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QUATTRORUOTE - Giugno 2023
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QUATTRORUOTE Giugno 2023

Il numero di giugno 2023 di Quattroruote, in edicola dal 31 maggio e già disponibile in Digital Edition, dedica la copertina alla prova su strada di una nuova Suv a corrente, la Nissan Ariya: in aggiunta alle nostre classiche rilevazioni, abbiamo voluto vedere come se la cava nel mondo reale, facendola guidare a un lettore. Le altre auto testate a Vairano sono la Chevrolet Corvette Z06, la Dacia Jogger, la Mercedes-Benz GLC e la Polestar 2. L’appuntamento con la sezione Passato prossimo vede il confronto fra la prima serie della Honda XR-V e la sua erede attuale, mentre (Ri)viste da vicino si occupa dell’Audi Q3 Sportback e le Impressioni di guida si aprono con un’auto che sta scatenando molte discussioni tra gli appassionati: l’Abarth 500e, dove quell’“e” sta per elettrica. Se poi nelle Anteprime vi mostriamo, tra l’altro, come sarà la prossima Nissan Micra, le Autonotizie presentano un corposo reportage dal Salone di Shanghai, che abbiamo chiamato E ora la Cina fa paura. Perché adesso i costruttori locali sono in grado di attaccare in forze, con le loro Bev, anche il mercato europeo. Numerosi, infine, i servizi dell’Attualità, tra i quali spicca un’inchiesta sull’occupazione abusiva dei punti di ricarica delle vetture con la spina.

Nissan Ariya. Cosa succede se metti un automobilista a digiuno di elettrico, uno che quando può mette nel serbatoio benzina ad elevato numero di ottani, al volante di una Bev? Ecco, può accadere che a fine giornata riveda i suoi preconcetti verso la nuova mobilità, apprezzandone i pregi ma rilevandone anche gli oggettivi limiti. Come visto su Quattroruote di maggio 2023, dove abbiamo coinvolto due lettori nella prova della Skoda Enyaq, anche questo mese il test si è ripetuto con la protagonista di copertina, la Nissan Ariya. Una Bev con cui la casa giapponese alza l'asticella, presentandosi, dopo tredici anni di Leaf (l'elettrico alla portata di molti), con una Suv dalle palesi ambizioni premium. Abbiamo provato la versione più ricca, la Evolve 2WD (volendo c’è anche 4x4) con motore anteriore da 242 CV, e la raffinatezza degli interni fa il paio con un confort di marcia di notevole spessore: assetto e insonorizzazione, qui lavorano bene in tal senso. Fa anche parecchia strada, la Ariya: se la città è il vostro habitat, potete fare 500 km senza ricaricarla. Va detto, però, che il merito va ascritto soprattutto alla capienza della batteria, 87 kWh netti, più che alla sua efficienza: quanto a consumi, infatti, ci sono rivali che fanno meglio dei suoi 4,1 km/kWh. Oltre al test completo e all'inedito viaggio con il nostro lettore, nella prova troverate un ulteriore approfondimento: un test con le colonnine a corrente alternata, con il caricatore di bordo da 7,4 kW messo a confronto con l'opzionale da 22.

Dacia Jogger. Con lei, in città, fai 20,4 km/litro (valori rilevati dal Centro prove): basterebbe questo dato, per accendere l’interesse sulla Dacia Jogger Hybrid. Che introduce nella gamma il powertrain ibrido full del gruppo - lo stesso della Clio, per intenderci - senza intaccare le sue proverbiali qualità in termini di spazio a bordo (volendo, ci si sta anche in sette) e l’ampiezza del bagaglio, da 624 litri in configurazione cinque posti. Con un’importante aggiunta, dal punto di vista degli accessori: il pacchetto Sleep. Con 1.500 euro, infatti, si ottiene tutto il necessario per dormire in macchina: materasso, struttura rigida (ripiegabile) per sostenerlo e tendine da applicare sui finestrini inclusi. All’atto pratico, il sistema ibrido sa il fatto suo: i motori elettrici e quello a benzina si spartiscono generalmente bene le incombenze, in città come fuori. Guidando tranquilli, il powertrain dà ampio spazio alla componente elettrica, con il quattro cilindri aspirato che s’accende di rado. Così, massimizzando il risparmio, si possono percorrere 15,5 km/litro in statale (meno rispetto alla turbobenzina da 110 CV, che fa 19,3 km/litro) e 13,2 in autostrada (13,5 la TCe). Insomma: se il vostro habitat naturale è la città, allora ben venga l’ibrida. Altrimenti, la Jogger bifuel a Gpl è ancora la scelta più economica, specie se fate tanta strada.

