Una stanza multisensoriale alla Rsa di Rodengo Saiano

Rodengo Saiano. È stata inaugurata sabato pomeriggio, alla residenza per anziani “Tilde e Luigi Colosio” di Rodengo Saiano, la stanza multisensoriale, un ambiente progettato per il benessere dei pazienti attraverso la stimolazione dei cinque sensi, in maniera controllata. La Rsa di Rodengo è una delle poche case di riposo a poter vantare una stanza multisensoriale, frutto della generosità dei tanti privati che ha permesso di raccogliere i fondi necessari all’allestimento di questo spazio.
“Avevamo aderito a un bando della Bcc Garda – spiega il presidente della Cooperativa Genesi, Massimo Cavagnini – e attraverso un grande lavoro di squadra in poco tempo abbiamo raccolto oltre 20 mila euro, che ci hanno permesso di realizzare questo spazio all’interno della struttura”.
“Tu chiamale se vuoi emozioni”, così il nome del progetto che, attraverso una mirata campagna pubblicitaria e social, ha permesso di toccare il cuore di molti donatori e di creare la stanza multisensoriale: la teoria sulla quale si basa la progettazione di questo spazio va sotto il nome di Metodo Snoezelen, volto a sviluppare la percezione in pazienti con disabilità intellettive. Il metodo Snoezelen nasce verso la fine degli anni 70 da due terapisti olandesi. La loro idea era quella di ricreare appositi ambienti dove i pazienti con disturbi mentali potessero essere stimolati attraverso luci, suoni, colori, sapori e manipolazioni, al fine di creare suggestioni attraenti che incrementassero le loro percezioni.
“La persona anziana, fisicamente o cognitivamente compromessa – ha aggiunto il direttore di Genesi Riccardo Scarabelli – perde la possibilità di riprovare le emozioni del passato e di vivere nuove esperienze con l’ambiente esterno al proprio luogo di vita. Le persone anziane accolte in RSA, con l’istituzionalizzazione e la perdita di punti di riferimento, si sentono spesso pervase da un senso di allontanamento dal mondo esterno e di impossibilità a vivere esperienze che siamo soliti definire “normali”, come ad esempio vedere il mare, mettere i piedi nella sabbia, sentire l’odore della brezza salata o il rumore delle onde. Il nostro obiettivo è quello di aiutare i pazienti a soddisfare il bisogno vitale di provare emozioni positive, attraverso ricordi, belle sensazioni o nuove esperienze”.
Le persone che soffrono di demenza hanno capacità limitate di far fronte agli stimoli stressanti e il non saperli decodificare e affrontare può provocare comportamenti negativi e un aumento dei disturbi del comportamento. Con la stimolazione sensoriale si va a lavorare sul benessere profondo, si risvegliano le emozioni positive incentivando e promuovendo il rilassamento e i comportamenti adattivi, il miglioramento del tono dell’umore, la facilitazione dell’interazione e della comunicazione con il caregiver, la diminuzione dell’apatia, dell’irrequietezza e dei comportamenti compulsivi.
“La stanza multisensoriale – ha concluso il presidente Cavagnini – possiede enormi potenzialità che variano in base alle combinazioni di stimoli, alle attività svolte all’interno della stanza, alla storia personale dell’ospite, al tipo di disturbo che presenta. È un ambiente benefico che può essere usufruito da tutti, anche dalle persone che non presentano demenze, ma che vogliono provare emozioni positive e rilassamento. In Rsa, infatti, accogliamo anche ospiti che non sono cognitivamente compromessi, ma che per altre motivazioni o patologie legate all’età, alle capacità motorie o alla condizione sociale, non possono continuare a gestirsi in autonomia e vivere esperienze al di fuori della struttura. Ringraziamo tutti coloro che hanno fatto le donazioni che ci hanno permesso di realizzare questa stanza per il benessere dei nostri pazienti, lo staff della Rsa che si è impegnato per divulgare il progetto e tutti coloro che hanno preso parte a questa inaugurazione, a partire dai rappresentanti istituzionali dei comuni di Rodengo, Provaglio, Castegnato, Ome e Paderno, proprietari di questa struttura gestita dalla Cooperativa Genesi”.

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