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Collegamenti tesina sulla costituzione dell'Italia e la nascita della Repubblica
STORIA: La ricostruzione del dopoguerra e la nascita della Repubblica.
GEOGRAFIA: L'Australia
MUSICA: l'Inno Italiano
ARTE E IMMAGINE: Il Novecento Italiano
ITALIANO: Il nuovo aspetto delle città industrializzate: Marcovaldo ovvero le stagioni in città di Italo Calvino.
SCIENZE: I fattori d'inquinamento dell'atmosfera
TECNOLOGIA: Le fonti energetiche alternative.
SCIENZE MOTORIE: Carlo Pedersoli, in arte 'Bud Spencer', campione italiano di nuoto a metà novecento.
FRANCESE: Palais de l'èlisèe.
INGLESE: The British Parlament.
DOPOGUERRA E LA NASCITA DELLA
REPUBBLICA
Dopo la seconda guerra mondiale, numerosi furono i morti e
prigionieri che ancora non tornavano; dilagava fame e miseria si
moltiplicavano furti, rapine e delitti e la disoccupazione costringeva
il popolo ad emigrare sopratutto nel Belgio o nei cantieri Francesi e
Svizzeri. Gli sfollati trovavano sistemazione nelle baracche delle
periferie o anche all'aperto, nelle strade e nelle piazze e, intanto i
contrabbandieri rubavano nei depositi americani per poi vendere al
mercato nero. In Sicilia, intanto si riaffermava la mafia. Tra
partigiani e repubblicani di Salò si verificarono regolamenti di conti
che causarono milioni di morti; dalla parte opposta insorsero gli ex
uomini del regime non soddisfatti dell'amnistia per tutti i fascisti
firmata da Palmiro Togliatti.
Al fine di restaurare la vita democratica si costituirono subito nuovi
partiti:
Democrazia cristiana, guidata da Alcide De Gaspari, che
seguiva un programma interclassista, proponeva infatti la
solidarietà tra le classi agiate e quelle povere; era favorevole a
un insieme di riforme moderate, volte a trasformare l'Italia in
un paese industrializzato
Partito comunista italiano, guidata da Palmiro Togliatti che si
configurava come un partito di massa di natura classista e si
poneva come obiettivo la vittoria nelle elezioni e la formazione
di governi di sinistra.
Partito socialista italiano di unità proletaria, guidata da Pietro
Nenni e di matrice marxista.
Intorno a questi partiti se ne formarono altri minori, divisi tra partiti
laici e partiti di destra; tra quest'ultimi nacque il movimento sociale
italiano.
Una volta formati i i partiti, il governo provvisorio, guidato da Alcide
De Gasperi fissò per il 2 giugno 1946 la data del referendum
istituzionale, per decidere se mantenere in vita la monarchia dei
Savoia o se fare dell'Italia una Repubblica. L'importanza di tali
elezioni fu data dal fatto che esse furono le prime libere elezioni
dopo 25 anni e le prime in cui anche le donne ebbero il diritto di
voto. Il referendum si concluse con la vittoria della repubblica e
Umberto II esiliò in Portogallo.
Lo stesso giorno si erano svolte le elezioni per l'Assemblea
Costituente, cioè dei deputati che avrebbero dovuto elaborare la
Costituzione italiana; tale Assemblea era incaricata di dare all'Italia
una Costituzione moderna che entrò in vigore il primo gennaio 1948
con a capo provvisorio Enrico De Nicola. Nel 1947 l'Europa si divise
in due blocchi e i partiti dovettero scegliere in quale campo stare; la
Democrazia Cristiana aderì al blocco occidentale, il partita
Comunista italiano rimase fedele al blocco orientale e il partita
socialista italiano di unità proletaria arrivò alla scissione. Nel
frattempo De Gasperi formò un terzo governo dal quale escluse
socialisti e comunisti e il 18 Aprile 1948 l'Italia tornò a votare; le
elezioni segnarono una schiacciante vittoria della democrazia
cristiana. Durante questi primi anni di governo repubblicano si
attuarono alcune riforme :
1) La riforma agraria soprattutto per eliminare il latifondo nel sud
2) L’ istituzione della scuola media unica obbligatoria.