Polestar 2. Vuole essere diversa, la Polestar 2. Nasce in Cina, ma ha un Dna tipicamente scandinavo, in pieno stile Volvo, fuori come dentro. Vuole sfidare la Tesla Model 3, anche se ha un listino più alto, e prova a insidiare la texana con un abitacolo maggiormente ancorato alle tradizioni - la digitalizzazione ha il suo spazio, ma dietro al volante rimane un pannello dedicato alla strumentazione - e senza complessi d’inferiorità nei confronti dell’infotainment: il tablet verticale da 11,2 pollici funziona proprio come uno smartphone e gira su un sistema Android Automotive. Velocissimo nel ragionamento, racchiude un gran numero di app, dall'assistente di Google a Spotify, passando per YouTube Music. Peccato non si possa sfruttare la connettività per i telefoni Android, mentre non ci sono problemi nel collegare l'iPhone. Niente male nemmeno la finitura, con un mix di pregevole caratura, dentro come all'esterno. Su strada, la Polestar 2, qui con batteria da 75 kWh netti e motore singolo da 231 cavalli, è al livello delle migliori Volvo. Discretamente morbida sulle asperità più difficili e molto silenziosa, risulta meno affilata rispetto alla Model 3 (soprattutto dal punto di vista prestazionale) ma, a conti fatti, si rivela comunque godibile. Sia quando viaggi a passo di parata nei centri urbani, sia quando guidi in un tratto pieno di curve o viaggi a lungo in autostrada. Il taglio generoso della batteria consente di percorrere, con un pieno, ben 470 chilometri in città, 462 in statale e oltre 330 in autostrada. Bene anche il capitolo ricarica, con l’on board charger da 11 kW per i "pieni" in corrente alternata e i 150 kW permessi alle colonnine in corrente continua.

Chevrolet Corvette 06. Da settant'anni la Corvette sposta confini virtualmente invalicabili. Nella sua ultima generazione più che mai, perché è passata dal motore anteriore a quello posteriore centrale, diventando una vera e propria supercar. La quale, però, ha mantenuto il Dna tipico delle auto a stelle e strisce. Nel bene e nel male. Nella sua versione più orientata alle prestazioni, la Z06, la Corvette monta un V8 da 646 CV (670 con l'omologazione Usa) che si spinge fino a 8.550 giri/min e regala prestazioni davvero notevoli: 0-100 in 3,3 secondi, 0-200 in 10,3 e 308 km/h di velocità massima. E grazie a soluzioni tecniche pensate per la pista, come i freni carboceramici o i cerchi di fibra di carbonio, riesce anche a staccare dei tempi sul giro degni di nota, anche se il posteriore tende ad allargare, generando sovrasterzi che tolgono velocità. Il prezzo del biglietto? In Italia ancora non si sa, ma negli Usa la Corvette Z06 3LZ arriva a 120.545 dollari, poco più di 113 mila euro.

Mercedes-Benz GLC. Fra le più apprezzate Suv di fascia alta, nonché una delle Mercedes-Benz più diffuse in assoluto, la GLC inizia a scrivere il suo secondo capitolo di vita con un’importante storia da raccontare: sottopelle, c’è l’ultima generazione della Classe C con tutti i benefici che ne derivano, sospensioni raffinate (quadrilateri anteriori, multilink dietro), una plancia inedita altamente digitalizzata e altri ammennicoli a beneficio del confort e della dinamica, leggi le molle pneumatiche e il retrotreno sterzante. Da sapere, inoltre, che tutta la gamma motori è elettrificata, seppur con diverse gradazioni: dal mild a 48 volt, al plug-in con oltre 100 km di autonomia in elettrico, tutte accomunate dalla trazione integrale 4Matic. Per la nostra prova abbiamo scelto la versione che, con ogni probabilità, sarà la più diffusa: la 220 d spinta dal 4 cilindri turbodiesel da 197 cavalli con motogeneratore elettrico da 23 CV e cambio automatico a 9 rapporti. Comoda, ideale per i lunghi viaggi e con un powertrain che offre un bel bilanciamento fra prestazioni ed efficienza, questa GLC ha pochi punti deboli. Ne citiamo uno? Prendere dimestichezza con i numerosi tasti al volante, dal feedback migliorabile. Abbiamo poi approfondito la prova con un confronto in casa in materia di consumi: GLC contro Classe C dotata dello stesso motore, per capire quanto influiscono sulle percorrenze la massa e la sezione frontale di una Sport utility.

(Ri)viste da vicino. Nella sezione dove torniamo a parlare di alcuni modelli già passati da Vairano, con articoli corredati dai numeri più importanti delle nostre prove su strada, ma anche con qualche approfondimento specifico, è il turno dell’Audi Q3 Sportback: il modello che più sostiene le vendite della Casa di Ingolstadt, specialmente per merito, appunto, della sua versione con la coda fastback.

