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Gli Aztechi erano una popolazione nomade che intorno al XIII sec. si stabilì sull'altopiano del Messico, dove in precedenza si erano insediati i Toltecchi.
Furono l'ultima popolazione ad insediarsi nell'America Centrale. Sottomisero le popolazioni locali grazie alla propria superiorità militare e organizzativa, ma subirono l'influenza delle culture che vi erano fiorite nel corso dei secoli.
Intorno al 1300 fondarono la loro capitale Tenochtitlàn costruita con intelligenti accorgimenti urbanistici.

Da quì iniziarono l'espansione nelle regioni vicine e giunsero a dominare gran parte della regione.
L'impero azteco era caratterizzato da un forte potere centrale esercitato dal re e da un consiglio di nobili di origine guerriera.
La società era organizzata in modo piramidale: al di sotto del re stavano i sacerdoti,la nobiltà, i liberi, e infine i servi e gli schiavi. Le popolazioni sottomesse agli Aztechi dovevano pagare dei tributi e scegliere al proprio interno vittime da inviare ai sacrifici: la durezza del dominio azteco causò diverse rivolte, e alla fine i popoli assoggettati aiutarono Cortés ad abbattere il regno di Montezuma II, l'ultimo re.

La religione azteca

Gli Aztechi erano politeisti: le loro divinità, particolarmente numerose, erano identificate con animali o con fenomeni naturali, come il dio Sole.
Gli Aztechi avvertivano la continua presenza degli dei: ogni momento della vita (nascita, ingresso nell'età adulta, matrimonio, morte) era scandito da cerimonie.
I sacrifici umani avevano particolare importanza presso gli Aztechi: secondo i loro miti, infatti, gli antichi dei si erano sacrificati per mantenere il cosmo nell'ordine e non farlo ripiombare nel caos originario.
Anche agli uomini, dunque, era richiesto il loro contributo di sangue per la stabilità del mondo.
La necessità di trovare vittime sacrificati era fra i motivi che spingevano gli Aztechi alla guerra: erano infatti i prigionieri le offerte preferite.
Spesso venivano organizzate fra gli stessi Aztechi delle guerre sacre il cui fine non era l'uccisione dei nemici ma il sacrificio degli sconfitti. Le vittime venivano gettate nel fuoco, ma il sacrificio più consueto veniva compiuto dai sacerdoti sulle piramidi sacre squarciando il petto alla vittima, strappandogli il cuore e facendo colare il sangue lungo i gradoni. impero degli AztechiQuesti riti causarono grande impressione sugli spagnoli, che si ritennero in dovere di sconfiggere e sterminare il popolo che aveva usanze tanto barbare.

La conquista degli spagnoli

Come fu possibile che un impero, con secoli di vita, venne distrutto in pochi anni dagli Spagnoli? Per rispondere a questa domanda occorre tenere presente non solo la superiorità militare spagnola (con i loro cavalli e le armi da fuoco), ma anche le credenze degli Aztechi: l'arrivo degli Europei coincise infatti con un periodo caratterizzato da una serie di segni negativi per gli Aztechi.
Ad esempio in quel periodo era comparso una cometa che gli astrologi non sapevano spiegare, poi gli antichi miti parlavano di un re, Quetzalcoatl (il serpente piumato) divinizzato per le sue importanti riforme, che aveva abbandonato la regione via mare promettendo di ritornare.
La leggenda lo descriveva con la pelle bianca e la barba, tratti insoliti per gli Aztechi. L'arrivo di Cortés - che aveva proprio quell'aspetto - portò gli Aztechi a pensare che Quetzalcoatl fosse tornato.
Di qui, l'atteggiamento incerto fra amicizia e ostilità con l'imperatore Montezuma II accolse il conquistador e i suoi uomini.
Gli Spagnoli rivelarono ben presto le loro intenzioni e nel 1521 sottomisero tutto l'impero azteco.

Vivere in un villaggio Azteco

La maggior parte della popolazione dell'impero azteco viveva in piccoli villaggi, situati vicino alle zone coltivate e abitate al massimo da 50 famiglie. Le case erano molto semplici, costruite con canne o rami tenuti assieme da argilla o mattoni di fango seccati. La maggior parte delle abitazioni aveva una stanza sola, ci si sedeva e si dormiva su stuoie intrecciate.
Gli Aztechi non conoscevano la moneta: usavano invece come merce di scambio piume di pappagallo, gioielli,tessuti ricamati, chicchi di cacao.
L'alimentazione degli Aztechi era a base di mais, sotto forma di pagnotte; si mangiava anche patate, fagioli, zucche; la carne era fornita da tacchini, anatre o anche piccoli cani ingrassati apposta.
Gli Aztechi non possedevano metalli lavorati se non oro e argento. Le armi e gli attrezzi degli Aztechi erano di legno, di pietra o di ossidiana, un tipo di roccia di origine vulcanica.