Chiaramonti

Chiaramonti. Storia dei cori “Tzaramonte” e “Doria”: la tradizione musicale che unisce

Il Maestro Salvatore Moraccini: “Il nostro obiettivo è portare la tradizione locale in tutta Europa”

Chiaramonti. Storia dei cori “Tzaramonte” e “Doria”: la tradizione musicale che unisce

Di: Alessandra Leo


Grande attesa a Chiaramonti per la sesta edizione del “Sic Folk”, il Sardinia International Country Folk, organizzato dall'associazione culturale "Sardegna nel mondo", in stretta collaborazione con il Comune e grazie ai contributi della Regione Sardegna.

Il 16, il 17 e il 18 dicembre, l’affascinante centro dell’Anglona sarà lo scenario di tante culture in un trionfo di colori, musica e tradizioni (LEGGI L’ARTICOLO).

Durante la seconda giornata, sabato 17 dicembre, alle ore 19 andrà in scena “Cantigos de coro”. Nella magnifica chiesa parrocchiale di San Matteo Apostolo, si potranno ammirare le voci dei cori di Chiaramonti “Tzaramonte” e “Doria”, diretti entrambi dal Maestro Salvatore Moraccini, del coro S’Ena Frisca di Putifigari, diretto dal Maestro Pinna, e del coro Boghes De Cheremule di Cheremule, diretto dal Maestro Nappi. La serata sarà presentata da Tore Patatu.

I CORI CHIARAMONTESI. I due cori di Chiaramonti “Tzaramonte” e “Doria”, il primo maschile e il secondo femminile, nacquero entrambi per volontà di una Confraternita degli apostoli di Chiaramonti, il primo nel 2005 e il secondo, quello parrocchiale, nel 2006.

La loro avvincente storia comincia quando a Salvatore Moraccini, allora animatore musicale nella scuola elementare, venne chiesto se potesse seguirli entrambi.

Trombonista, primo trombone solista dell’Orchestra Jazz della Sardegna, insegnante con numerose collaborazioni per incisioni discografiche, Moraccini accettò l’incarico con entusiasmo.

Iniziò così un ricco percorso ormai di 17 anni, che ha portato la tradizione dei canti e della musica tradizionale chiaramontese in tutta Europa.

Trattiamo brani tradizionali, ma prevalentemente valorizziamo i poeti locali, attraverso le opere dei chiaramontesi Bainzu Truddaiu, Giovannino Soro, Maria Sale e Stefano Demelas, e non solo - afferma il Maestro Salvatore Moraccini ai microfoni di Sardegna Live – il nostro obiettivo è portare la tradizione in Europa. Come tutti i cori, abbiamo nel nostri repertorio i brani più famosi e conosciuti ormai da chiunque, come “No potho reposare”, “Nanneddu meu” e tanti altri, ma è una marcia in più possedere un proprio bagaglio di poesie”.

Da qualche anno, con il coro maschile “Tzaramonte”, andiamo a andiamo a trovare un chiaramontese in varie città europee per offrirgli omaggio e lì svolgiamo una manifestazione con annessa una messa. Quest'anno siamo stati a Roma e a Trento, e abbiamo in previsione un viaggio a Stoccarda per il 2023” prosegue Moraccini.

Dal 2018 organizziamo una rassegna itinerante per le vie del paese dal nome ‘Cantigos de luna’, che si svolge in luglio-agosto, periodo dell’anno in cui molti immigrati tornano a Chiaramonti” aggiunge Moraccini.

Con il coro femminile “Doria”, invece, siamo stati a un festival internazionale in Spagna, al Salerno festival, a Parigi, quest’anno al santuario di Lourdes, e nel 2023 speriamo di cantare nella chiesa di San Marco a Venezia. Inoltre, dal 2018, organizziamo con il coro femminile la rassegna ‘Feminas’” conclude Moraccini.

Durante la serata del 17, in occasione del “Sic Folk”, i due cori si esibiranno attraverso brani che fanno parte della tradizione natalizia dei poeti locali con musiche originali scritte proprio da Salvatore Moraccini.

Un’occasione unica di tradizione, cultura musica, fascino e intrattenimento da non perdere assolutamente.

 

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