Verona

Striscione ultrà con coordinate di Napoli e bandiere Russia-Ucraina. De Giovanni: razzismo odioso

Il post lanciato su FB dallo scrittore partenopeo è diventato virale: "Finora nel calcio il razzismo è stato mascherato da goliardia, anche grazie alla protezione delle istituzioni. Questo Paese ha bisogno di odiare" commenta

Striscione ultrà con coordinate di Napoli e bandiere Russia-Ucraina. De Giovanni: razzismo odioso
Facebook Maurizio de Giovanni
Lo striscione all’esterno del Bentegodi in curva sud ha anticipato la partita odierna Verona-Napoli

In poche ore è diventato virale su social, siti e chat, in particolare su quelli della tifoseria napoletana. Il post lanciato su FB dallo scrittore Maurizio De Giovanni mostra in una foto uno striscione esibito a Verona e firmato “Curva Sud”. Il manifesto è apparso nei pressi dello stadio Bentegodi di Verona dove oggi la squadra di Tudor ha ospitato il Napoli di Spalletti, perdendo 1-2.

Sullo striscione bene in vista appaiono le bandiere di Russia e Ucraina e poi una serie di numeri che rappresentano le coordinate di Napoli, quasi una sorta di indicazione a “colpire” la città mentre infuria la guerra.

Tanti i commenti al post dello scrittore partenopeo che sottolinea su Facebook: "Il raffinato, intelligente e geografico striscione della curva veronese, che dà ai missili russo-ucraini la corretta localizzazione dell'obiettivo. Per chi non lo sapesse, sono le coordinate della mia città. Sempre ammirevolmente pronti a cogliere elementi di stretta attualità per rinnovare la propria profonda idiozia razzista". "Solo per farci capire - conclude de Giovanni - con un plastico esempio a che punto può arrivare l'imbecillità (sub) umana, e come, in un cervello troppo angusto possano mescolarsi cose molto serie e fesserie". 

Le reazioni indignate

"Un messaggio ripugnante. Lo striscione contro Napoli e i napoletani esposto da tifosi, o presunti tali, dell'Hellas Verona è grave e va condannato da tutti, senza distinguo e senza giustificazioni". Lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sui suoi profili social. "Questa guerra è reale, non è finzione, non è un gioco - prosegue il ministro degli Esteri -. Le notizie che arrivano dall'Ucraina sono agghiaccianti, oggi è stato ucciso anche un giornalista americano, mentre svolgeva il suo lavoro. Ogni giorno il bollettino di guerra è sempre più allarmante. Bambini, donne, intere famiglie stanno perdendo la vita sotto i colpi mortali dell'esercito russo".   

"E' vergognoso il gesto ed è vergognosa l'intenzione di questi pseudo tifosi. Non c'è ironia, ma solo idiozia dietro questo striscione. Ripeto: serve immediatamente una tregua umanitaria, bisogna fermare questa guerra. Non è più rinviabile" conclude il titolare della Farnesina.

"E' indegno e non c'entra nulla col tifo o col calcio lo striscione di sedicenti tifosi veronesi apparso poco prima della partita Hellas Verona-Napoli. C'è da vergognarsi a lanciare simili messaggi, altro che goliardia. Però la città di Verona non è quello striscione, anzi…". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta quello che è accaduto prima dell'incontro tra le due squadre allo stadio Bentegodi. "Verona e i veronesi sono invece sempre simbolo di accoglienza e solidarietà, basti pensare che in questi giorni le associazioni, le istituzioni locali, le famiglie o le autorità sanitarie stanno facendo il massimo per ospitare, aiutare e curare chi scappa da questa folle guerra. Quello striscione - conclude il presidente Zaia - non si può vedere, ma ripeto: Verona non è quello striscione".

"Sulla guerra non si deve ironizzare. Io ho visto personalmente il terrore negli occhi di donne e bambini che stiamo accogliendo, in fuga da una guerra che è solo a qualche ora di macchina da casa nostra. Gli sfottò
tra le tifoserie sono sempre esistiti, ma oggi lo striscione esposto non ha il sapore della goliardia perché tira in ballo una tragedia su cui non si può scherzare". Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina, sullo striscione degli ultras dell'Hellas con le coordinate per bombardare Napoli. "Tanto più a Verona - aggiunge - dove l'accoglienza, la solidarietà e il cuore dei veronesi sono stati grandi".

L'Hellas Verona prende le distanze dal brutto striscione esposto dagli ultras gialloblù. Prima della sfida coi i partenopei, la società ha diramato una nota in cui "si fa portavoce, oggi come sempre, di un messaggio di pace, condannando qualsiasi atto, gesto ed esternazione che possano generare - in qualsiasi forma e misura - incitamento all'odio, alla violenza e alla discriminazione".

"Esprimo totale condanna, a nome dell'intera Lega Serie A, contro lo striscione apparso questa mattina a Verona. In un momento tragico per l'invasione dell'Ucraina solo degli idioti possono immaginare un tale striscione, e bene ha fatto l'Hellas Verona a censurare tale atto. Oggi, in Italia e nel mondo intero, dobbiamo veicolare, con la nostra attività, un messaggio di pace» ha detto l'a.d. della Lega Serie,  Luigi De Siervo in una nota.

E proprio Maurizio di Giovanni, autore di numerosi romanzi di successo e tifoso numero uno del Napoli, raggiunto al telefono, rimarca la gravità del gesto compiuto dalla tifoseria veronese: “Questa è un'azione di gravità estrema che coinvolge un popolo, quello ucraino,  nel momento più tragico della guerra. Abbiamo superato il limite. Non si parla più di fesserie, ma di criminalità”. 

Un razzismo strisciante però nel calcio c’è sempre stato, soprattutto nei confronti del Napoli…?

"Finora nel calcio abbiamo assistito a manifestazioni di razzismo mascherate da goliardia, anche grazie alla protezione delle istituzioni. Di fronte a slogan che inneggiano all’eliminazione degli abitanti della mia città non si può rispondere solo con una multa! Tra l’altro gli episodi di razzismo contro Napoli avvengono anche quando la squadra non gioca. La mia città è sempre stata bersaglio di aggressioni razziste per la sua orgogliosa diversità”.

Da dove nasce tanto odio nel calcio, il comportamento estremo di certe tifoserie…? Come arginarlo?

“Questo Paese ha bisogno di odiare, un atteggiamento che deriva, secondo me, da una mentalità fascista alimentata da certa politica becera che punta a estremizzare. Per arginare questo odio bisogna partire dal campo di gioco, dalle regole da tenere negli stadi. Secondo me bisogna sanzionare pesantemente le squadre con tifoserie imbecilli, per esempio penalizzando di 3 punti la squadra i cui sostenitori siano coinvolti in episodi pesanti di denigrazione razzista”.