Dal 1948 al 1953 De Gasperi presiedette un governo guidato dalla
Democrazia Cristiana che fu chiamato governo centrista, ossia
formato da partiti al centro dello schieramento parlamentare,
distinti sia dalle destre sia dalle sinistre. In questi anni fu attuata
una vera e propria operazione di Ricostruzione, che però ebbe costi
altissimi perchè gli imprenditori ottennero dal governo la libertà di
licenziamento e compensavano gli operai con salari bassissimi;
tutto ciò portò ad ondate di scioperi e di manifestazioni. Il governo
rispose scatenando la Celere, cioè un corpo di polizia
antisommossa; anche la chiesa combatteva contro le sinistre. Tutte
queste azioni repressive portarono a nuove elezioni nel Giugno del
1953 che segnarono la fine del centrismo e la vittoria dei partiti di
destra, in particolare del movimento socialista italiano; tra il 1963 e
il 1976 si formarono i governi di centro sinistra, con la
partecipazione di ministri socialisti.
Tra il 1953 e il 1961 l’Italia vive un vero miracolo economico e
si trasforma in un paese industriale, aumentano i consumi,
nelle case fanno il loro ingresso gli elettrodomestici, la
televisione contribuisce a uniformare la lingua, le mode, i
consumi e l’opinione pubblica. Le diseguaglianze sono ancora
molte tra Nord e Sud e si forma un grande movimento
migratorio interno dal Sud alle città industriali del Nord e dalle
campagne verso le città, determinando aree di spopolamento.
Questo movimento migratorio non ha riguardato solo il nord
e sud Italia ma anche altri paesi europei infatti, gran parte
della popolazione è emigrata verso l’America e l’Australia.
L’AUSTRALIA
L’Australia è situata interamente nell’emisfero australe; si possono
distinguere quattro principali regioni morfologiche:
La Grande Catena Divisoria, presenta pendii molto scoscesi.
La depressione centrale, comprende rilievi poco elevati.
L’altopiano centro – occidentale è costituito da immense
distese coperte di sabbia.
La parte occidentale, è ricoperta in gran parte dai deserti.
A causa della siccità del clima, la maggior parte dei fiumi non ha
sbocco al mare, il solo fiume con acque abbondanti è il Murray e il
maggior corso d’acqua è il Flinders. Per la sua posizione, a cavallo
del Tropico del Capricorno, l’Australia ha un clima caldo e secco;
nella fascia centrale le temperature sono elevate, le piogge molto
scarse e l’aria è molto secca. Nella zona tropicale le temperature
sono elevate ma con piogge molto abbondanti durante la stagione
calda; nella zona temperata di sud - est le temperature sono medie
con piogge in tutte le stagioni, ma soprattutto in inverno; a sud –
ovest il clima è di tipo mediterraneo.
Essendo circondata dal mare, l’Australia ha una costa lunga 20.000
km e al largo della costa nord orientale si estende la Grande
Barriera Corallina.
L’Australia è scarsamente popolata e la distribuzione della
popolazione è molto irregolare, infatti, mentre alcune zone sono
quasi disabitate, la maggior parte degli australiani si addensa nelle
regioni orientali o sud – occidentali. I centri principali si trovano
lungo la costa orientale e meridionale e sono: Sidney, Melbourne,
Brisbane e Adelaide; la capitale Canberra è situata nell’entroterra
orientale e nella parte occidentale l’unica città di una certa
importanza è Perth. Quasi tutta la popolazione è di etnia bianca, di
origine europea, la lingua ufficiale è l’inglese e la maggior parte
degli australiani sono cristiani, in gran parte anglicani. L’economia
dell’Australia si basa fondamentalmente sull’esportazione di
prodotti non lavorati grazie soprattutto alla grande disponibilità di
risorse e spazi; la capacità produttiva dell’agricoltura è molto
elevata, i prodotti maggiormente coltivati sono: frumento, foraggio
alberi da frutta, canna da zucchero e cotone. Una risorsa
fondamentale per il paese è l’allevamento di ovini fondamentale per
la produzione di lana. Per quanto riguarda poi l’industria i settori
maggiormente sviluppati sono quello siderurgico, chimico tessile e
meccanico; le principali attività del terziario sono commercio e
finanza e molto efficiente e ben sviluppato è il sistema di trasporti,
soprattutto lungo le coste.
MUSICA
A simboleggiare la nascita della Repubblica Italiana vi fu L’Inno
Nazionale scritto dal patriota Goffredo Mameli nel 1847.
