Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Doppia personalità Pag. 1 Doppia personalità Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Doppia personalità Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Doppia personalità Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Doppia personalità Pag. 16
1 su 20
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
tesina sulla doppia personalità
Estratto del documento

un avvocato che, passeggiando per la strada viene a conoscenza della storia

della "porta". Una notte infatti è stata vista una figura strana, che si scoprirà

poi essere quella di Hyde, che travolge una bambina e scappa; costretto poi in

seguito a pagare i danni alla famiglia della bambina firmerà un assegno a nome

del Dottor Jekyll. Cominciano da qui una serie di eventi strani. Hyde lentamente

però prende sempre più il controllo su Jekyll; le dosi di antidoto per tornare il

dottore devono essere sempre di più e non è raro che si trasformi anche senza

la pozione. Sino a giungere all’epilogo, in cui Jekyll scrive una lettera che sarà

poi anche la lettera della sua confessione a Utterson, spiegandogli perché e

come ha funzionato il suo esperimento.

Il romanzo di Stevenson è l’esempio fantastico ma più appropriato per definire

la doppia personalità, che pare un fenomeno tanto lontano ma non ci si

immagina neanche quanto ci sia vicino. Forse perché dal doppio siamo

circondati e anche un po’ attratti: tutto il mondo è fatto di opposti, che si

attraggono e si respingono, ma che appartengono allo stesso essere. Il

magnetismo, il parlare “del più e del meno”, il bianco e il nero, il caldo e il

freddo, il nord e il sud, il giorno e la notte… Non uno, ma centinaia di esempi.

Ci paiono normali, sono cosa ordinaria se esterni a noi e a noi lontani. Ma nel

momento in cui si tratta di noi stessi, il doppio pare strano, mostruoso, e ce ne

distanziamo volentieri. Non sappiamo che il doppio è parte di noi stessi, è la

nostra doppia personalità. INDICE

Italiano: il tema della sfaccettatura della personalità in Pirandello

“Uno, nessuno e centomila”, “Così è (se vi pare)”

analisi di

Letteratura Latina: il doppio per creare la vis comica

Menaechmi di Plauto

Filosofia: spirito apollineo e spirito dionisiaco, due impulsi

contrapposti nell’animo umano

(Nietzsche)

Deutschsprache: Geist und Leben

Tonio Kröger, Thomas Mann

Storia: la politica del doppio volto di Giolitti

Italiano: “Così è (se vi pare)”, “Il fu Mattia Pascal” e “Uno, nessuno,

centomila” di Pirandello

Il tema del doppio, della scissione e della moltiplicazione dell’io, che ha un

antecedente nella letteratura fantastica dell’Ottocento, da Hoffmann a Poe e

Stevenson, trova larga diffusione nella narrativa europea del Novecento, con

l’approfondirsi della crisi di identità dell’artista e la scoperta psicanalitica della

contraddittoria complessità della psiche.

La frammentazione della coscienza in una molteplicità dell’io caratterizza

l’opera di Proust e di Joyce; lo sdoppiamento tra la coscienza e il lato oscuro

dell’inconscio ispira i romanzi di Conrad; in Italia la consapevolezza dell’unità

fittizia della psiche si conferma con forza nei romanzi di Svevo e nelle opere

narrative e teatrali di Pirandello.

Questo motivo ispira infatti la poetica pirandelliana dell’umorismo, ovvero del

sentimento del contrario, che presiede alla decostruzione dell’eroe tradizionale

fino al dissolvimento stesso del personaggio. Ne è un esempio il protagonista

Fu Mattia Pascal,

del diviso tra più anime, tra anima e corpo, tra il corpo e

l’ombra: la non identificazione di Pascal con la propria immagine esprime il

rifiuto della maschera sociale che lo imprigiona e la ricerca di un se stesso più

autentico, di un “oltre” che sta sotto la vita normale e sconfina nella follia. Il

Fu Mattia Pascal

dramma dei personaggi di Pirandello, dal protagonista del alla

Uno, nessuno e centomila),

scelta del rifugio di Vitangelo Moscarda (in incapace

di trovarsi in sintonia con se stesso e con gli altri, denuncia l’ispirazione

impossibile nella società moderna all’unità e all’armonia dell’io.