Prova speciale. I "confronti impossibili" della sezione Passato prossimo, utili anche per capire come e quanto sono cambiate le auto nel corso del tempo, hanno questo mese come protagonista la Honda HR-V. Da una parte la prima generazione, sport utility compatta che, quando uscì, alla fine del secolo scorso, ruppe molti schemi. Dall’altra la sua discendente dei giorni nostri, che - nome a parte - ha ben poco in comune con la progenitrice.

Impressioni di guida. Ci sono appassionati “duri e puri” dello Scorpione che faticano ad accettare un’auto come la Abarth 500e, tacciandola di tradimento dei valori del marchio. Ma, al di là delle dispute filosofiche, la realtà è che la piccola elettrica conserva in tutto e per tutto la natura sportiva del modello, come dimostra il nostro primo contatto. Gli immarcescibili amanti di pistoni e cilindri, comunque, possono sempre rifarsi con la Porsche Cayenne, di cui abbiamo guidato la versione spinta dal V8 turbobenzina. E con la BMW M2, l’erede della stirpe più verace del reparto Motorsport, che resta un riferimento sotto il profilo del comportamento dinamico. Nonostante l’aumento delle dimensioni e del peso.

Anteprime e Autonotizie. Le nostre anticipazioni si aprono con i piani della Jaguar, che accompagnerà il suo definitivo passaggio all’elettrico con l’arrivo di tre modelli inediti: abbiamo ricostruito il primo, una GT a quattro porte, che si vedrà nel 2024. Vi mostriamo poi come potrebbe essere la prossima Nissan Micra: un modello che ha rischiato di sparire e che invece continuerà a esistere, esclusivamente in versione Bev. Bisognerà vedere, però, se continuerà a chiamarsi così. Qui trovate un estratto con più informazioni. È invece un ricco reportage dal Salone di Shanghai, intitolato E ora la Cina fa paura, il clou della sezione Autonotizie: tra i costruttori europei e quelli dell’ex Celeste Impero è infatti in corso un completo ribaltamento dei rapporti di forza, con i secondi che sono ormai pronti a un’invasione dei mercati del Vecchio continente, a suon di elettriche. Vi raccontiamo quindi, con dovizia di particolari, quali sono, che cosa fanno e che programmi hanno le Case più interessanti del Paese asiatico. Qui trovate un compendio del servizio. Di nuovo alle nostre latitudini, vi presentiamo l’Aston Martin DB12, l’erede della DB11, che non sarà dotata del mitico V12: una svolta epocale, per il marchio inglese. E anche uno spunto per ricordare chi sono Quelli del dodici, ovvero i (pochi) costruttori che fanno ancora di questo nobile frazionamento una bandiera.

Attualità. Capita spesso d’imbattersi in punti di ricarica per le Bev abusivamente occupati da un’auto termica o anche con la spina, che però attaccata alla spina non è. Ma che cosa succede se si chiede alla polizia locale d’intervenire? Niente, almeno a Milano, a giudicare dalla nostra inchiesta sul campo. Qui trovate un’anteprima più approfondita. Un altro fenomeno discutibile è quello dell’abuso degli autovelox da parte degli enti locali. Una situazione che, nei casi più gravi, sta portando i cittadini all’esasperazione: come quelli di Gambolò (PV), dove in tre mesi e mezzo un nuovo dispositivo ha causato l’invio di 28 mila multe. "Mobilità dolce, corsie amare" è invece il titolo di un servizio sulle corsie ciclabili. Che nelle nostre città stanno proliferando, con esiti spesso nefasti – come testimoniano i crescenti incidenti –, visto che in genere sono tracciate con una semplice striscia di vernice, senza alcuna protezione rispetto al resto della carreggiata. Facciamo poi il punto sul caro auto: dal periodo pre-pandemia a oggi, le spese per acquistare e mantenere una macchina sono aumentate in modo sensazionale. Vi diciamo di quanto, prendendo come esempio la Fiat Panda e la Volkswagen Golf. Infine, c’è la seconda puntata della nostra serie sulle dinastie dell’auto, nella quale incontriamo i discendenti dei più grandi nomi delle Case per raccoglierne aneddoti, impressioni e indiscrezioni. Questa volta è il turno di Henri-Jacques Citroën, nipote del fondatore André, che diede vita al Double Chevron nel 1919.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).

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STORIA DI COPERTINA

Nissan Ariya

 

PROVE SU STRADA

Dacia Jogger

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Chevrolet Corvette Z06

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(RI)VISTE DA VICINO

Audi Q3 Sportback

 

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IMPRESSIONI DI GUIDA

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