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Un futuro sostenibile ed ecocompatibile

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ECO 2Quando si approccia per la prima volta il tema dello sviluppo sostenibile si avverte subito la vastità e la complessità dell'argomento, il quale abbraccia problematiche relative all'ambiente, all'economia, alla società civile, alle istituzioni. Come vedremo, la definizione condivisa di sviluppo sostenibile riflette questo approccio olistico e interdisciplinare e, proprio per questo motivo, il presente dossier vuole dare una visione quanto più ampia possibile del concetto e delle sue implicazioni attuali, sottolineando il fondamentale contributo della normazione in tale panorama, senza avere tuttavia la pretesa di essere esaustivo.
La strategia dell'Unione Europea "Europa 2020" prevede il raggiungimento, entro il 2020, di cinque obiettivi prioritari in tema di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale, clima/energia, dei quali l'uso sostenibile delle risorse ne costituisce una componente essenziale. Nel 2011 si sono susseguite una serie di iniziative europee a supporto di tale componente: la tabella di marcia verso un'economia a basse emissioni di carbonio nel 2050, la tabella di marcia per l'energia per il 2050, una nuova strategia per garantire la tutela, la valorizzazione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi entro il 2050 (prodotti della pesca), ed altre azioni rivolte alle nuove tecnologie per la produzione dell'energia (biomasse), la gestione dei trasporti e la crescita della sostenibilità nel settore edile (costruzioni eco-compatibili, sostenibilità in edilizia). Da questo quadro piuttosto corposo di interventi è evidente come la Commissione Europea stia spingendo verso un uso più efficiente delle risorse lungo il loro intero ciclo di vita, dall'estrazione allo smaltimento dei rifiuti (imballaggi), e ad una riduzione degli impatti sull'ambiente (progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia).
Si potrebbe obiettare l'audacia di questi obiettivi, ma i progressi compiuti negli ultimi decenni in tema di riciclo dei materiali, riduzione delle emissioni di gas serra, sviluppo di tecnologie da fonti rinnovabili hanno dimostrato la fattibilità di tali progressi. La popolazione mondiale in rapida crescita sta minacciando l'abilità degli esseri umani di vivere in modo sicuro e confortevole con se stessi, con le altre specie con le quali condivide il proprio ambiente e, naturalmente, con l'habitat stesso.
Per impedire questo crollo, pertanto, si rendono necessari dei cambiamenti radicali nel comportamento dell'uomo, i quali porranno certamente delle sfide significative alla formazione volontaria, il cui supporto al mondo dell'industria è ormai da più parti riconosciuto in quanto offre soluzioni pratiche e coerenti a livello europeo ed internazionale, facilitando il commercio e gli scambi tra i mercati a livello mondiale. Nel corso degli anni, le organizzazioni non governative della società civile e i cambiamenti sociali e ambientali hanno spinto l'industria a prendere in considerazione le maggiori implicazioni delle sue attività collocando la sostenibilità come punto strategico (UNI ISO 26000). Le aziende hanno un forte impatto sullo sviluppo sostenibile e possono operare in modo più responsabile, aumentando la produttività e rafforzando il mercato. Pertanto, la sfida della normazione oggi è di dare risposte e fornire soluzioni pratiche nell'ottica della sostenibilità a 360°. Alcuni dei Comitati Tecnici dell'ISO e del CEN, ad esempio relativi all'industria marittima, delle costruzioni, della plastica, della gestione dei rifiuti e dell'energia, hanno dato risultati positivi di cosa sia possibile ottenere includendo la sostenibilità nelle norme di pertinenza. A lungo termine, possiamo aspettarci che la sostenibilità diventi un elemento imprescindibile per la normazione volontaria

A cura di Viviana Buscemi - Funzionario UNI
Da Unificazione e Certificazione n. 4/2012

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