Uno, nessuno e centomila

Tema centrale di è la disgregazione della personalità

di Vitangelo Moscarda, il protagonista, che a causa del suo naso – pendente

leggermente a destra – da’ il via ad un processo mentale di disgregazione

dell’io che si sviluppa con una serie di reazioni a catena. Se la moglie -ragiona

Vitangelo- sotto l’aspetto fisico lo vede diversamente da come egli crede di

essere, lo stesso e a maggior ragione avverrà per quanto riguarda l’aspetto

morale. Chi è Vitangelo Moscarda che la moglie crede di amare? che gli amici

invitano al bar? Ci sono tanti Moscarda quanti sono quelli che lo vedono,

quante sono le possibilità di conoscere, le circostanze, i casi, le relazioni, le

realtà mentali di ognuno. Dal momento in cui ogni estraneo lo vede in maniera

diversa da quello che egli realmente è, Vitangelo inizia una disperata ricerca di

questo se stesso, per coglierlo nella sua spontaneità, nella sua espressione

prima e genuina. Impossibile, è come voler scavalcare la propria ombra.

L'uomo infatti, frustrato dai problemi derivanti anche dalla società, si crea una

maschera diversa in base alle varie occasioni o alle varie persone che incontra;

centomila

quindi è persone. In realtà, dentro se stesso sa che lui è in un

uno

determinato modo che gli altri potrebbero anche non accettare, dunque è

nessuno

solo. Ma in fondo è semplicemente perché nella vita di tutti giorni

assume maschere e comportamenti diversi che non lo soddisfano, lo gettano

nello sconforto e lo fanno perdere nei meandri dei suoi pensieri e delle sue

sofferenze.

Questa coscienza di finitezza del singolo, del suo essere in sé, prima di tutto

deve essere consapevole in ogni uomo. Invece tra gli uomini avviene

esattamente il contrario: ognuno vede nell’altro ciò che più gli aggrada, ciò che

gli è più simile, ciò che se lo fa più piacere. E’ questo il dramma dell’essere, in

cui l’identità dell’io finisce con l’affogare. Allora Moscarda si impone di

cancellare completamente il vecchio se stesso, quello condizionato dalla

nascita, dall’ambiente, dall’educazione, vale a dire cancellare l’immagine che

gli altri hanno di lui: l’immagine di usuraio ereditata dal padre, associata alla

banca da cui trae i mezzi per la sua vita agiata di borghese benestante. Per

questo si da’ a compiere atti di liberalità, che paiono in contrasto con i criteri di

una sana amministrazione e gli procurano un attestato di pazzia da parte della

moglie, dei soci d’affari e delle stesse persone da lui beneficiate. Interdetto dai

familiari, abbandonato dalla moglie, finisce in un ricovero per vecchi da lui

stesso fondato con le sue cospicue elargizioni.

Così è (se vi pare)

In la personalità doppia non è più creata dalla persona

stessa, incapace di relazionarsi con il mondo esterno, bensì dalle persone con

cui essa entra in contatto. Infatti la donna in questione è per il marito -il signor

Ponza-, Giulia, la seconda moglie; per la suocera è la figlia mai morta. Da qui

nasce il dubbio: ma chi è veramente la signora Ponza? L’unica cosa è chiederlo

alla stessa, che conferma di essere sia la seconda moglie del marito, sia la

figlia della signora Frola, sino alla clamorosa “verità” svelata, ossia che per se

“colei che mi si crede”.

stessa non è nessuno. Essa infatti dice che è Da qui

notiamo uno stadio di doppia personalità avanzata: non è più una personalità

creata come reazione, bensì l’individuo è giunto addirittura ad uno stato in cui

esso si nullifica completamente. Non esiste più un individuo, una persona, se

non fisicamente: non ha un nome, non ha un profilo, possiede solo un corpo.

Sono gli altri che la definiscono, che la inquadrano, che le danno un nome e

un’identità. Ed è proprio ciò che accade alla signora Ponza: priva di ogni segno

distintivo, si consegna “nuda” nelle mani dei suoi interlocutori, dicendo loro di

definirla, chiedendo loro di darle un’identità, che oltremodo non sarà mai

un’identità totale e uguale per tutti, bensì concepita diversamente da ogni

Uno, nessuno,

persona che la potrà incontrare. Un po’ come accade in

centomila. Luigi Pirandello

(1867-1936)

Drammaturgo, scrittore e poeta italiano, fu insignito del Premio Nobel per la

Letteratura nel 1934. Nato ad Agrigento ed educato al culto dei valori

risorgimentali dalla famiglia, fu rilevante per lui il rapporto conflittuale col

padre, ripreso in alcuni dei suoi brani. Frequentò Roma e Bonn, dove si laureò

discutendo una tesi sul dialetto di Agrigento. Il 1903, a causa del dissesto

economico della famiglia, al quale si aggiunge la paralisi della moglie, egli è

costretto a dare lezioni private. In seguito si avvicinerà al teatro, sino ad

arrivare al successo internazionale del 1921-22; iscrittosi al partito fascista,

grazie all’appoggio di Mussolini creò la compagnia del Teatro d’Arte di Roma.

