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Questo appunto di storia dell'arte per le scuole riassume in modo approfondito la vita di Salvador Dalì, il pittore spagnolo più conosciuto al mondo e autore delle opere più famose del movimento artistico del Surrealismo.

La vita di Salvador Dalì

Salvador Felipe Jacinto Dalí I Domenech nacque l’11 maggio del 1904 nel piccolo villaggio agricolo di Figueres, in Spagna. Prese il nome di suo fratello maggiore, Salvador, il quale morì poco prima della sua nascita.
Il giovane Dalí trascorse la sua infanzia a Figueres nella dimora estiva di famiglia, nel villaggio costiero di Cadaqués, dove i suoi genitori costruirono il suo primo studio. Fin dalla tenera età, Dalí fu stimolato a praticare l'arte e il suo pensiero artistico, finendo poi per studiare presso un'accademia di Madrid. Nel 1920 si recò a Parigi e cominciò a interagire con autori del calibro di Picasso, Magritte e Mirò, il che lo portò al suo primo periodo surrealista. Divenuto adulto, prese casa con sua moglie Gala nei pressi di Port Lligat. Molti dei suoi dipinti incarnano il suo amore per questa parte della Spagna.

Caratteristiche del genio

Dali era un pittore abile e virtuosissimo, le sue opere bizzarre e surrealiste e il suo peculiare tocco pittorico ebbero un’influenza su altri pittori che si ispirarono al suo stile. Nel 1924 realizzò le illustrazioni per un libro e nel 1926 fu espulso dall’accademia, poiché affermava che nessuno in quell’istituto era abbastanza bravo per sottoporre a esame uno come lui. In quell’anno visitò Parigi, dove incontrò per la prima volta Pablo Picasso. Nelle sue opere d’arte egli assorbì influssi da stili artistici diversi, spaziando dalla pittura classica all'avanguardia più estrema. Nel 1931 Dalí dipinse una delle sue opere più famose, La persistenza della memoria, che presentava la surrealistica immagine di alcuni orologi da taschino diventati flosci e sul punto di liquefarsi. Il suo talento artistico trovò espressione in svariati ambiti, tra cui il cinema, la scultura e la fotografia, portandolo a collaborare con artisti di ogni settore.
In quel periodo il principale mecenate di Dalí era il ricchissimo Edward James che lo aiutò ad emergere nel mondo artistico, acquistando molte sue opere e supportandolo finanziariamente per due anni. I due diventarono buoni amici e il ritratto di James venne anche inserito da Dalí nel dipinto Cigni che riflettono elefanti. Artista e mecenate collaborarono anche nella realizzazione di due delle più celebri icone del movimento surrealista: Il Telefono aragosta e il Divano a forma di labbra di Mae West. Nel 1939 Breton coniò per il pittore spagnolo il denigratorio soprannome di "Avida Dollars", anagramma di Salvador Dalí che può essere tradotto come bramoso di dollari. Si trattava di un modo per deridere la crescente commercializzazione delle opere di Dalí e la percezione che il pittore stesso avesse cercato di far emergere la propria figura grazie alla fama e al denaro.
Alcuni surrealisti da allora in poi parlarono di Dalí solo al passato remoto, come se fosse morto. Il movimento surrealista e alcuni suoi membri (come Ted Joans) continuarono a polemizzare duramente contro Dalí, fino al momento della sua reale morte e anche oltre. Dotato di grande immaginazione e con il vezzo di assumere atteggiamenti stravaganti, irritò coloro che hanno amato la sua arte e infastidì i suoi detrattori, dal momento che i suoi modi eccentrici hanno in alcuni casi catturato l'attenzione delle sue opere.
Nel 1940 scoppiò la Seconda guerra mondiale e il pittore si trasferì negli Stati Uniti. A partire dal 1949 Dalí tornò a vivere nella sua amata Catalogna. La scelta di vivere in Spagna, mentre questa era ancora governata da Francisco Franco, gli attirò critiche da parte dei progressisti e da diversi altri artisti. Nel 1960 Dalí iniziò a lavorare al Teatro-Museo: si trattava del suo progetto più grande e richiese la maggior parte delle sue energie fino al 1974.
Il pittore continuò poi a fare altre occasionali mostre fino alla metà degli anni Ottanta. Nel 1980 la moglie Gala, colpita da una forma lieve di demenza senile, probabilmente gli somministrò un pericoloso cocktail di medicinali senza che gli fossero stati prescritti, danneggiandogli il sistema nervoso e provocando la precoce fine delle sue capacità artistiche. All'età di 76 anni Dalí era in condizioni di salute precarie e la sua mano destra tremava in modo evidente.
Salvador Dalì morì il 23 gennaio 1989 a causa di un attacco di cuore.

vita ed opere dell'artista Salvador Dalì

Il padre del Surrealismo

Il movimento surrealista fu fondato a Parigi da un piccolo gruppo di artisti e scrittori. Esso utilizzava elementi dei suoi predecessori, quali il Dadaismo e il Cubismo, per creare qualcosa di sconosciuto che cambiò totalmente il modo in cui l’arte veniva concepita. I suoi membri si concentravano sul subconscio come mezzo per sbloccare il potere dell’immaginazione.
Salvador Dalí era noto per la sua arte spontanea e una grande personalità pubblica, questi elementi lo aiutarono a emergere rispetto agli altri surrealisti. La figura di Dalì assume un'importanza fondamentale in qualità di pioniere del movimento. Fu coinvolto in tutti gli aspetti della creazione artistica: pittura, scultura, progettazione, disegno, cinema, moda, ecc. Seppe inoltre applicare il concetto di surrealismo a tutto ciò che intraprendeva. La sua audacia e la sua attitudine ribelle verso l’arte e la politica lo tennero in disparte dagli altri e gli consentirono di creare alcuni dei dipinti più famosi e riconoscibili del XX secolo.Il suo stile anticonvenzionale e le sue idee, talvolta oltraggiose, furono molto ricercate anche nell’ambito del settore commerciale in contesti come: moda, fotografia, pubblicità e cinema. Tali attività portarono il suo stile all’attenzione di un enorme pubblico popolare.
Dalí e le sue opere non lasciarono solamente tracce indelebili all’interno del mondo artistico surrealista, l’influenza della sua arte invase infatti il mondo intero. Anche vent’anni dopo la sua morte chiunque ha familiarità almeno con una sua opera. Il nome Dalí è sinonimo di magia e resta un’icona.

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