Gli inni patriottici come l'inno di Mameli furono un importante
strumento di propaganda degli ideali del Risorgimento e di
incitamento all'insurrezione, che contribuì significativamente alla
svolta storica che portò all'emanazione dello Statuto albertino, ed
all'impegno del re nel rischioso progetto di riunificazione nazionale.
Quando l'inno si diffuse, le autorità cercarono di vietarlo,
considerandolo eversivo (per via dell'ispirazione repubblicana e
anti-monarchica del suo autore); visto il totale fallimento, tentarono
di censurare almeno l'ultima parte, estremamente dura con gli
Austriaci, al tempo ancora formalmente alleati, ma neppure in
questo si ebbe successo. Dopo la dichiarazione di guerra all'Austria,
persino le bande militari lo suonarono senza posa, tanto che re
Carlo Alberto fu costretto a ritirare ogni censura del testo. In seguito
fu proprio intonando l'inno di Mameli che Garibaldi, con i "Mille",
intraprese la conquista dell'Italia meridionale e la riunificazione
nazionale.
L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero il più
amato canto dell'unificazione, non solo durante la stagione
risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Non a caso
Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al
Canto degli Italiani il compito di simboleggiare la nostra Patria,
ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese.
ARTE
Dal punto di vista artistico il XX secolo si caratterizza per una serie
di cambiamenti radicali; infatti, l'arte non è più rappresentazione
della realtà ma è espressione della creatività dell'artistica,
totalmente libero da ogni legame con le correnti artistiche passate e
svincolata da ogni schema tradizionale. Nella prima metà del
secolo, in Europa si sviluppano le cosiddette avanguardie storiche:
Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo e
Surrealismo; con questi movimenti si determina la rottura dell'arte
occidentale. Una parte della pittura del novecento rifiuta ogni
legame con la tradizione figurativa e la grande conquista dell'arte
del ventesimo secolo è infatti rappresentata dall'astrazione, cioè
l'artista dipinge immagini prive di rapporti con il mondo reale e ci si
sofferma sui fenomeni della percezione visiva e sull'effetto che
colori e forme producono sull'osservatore. Il novecento si
caratterizza per la globalità delle espressioni artistiche, e ogni
paese utilizza una pluralità di esperienze e linguaggi innovativi. Nel
XX secolo si sviluppa inoltre una ricerca progettuale che considera
bello ciò che è funzionale; gli oggetti industriali appaiono sempre
più pratici e desiderabili: le automobili, gli elettrodomestici e i vari
oggetti di arredamento che modificano il nostro stile di vita. Anche
nella scultura gli artisti cercano di svincolarsi dalla rappresentazione
naturalistica e, in stretto rapporto con la pittura, alcuni elaborano
forme semplici; altri preferiscono usare forme astratte. Oltre ai
materiali tradizionali, gli scultori si servono anche di materie
plastiche, prodotti o scarti industriali, che poi assemblano in modo
insolito. Per quanto riguarda l'architettura del XX secolo diventa
centrale il concetto di abitabilità, infatti grande importanza viene
data ai volumi agli spazi e ai nuovo materiali. Gli architetti
pianificano ogni aspetto dell'abitare e l'uso di nuovi materiali edilizi
consente inoltre la costruzione di grattacieli e palazzi di altezze
prima inimmaginabili.
In particolare, l'artista più famoso del novecento è stato Pablo
Picasso che, con la sua opera '' Les demoiselles d'Avignon '' segnò
la nascita del Cubismo, una delle correnti più innovative con cui si
superava ogni rappresentazione prospettica e il soggetto non era
più visto da un solo punto di osservazione, ma da più punti
contemporaneamente. L'immagine era ' smontata ' e analizzata
attraverso diverse angolazioni per poi essere riassemblata. Inoltre i
pittori cubisti introdussero il concetto di quarta dimensione: il tempo
dell'osservazione.
ITALIANO
A descrivere questa realtà fu Italo Calvino nel suo romanzo ‘’
Marcovaldo ovvero le stagioni in città ‘’, in cui racconta di un padre
di una famiglia numerosa che dalla campagna si trasferisce in città,
dove trova lavoro in una fabbrica. Attraverso le disavventure di
Marcovaldo un personaggio sempre a metà tra il sorriso e la
lacrima, Calvino osserva con ironia e leggerezza, ma non senza
spirito critico, le contraddizioni della società italiana durante il
periodo del boom economico e il disorientamento dell’uomo