare la laurea un viatico, una salvezza, al considerarla quasi una perdita di tempo, una schifezza. E invece studiare comporta sacrificio e dedizione che sono di per sé un valore. Ma c’è anche una ragione personale: lo avevo promesso a mia mamma. Quando è mancata, nella primavera del 2017, ho deciso che dovevo laurearmi anche per lei. Ho fatto una battaglia legale, l’ho vinta, ho sostenuto gli ultimi due esami e a gennaio scorso ho discusso la tesi. Voto: 104 su 110».
Flavio Briatore dice di non ritenere necessario che, da grande, suo figlio si laurei, perché potrà imparare sul campo come gestire le aziende di famiglia. Che ne pensa?
«Non giudico, so che ci si può costruire competenze e cultura in altri modi, e so che la laurea non garantisce il lavoro. Studiare, però, forma il carattere in unmodo diverso dal lavoro, perché per anni ti costringe a essere sotto esame. E mi inquieta la relativizzazione delle competenze che c’è oggi. Resto dell’idea che il pezzo di carta siameglio avercelo».
Su che cosa ha fatto la tesi?
«La sicurezza sui luoghi di lavoro, che era stata argomento di cinque servizi fatti per le Iene. Ho esaminato il cantiere di Giudizio Universale (lo show immersivo sulla Cappella Sistina in scena a Roma), studiando modi per migliorare le condizionicondiz di lavoro di chi lo allestisce. Ecco perché sottoso la camicia, il giorno della laurea, avevo ununa maglietta in cui due operai con una imbracatura imbracat mimano il gesto della creazione affrescato affrescat nella Cappella Sistina».
Si è commosso?com Ha festeggiato?
«Mi ha commosso vederemia figlia Martina, di 15 aanni, orgogliosa di me. Il giorno dopo la testesi avevo la radio (Chiamate Roma TriunTriuno triuno, su Radio Deejay, col Trio Medusa, ndr), mi dovevo svegliare alle 5. QuindiQuin nessuna festa. Ma sono andato al cimiterocimit per regalare a mia madre la mia coroncorona d’alloro».
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