L’esclusa, Il turno, Il fu Mattia

Tra le opere maggiori si ricordano i romanzi

Pascal, Uno,nessuno e centomila; Sei personaggi in cerca

le opere teatrali

d’autore, Enrico IV, Così è (se vi pare).

Menaechmi

Lett. Latina: " " di Plauto - il doppio per creare la vis comica

“Mosco, mercante siculo, era padre di due gemelli,

Sosicle e Menecmo,

e quand'uno di questi, vale a dire Menecmo, fu rapito,

il genitore ne morì dalla pena.

Allora venne dato a Sosicle il nome di Menecmo.

E quando questi fu cresciuto,

corse per ogni terra ricercando il suo carissimo fratello.

Infine giunse nel paese ove l'altro era vissuto.

Moglie e amante e tutti i cittadini

scambian questo per quello.

Finalmente il nodo viene sciolto

e i due Menecmi si salutan

col nome di fratelli.”

(Plauto, Menaechmi, Prologo)

Menaechmi

Il tipo di commedia basato sul gioco del doppio trova nei del

commediografo latino Plauto, almeno dal punto di vista dell’intreccio, la sua

realizzazione più semplice e lineare, ma non per questo meno efficace. Più

complesse sono l’Anfitrione, in cui le coppie di gemelli sono due, e le Bacchidi,

in cui la presenza delle due gemelle porta ad un raddoppiamento della coppia

Menaechmi,

amante-amata. La storia dei infatti, nelle sue linee fondamentali è

elementare e si basa su una situazione che diventerà classica proprio per la

sua semplicità: due gemelli, che si trovano senza saperlo nella stessa città,

vengono confusi e trattati come se fossero un’unica persona, provocando una

serie di equivoci a catena che si sciolgono solo nel momento in cui i due fratelli

si incontrano sulla scena. Il gioco, cui assistiamo, dello scambio tra pedine

identiche (cioè i gemelli) presuppone una sola regola fondamentale, ossia

l’alternanza: il contesto di eventi e situazioni predisposto per l’uno deve essere

agito necessariamente dall’altro, senza che i due si trovino mai sulla scena

contemporaneamente (ciò coincide, di fatto, con lo scioglimento del dramma).

Dopo il primo scambio, in cui Menecmo di Siracusa viene ‘incastrato’ nel

contesto di Menecmo di Epidamno, nessuno dei gemelli si trova mai ad agire

nel momento giusto. A partire da questo efficacissimo presupposto, gli eventi si

sviluppano con un ritmo quasi “automatico”, intrecciandosi e accavallandosi in

modo tale da creare situazioni sempre più assurde e paradossali. È evidente,

tuttavia, che se sulla scena questo gioco sembra regolato dal Caso, la sua

meccanicità e precisione di casuale hanno ben poco. Tutta l’ azione è

strutturata meticolosamente e si intensifica per gradi. Alle parti introduttive, in

cui i due protagonisti vengono presentati ed inseriti nell’azione (vv. 77-272),

seguono gli equivoci e gli scambi (vv. 273-1059), che si superano e si

complicano sempre di più. Nei primi 272 versi Plauto presenta i personaggi ed il

loro contesto, ponendo le basi per lo sviluppo successivo dell’azione; dal v. 273

in poi da’ il via ad una girandola di equivoci che si fa sempre più vorticosa.

All’inizio lo scambio di persona provoca divertimento e meraviglia, poi al

divertimento si sostituiscono il risentimento, il fastidio e l’ira. Lo sviluppo delle

conseguenze degli scambi segue un crescendo continuo per ciò che concerne

insania,

la loro gravità. Viene introdotto il tema dell’ la pazzia, chiamata in

causa per dare una spiegazione all’assurda condotta e alle insensatezze

pronunciate da chi si ha di fronte. All’inizio le accuse di pazzia sono sbrigative e

Dettagli
Publisher
20 pagine
8658 download