Nel servizio di Antonella Pallante, montaggio Marco Cortelli, le interviste allo scenografo Gaetano Castelli e alla violista Claudia Mizzoni
Dallo storico scenografo romano, Gaetano castelli, che ha firmato, nuovamente, il progetto del palco di Sanremo a Claudia Mizzoni, 47 anni, violista, docente di scuola secondaria presso il 4° Istituto Comprensivo di Frosinone, nell'Orchestra Sinfonica di Sanremo per la seconda volta, la prima nel 2004. Claudia inizia gli studi musicali a 10 anni. Consegue la laurea in viola al Conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Poi numerosi corsi di perfezionamento in giro per l'Italia e il conseguimento al Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma, con il biennio di didattica della musica per l'abilitazione all'insegnamento dell'educazione musicale nelle scuole. Sceglie come strumento del cuore la viola per le sue peculiarità sonore: timbro più scuro e avvolgente che spesso, in orchestra, svolge la funzione di collante tra le altre compagini degli archi. L'attività musicale prevalente di Claudia è legata allo scenario romano. Anni dedicati ad attività cameristica attività musicale prevalentemente legata allo scenario romano: anni dedicati ad attività cameristica e sinfonico operistica, per poi prediligere sempre più l’ambiente della musica leggera con tournée, registrazioni, produzioni televisive e collaborazioni artistiche con nomi di fama per la musica italiana.
Claudia ringrazia il dirigente scolastico per averle concesso un periodo di aspettativa non retribuita per poter prendere parte a questa importante kermesse, fiore all’occhiello dei Festival riguardanti la musica italiana.
Il lavoro è iniziato a Roma, presso gli studi Rai di Saxa Rubra, a inizio gennaio, con prove giornaliere in linea con il rispetto delle esigenze del piano di produzione. Dal 18 gennaio le prove si sono spostate a Sanremo e variano a seconda delle esigenze dello spettacolo.
Per Claudia non esiste un brano più difficile di altri perché ciascuno ha delle proprie peculiarità: per passaggi ritmici, timbrici e di intensità espressive. Ha il suo podio del cuore ma, nel rispetto del concorso canoro e del ruolo che svolge, non lo rivela. Per lei questo è un Festival per tutti i gusti musicali che non va assolutamente perso. E aggiunge che Sanremo si ama perché sul suo palco è passata, non solo la storia della musica italiana, ma rappresenta anche uno spaccato del cambiamento della nostra società. È una vetrina che spaventa per la pressione mediatica, ma che affascina allo stesso tempo. L’atmosfera che si genera tutta intorno al Festival è qualcosa di magico che si distingue da qualsiasi altra produzione televisiva.
In orchestra c’è una grande presenza di laziali: anche il 1º violino stesso dell’ Orchestra Sinfonica di Sanremo, Franco Invidia è romano.
Per le giovani leve che sognano di poter suonare un giorno al Festival consiglia di ascoltare ogni genere di musica possibile, soprattutto non smettere mai di studiare e avere il coraggio di proporsi.
La violista nata a Frosinone, ha vissuto per 20 anni a Roma. Dal 2016 ha scelto di andare a vivere a Veroli. Di seguito ci racconta la sua Sanremo fuori dall'Ariston