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L’argomento da me scelto è la Seconda Guerra Mondiale, con tutti gli
aspetti che ruotano attorno a questo doloroso evento.
La mia scelta è stata determinata dopo aver visto il film “La VITA E’
BELLA”con le contraddizioni della guerra tra gli uomini. La scelta è stata
determinata anche dal fatto che ho trovato affascinante questo periodo
storico non troppo lontano dall’epoca in cui vivo, anzi è proprio il periodo
che ha contribuito alla costruzione del futuro del mondo, pur con
persecuzioni, leggi assurde, esso ha portato i popoli alla presa di coscienza
della loro condizione, e al modo di uscire da un periodo buio per far valere
i propri diritti come cittadini, ma soprattutto come uomini.
Scegliendo gli Stati Uniti d’America ho avuto l’impressione di lasciare
dietro un potere dispotico e tiranno, aprendo un varco verso la libertà. Ho
introdotto la figura di Winston Churchill perché lo considero un uomo
emblematico. Il razzismo è un aspetto di questo periodo che oltre con la
letteratura italiana, ho cercato di parlarne anche in lingua francese. La
conseguenza dei disagi del periodo hanno portato malattie anche mortali,
come la Tubercolosi.
Anche per la Storia dell’arte ho trovato in Picasso un esponente del disagio
dell’epoca, con la sua protesta contro la violenza, la distruzione e la
guerra; egli esprime attraverso i suoi dipinti uno stato d’animo freddo e
triste.
” Questa è una storia semplice eppure
non è facile raccontarla, come in una
favola c’è dolore, e come in una favola
è piena di meraviglie e di felicità ”
vita è bella” “Possano
“La
le generazioni future
liberarla da ogni male,
oppressione e violenza e
goderla in tutto il suo
splendore”
Lev Trotskij
Il cinema è stato considerato la più importante invenzione dopo la stampa.
Qualsiasi altra forma di rappresentazione non può avere la stessa capacità diretta
ed immediata di rendere la realtà. Le sensazioni che riescono a darci certe
immagini del cinema non potrebbero essere provocate da nessun’altra forma di
espressione artistica. La comunicazione che esso riesce a stabilire tra autore e
spettatore è profonda e completa. A questo punto rispondo alla domanda : il
cinema è arte?
Se il cinema riesce ad esprimere con i suoi mezzi e con il suo linguaggio dei
sentimenti è senz’altro arte. Il problema si risolve cioè caso per caso, così come per
le altre forme d’espressione. Il film costituirà un’opera d’arte a seconda che abbia
o meno raggiunto i suoi scopi.
Nel giudicare un film occorre affrontare le stesse questioni sollevate dall’esame di
qualunque altra creazione. Certamente la creazione cinematografica deve
soddisfare ben precisi principi e deve rispondere a dei canoni di una
tecnica specifica, ma non dipenderà da
questo esame stabilire se la creazione è
artistica oppure no.
Ed è per questa ragione che ho scelto come spunto iniziale il capolavoro artistico
del film “La vita è bella” di Roberto Benigni, il film introduce l’argomento
principale della mia tesina multimediale che tratta appunto dell’Olocausto con il
periodo della terribile Seconda Guerra Mondiale. Il film vuole esprimere come un
uomo può annientare un altro suo simile non solo fisicamente, ma anche
privandolo della sua dignità, ed è una forte testimonianza che porta lo spettatore
a riflettere, è sufficiente citare la scena finale del film: il bambino accompagnato
da un americano, che ritorna felicemente dalla madre e la voce narrante conclude
dicendo: “Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto,
questo e’ stato il suo regalo per me!”
Il film può dividersi in due parti ben separate per ambientazione, luce e colori. La
prima parte spiega e giustifica il periodo storico, e la bestialità degli uomini;
la seconda parte narra di una storia d’amore, prima tra un uomo e
una donna, poi per un figlio, ma l’una è la continuazione dell’altra.
Mi fa piacere citare alcune frasi di Roberto Benigni, anche perché adoro questo
attore che con la sua comicità sa essere molto profondo su ciò che vuole
trasmettere. Il film fu girato tra il novembre 1996 e l’aprile 1997 in Toscana.
