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In questo appunto viene descritta la biografia e le opere del pittore Raffaello. Di seguito sono riportate informazioni riguardo la biografia del pittore e una breve spiegazione di alcuni dei suoi dipinti più famosi.

Biografia di Raffaello

Raffaello nacque a Urbino nel 1483. All’età di otto anni perse la madre, mentre il padre era Giovanni Santi, famoso pittore dell’epoca conosciuto per avere una bottega considerata luogo d’incontro per gli artisti in cui potevano esprimere la loro arte.
La formazione di Raffaello avvenne con Pietro Vannucci, noto artista di quel periodo. Raffaello amava l’arte, infatti, questa sua grande passione lo portò a realizzare, ancora giovanissimo, diversi dipinti per i più importanti signori dell’Umbria e in questi anni strinse amicizia con il Pinturicchio.
Successivamente, Raffaello decise di spostarsi nella città di Firenze, entrando in contatto con altri due artisti dell’epoca ovvero Leonardo e Michelangelo. Egli ammirava le opere di Michelangelo e di Leonardo per glorificarle e trarne ispirazione per i propri dipinti. Le sue opere avevano una visione morale, serena e di una perfetta armonia tra uomo e natura, concezione derivante dalla filosofia ellenistica, allontanandosi così dal pensiero di Michelangelo.

vita dell'artista Raffaello Sanzio

La sua figura incarnava al meglio lo stile del Rinascimento caratterizzato da modi precisi e nitidi. Infatti Raffaello venne considerato il punto di riferimento della pittura aclassica, tanto che per alcuni la sua morte coincise con la fine del periodo aclassico. Raffaello fu influenzato dalla prospettiva, argomento sul quale in quel periodo Piero della Francesca stava scrivendo dei trattati. Raffaello si concentrò molto sul disegno originale e una sua tecnica particolarmente utilizzata è stata quella di disegnare i modelli nudi, facendo attenzione ai dettagli e all’anatomia.

Opera: Studio di un nudo maschile e di braccia

È un disegno del 1500 conservato nel British Museum di Londra. I contorni delle figure effettuati da Raffaello sono realizzati con tratti che si sovrappongono, le muscolature sono messe in risalto con tratteggi ondulati e l’anatomia è messa in evidenza con delle linee che mostrano tendini tirati e muscoli tesi come se l’uomo fosse “scorticato”.

Opera: Due uomini nudi in piedi di profilo

È un disegno del 1520 conservato nel Museo di Louvre a Parigi. È stato realizzato utilizzando sanguigna ripassato con una punta di metallo. La linea di contorno è morbida, il volume è ottenuto utilizzando tratti curvi che danno senso di arrotondamento. Nel disegno emerge del chiaro-scuro molto delicato, ottenuto con il tratteggio incrociato e con il segno spesso della matita.

Opera: Lo sposalizio della Vergine

È un olio su tavola del 1504 conservato nel museo di Brera a Milano. Il quadro di Raffaello ispirato a “La consegna delle chiavi” di Perugino. È una scena non ufficiale del Vangelo, in cui San Giuseppe sposa la Vergine tenendo in mano un ramoscello d’ulivo secco che rinasce, motivo per cui gli altri spezzano il loro. In secondo piano ci sono altri personaggi e un tempio a 16 facce caratterizzato da archi, un colonnato, una pianta quasi circolare, dimensioni ben proporzionate e con una sua tridimensionalità quasi armonica. L’ottima prospettiva è data dalla pavimentazione e tutte le linee convergono alla porta centrale del tempio.

Opera: Madonna del Cardellino

È un olio su tavola del 1506 conservato nel Museo degli Uffizi a Firenze. La composizione dei personaggi effettuata dal Raffaello segue un andamento piramidale: l’artista ritrae la Madonna con un libro in mano, Gesù bambino alla sua destra e San Giovannino che tiene in mano un cardellino rosso, simbolo della Passione di Cristo. Le figure sono perfette, molto dolci e raffinate nella gestualità, mentre gli alberi a destra sono piuttosto stilizzati e quindi si allontanano dalla realtà.

Opera: Scuola d’Atene

È un affresco del 1510 che si trova nella Stanza della Segnatura, conosciuta come la biblioteca privata del Papa. Rappresenta una delle due vie attraverso le quali si può arrivare al Vero, ovvero a Dio per mezzo della fede, al Bene tramite la giustizia, e al Bello tramite l’arte. È il tempio classico ideale della conoscenza e si basa sul progetto di Bramante che pensa per San Pietro. Nell’affresco vi è una grande costruzione prospettica.
I personaggi dipinti sono saggi e artisti, come Aristotele, Platone che in realtà rappresenta Raffaello, Euclide che rappresenta Bramante, ed Eraclito che rappresenta Michelangelo.

Opera: Librazione di San Pietro

È un affresco del 1514 in cui sono state raffigurate tre scene appartenenti a San Pietro, considerato l’uomo che incarna la chiesa: la prigionia di San Pietro, la sua liberazione e la sua fuga, e l’allarme delle guardie. L’ambientazione prevalente delle scene è la notte e vi sono quattro fonti di luce, di cui due sovrannaturali rappresentate dall’angelo a destra e in centro, una naturale rappresentata dalla luna e una artificiale rappresentata da una torcia. Vi è una grande definizione delle armature che riflettono la luce.

Opera: Incendio di Borgo

È un affresco del 1514 che raffigura l’incendio avvenuto nel quartiere di borgo, spento grazie all’intervento del Papa Leone X. Si tratta di un affresco che ritrae l’azione di pace intrapresa dal papa per portare avanti i principi cristiani. Dal dipinto emerge molta teatralità, movimento e riferimenti simbolici.

Opera: Ritratto di Leone X

È un olio su tavola del 1520 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. È raffigurato papa Leone X seduto e intento nella lettura di un codice miniato insieme ad altri due cardinali. Il colore dominante del dipinto è il rosso che si contrappone al bianco. In questo scenario c’è la figura di Papa Leone X viene riprodotto dall’artista con lo sguardo di un uomo intelligente, curioso, abituato alle raffinatezze alle ricchezze, che si può intravedere dagli abiti indossati e dalle mani curate e con anelli.

Opera: Trasfigurazione

È un olio su tavola iniziato nel 1520 e mai completato conservato nella Pinacoteca Vaticana. È rappresenta la trasfigurazione di Cristo, e la liberazione di un ragazzo indemoniato, a sinistra gli apostoli e a destra la famiglia del ragazzo. Le due scene sono quasi contrapposte: da una parte si percepisce la calma e la solarità di Cristo mentre dall’altra c’è il ragazzo indemoniato da cui emerge una certa agitazione. Nel dipinto c’è molto movimento, gestualità, l’uso di colori freddi e acidi e una forte luce intorno a Cristo.