Benigni dichiarò: Questo film che si chiama “La vita è bella”, mi è venuto fuori ma
con emozione, tanto che mi ha fatto tremare tutta la costola del costato, ma anche
a girarlo, ma bello, bello, è un film che l’ho fatto in me la notte”;
“ Questo film è il piu’ bello di tutti che ho fatto, perché fa piegare gli alberi,
quando ritorno a casa ritrovo tutti gli alberi piegati, da quanto gli piace, proprio è
un film che piace alla natura.” Storia
La differenza tra il primo e il secondo conflitto mondiale sono molte e tutte
importanti: Tuttavia quella cruciale fu data dalla quantità e dalla qualità delle
vittime di guerra.
Nel 1918 i morti erano ammontati a circa 10 milioni e di questi solo il 5% era
composto da civili, cioè da semplici cittadini non appartenenti agli eserciti
contrapposti. Nel 1945 i caduti superano un totale di 50 milioni e più della metà
è composto da vittime civili.
Questo mutamento di natura della guerra ha, in
primo luogo, ragioni tecnologiche: lo sviluppo
dell’aviazione militare consente l’impiego della
nuova arma costituita dai bombardamenti aerei,
che presentano il doppio vantaggio di costi limitati
per gli incursori e di danni ingentissimi prodotti in
territorio nemico. In secondo luogo, la guerra totale ha ragioni strategiche:
mentre il primo conflitto mondiale ha obbedito alle
logiche della guerra di posizione, la seconda guerra
mondiale è stata una guerra movimento, con rapidi
spostamenti del fronte dei combattenti. In terzo luogo la
seconda guerra mondiale è una guerra ideologica, che si
svolge anche per distruggere il sistema politico e
istituzionale del nemico. Il fenomeno della Resistenza,
cioè della nascita di movimenti partigiani armati accanto
agli eserciti regolari, rappresenta l’effetto più vistoso di
questa nuova natura politica della guerra. Storia
Nell’ottobre 1933 la Germania, che dal gennaio
precedente era governata da Hitler, si ritira
dalla conferenza sul disarmo e abbandona la
Società delle Nazioni: Fu il primo segno di una
chiara volontà di destabilizzare gli equilibri
internazionali. Nel 1932 l’aggressione del
Giappone contro la Cina in Manciuria costituì il
primo conflitto armato nella sequenza
ininterrotta che avrebbe condotto allo scoppio
della seconda guerra mondiale. Il secondo
conflitto armato fu quello scatenato dall’Italia in
Etiopia nell’ottobre 1935.
La guerra coloniale voluta da Mussolini fu spietata
perché, per la prima volta furono impiegati gas
asfissianti contro i villaggi dell’Abissinia, per tentare
senza successo di neutralizzare le popolazioni indigene..
Questa guerra provocò tuttavia una modifica delle
alleanze: l’Italia ottenne la solidarietà della Germania,
che venne consacrata dalla nascita dell’Asse Roma-
Berlino nell’ottobre 1936. Storia
Una volta uscita dalla Società delle
Nazioni, la Germania nazista si
incamminò con decisione sulla strada di
una violazione del trattato di pace del
1919. Nel marzo 1936 le truppe tedesche
entrarono nella Renania smilitarizzata.
Di fronte a questa sequenza di atti
provocatori le potenze europee scelsero
la conciliazione pacifica. Nel 1938 Hitler
riuscì ad entrare a Vienna accolto dalla
popolazione. Dopo l’annessione
dell’Austria Hitler si impegnò nella
questione dei Suddetti, regione
cecoslovacca abitata da una maggioranza
di tedeschi. Le schermaglie si conclusero
con un vero e proprio ultimatum di Hitler
alla Cecoslovacchia, cui si chiedeva la
cessione non solo dei Suddeti, ma anche
di territori rivendicati dalla Polonia e
dall’Ungheria. Alla mobilitazione della
Cecoslovacchia e alla minaccia di guerra
della Gran Bretagna, seguì per iniziativa
del premier inglese Chamberlain, la
convocazione della conferenza di
Monaco. Storia
Il passo successivo fu la Polonia.
Nell’ottobre 1938 il ministro degli esteri
tedesco chiese alla Polonia la cessione della
Danzica. La proposta fu respinta. Nel marzo
1939 la Germania lanciò allora un ultimatum
per Danzica, provocando una risposta decisa
di Francia e Gran Bretagna: ad un eventuale
attacco contro la Polonia si sarebbe risposto
con la guerra. Stori
a
I mesi successivi furono mesi frenetici, nei quali le maggiori
potenze tennero serrati contatti diplomatici giocando
contemporaneamente su più tavoli. Si intrecciarono così i
tentativi tedeschi di rilanciare gli accordi con la Gran Bretagna
sulla base della politica di pace a tutti i costi, quelli franco-
britannico-sovietici per una alleanza antihitleriana, quelli
tedesco–sovietici in funzione antipolacca, quelli italo-tedeschi
per saldare definitivamente le sorti dei due regimi fascisti.
L’Italia infatti aveva invaso nell’aprile 1939, l’Albania e nel
maggio Mussolini firmò insieme ad Hitler il cosiddetto patto
d’acciaio, che impegnava ciascuno dei due contraenti ad entrare
in guerra a fianco dell’altro nel caso che quest’ultimo fosse
stato coinvolto in operazioni belliche, di sua iniziativa o per
effetto di aggressione altrui. Storia
L’offensiva vittoriosa della Germania partì dalla Polonia, si estese ai paesi
scandinavi, e si concentrò poi sul Belgio, l’Olanda e la Francia. I successi tedeschi
furono soprattutto il risultato della strategia militare adottata : la cosiddetta
“guerra lampo”, fondata sull’utilizzo congiunto delle risorse di mobilità assicurate
dai mezzi corazzati e dagli aerei.
Il 26 settembre Varsavia cadde in mano nazista. A sua volta, l’Unione Sovietica
entrò in Polonia da est: secondo le clausole segrete del patto russo-tedesco, i due
temporanei alleati procedettero alla spartizione del paese. Caduta la Polonia,
Hitler decise di puntare sui paesi scandinavi.
L’attacco tedesco contro la Danimarca e la Norvegia partì nell’aprile 1940 e si
concluse agli inizi di giugno. Nel frattempo il 10 maggio era scattato l’attacco alla
Francia. Il 15 maggio cadde l’Olanda, il 28 il Belgio; il 20 i tedeschi avevano già
Per la completa vittoria tedesca restava la
raggiunto la manica.
Gran Bretagna, dove il 9 maggio aveva
assunto la carica di primo ministro Winston
Churchill. I bombardamenti si concentrarono
sulla città di Londra , allo scopo di indebolire
il morale della popolazione e costringere il
governo a trattare la pace. Le cose però non
andarono così per merito della difesa della
RAF, dell’antiaerea e dei radar. L’ingresso in
guerra dell’Italia allargò il conflitto.
Per iniziativa di Mussolini si aprirono nuovi
fronti di guerra in Africa e nella penisola
balcanica. L’Italia attaccò la Somalia e
l’Egitto. In ottobre Mussolini invase la Grecia.
Dopo i successi iniziali l’esercito italiano
dovette subire la controffensiva greca. La
“guerra parallela” di Mussolini fu un
fallimento e l’Italia dovette chiedere aiuto ai
tedeschi.
Il 7 dicembre però i giapponesi (che nel sett. 1940 Storia
avevano firmato il Patto tripartito con Germani e
Italia) attaccarono la base di Pearl Harbor, nelle
Hawaii, dove si trovava ancora la flotta americana,
che venne decimata. Dopo Pearl Harbor i Giapponesi
conquistarono la Birmania e l’Indonesia; nei primi
mesi del 1942 dilagarono nelle Filippine, colonia
americana, e nelle isole Salomone, minacciarono
l’India con la conquista di Singapore. Le dichiarazioni
di guerra si incrociarono: quelle di Stati Uniti e Gran
Bretagna nei confronti del Giappone (8 dic. 1941) e
quelle di Germani e Italia nei confronti degli Stati
Uniti (11 dic 1941). Da allora la guerra poté definirsi
mondiale.
La battaglia di Midway (giugno 1942) nel Pacifico centrale segnò la fine
dell’iniziativa nipponica in quell’area. Iniziò la lunga guerra di logoramento che
avrebbe consentito agli Stati Uniti di riprendersi dalle conseguenze di Pearl Harbor
Nel novembre 1942 era intanto partita la
controffensiva sovietica nella zona di
Stalingrado che si concluse con la
distruzione dell’armata tedesca. La vittoria
di Stalingrado fu il segnale della svolta
della guerra Le forze dell’Asse in ritirata
dovettero abbandonare la Libia e fermarsi