Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
7. Descrizione paleografica; scritture normale, usuale, elementare di base, posata - Paleografia Pag. 1 7. Descrizione paleografica; scritture normale, usuale, elementare di base, posata - Paleografia Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
7. Descrizione paleografica; scritture normale, usuale, elementare di base, posata - Paleografia Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La mano, nel disegnare la grafia, tende a semplificare i tratti essenziali delle lettere per alleggerire il lavoro, mentre l'occhio tende a regolarizzare le trasformazioni grafiche, poiché cerca di riconoscere i tratti essenziali delle lettere con il minimo sforzo possibile. L'occhio tende a omogeneizzare la lettura al fine di armonizzare il tutto. Nella storia della scrittura non si hanno salti, cioè, qualunque scrittura che si presenti seppure sembri un'innovazione può spiegarsi a partire da quella anteriore. La scrittura non sparisce/regredisce in maniera particolare, ma si evolve sempre e noi - tramite la scrittura precedente - possiamo notare gli esiti della successiva. È necessario distinguere tra scrittura artificiale (fatta a macchina: dattiloscritto, computer, tipografia, una stampa, un'epigrafia fatta con il laser) e scrittura naturale (quella fatta a mano). Ogni scrittura deve essere situata nell'ambiente sociale.

in cui è stata prodotta e sviluppata. Ci dovrebbero essere tante paleografie quanti sono gli alfabeti: cinese, araba, ebraica, latina, greca… Questo è anche legato alla produzione del libro e della scrittura stessa. L'analisi paleografica utilizza criteri imparziali di quantificazione. Poi notiamo che l'imparzialità è relativa. Ci sono degli approfondimenti di alcuni ricercatori in cui l'imparzialità non c'è. Ma è come parlare della datazione di un reperto in archeologia (nonostante metodi deduttivi-induttivi dello studio, c'è sempre una ponderabilità data dal singolo individuo).

CARTA D'IDENTITÀ:

  • Forma;
  • Modulo;
  • Ductus;
  • Angolo di scrittura e tratteggio;
  • Tratteggio (o peso);
  • Legatura.

La forma o la morfologia sono l'aspetto esterno che lo scriba dà ad ogni lettera, e grazie ad essa vengono dedotti tutti gli altri aspetti → L'IDEA PLATONICA

Jobs → ha diffuso il computer. Jobs cerca, nella Macintosh, di arricchire la struttura grafica della scrittura tramite dei font. Anni prima aveva seguito un corso di calligrafia all’università. Aveva visto che c’erano scrittura come la carolina, l’onciale, la gotica… da quelle si è ispirato e ha creato i font. Windows poi gli copia i fonts, li trasforma un pochino e vengono diffusi. Quando scriviamo in Times New Roman, Garamond… siamo di fronte a nient’altro se non l’esito della copia di un’invenzione di un corso che non dava credito, sulla base della calligrafia.

FORMULA

La forma (che scegliamo un font su Windows o che scegliamo un tipo di scrittura personale) viene da un’idea che corrisponde a una certa lettera. Da una certa lettera potranno derivare varie forme. Es. lettera A: può essere corsiva, maiuscola, minuscola, grassetto, capitale… Abbiamo sempre un corrispettivo diretto con lettura e scrittura.

Occhio che sistematizza e mano chetende a uniformare.A questa forma, spesso, daremo un nome. Chiameremo la scrittura tramite standards inventati daipaleografi.

Parlando del Duecento e Trecento chi scriveva non si rendeva conto di star scrivendo in scritturache noi chiamiamo "gotica"; ma sicuramente era diversa da altre scritture.

MODULO

Dimensione sia rispetto all'altezza che rispetto alla larghezza.

Un modulo può essere PICCOLO, MEDIO o GRANDE.

Molto difficile da percepire. Siamo in una scala di valori, ma per come noi vediamo il mondo nellamodernità è: piccolo quanto è? Da 0 a 3mm? Medio? Da 3,1mm a 6mm? No! Rispetta laproporzione della pagina. È una cosa che si utilizza e si impara guardando degli esempi. Non cisono standard per cui possiamo assegnare mm alle tipologie. Lettera piccola, media o grande sonodimensioni relative rispetto alla pagina.

C'è un rapporto dimensionale tra altezza e larghezza. Tutte le lettere

possono essere iscritte in un quadrato o in un rettangolo. Una lettera che si può iscrivere in un quadrato ha l'altezza uguale alla larghezza. Viceversa sarà iscritta in un rettangolo verticale. Ci sono alcuni casi (rari, ma importanti) in cui la scrittura può essere sistemata in un rettangolo orizzontale. Qui la scrittura è più larga che alta (spesso esempi monumentali). Es. epigrafia damasiana (in cui la "m" apparirà particolarmente distesa).

DUCTUS

Il ductus è l'ordine è successione dei tratti delle lettere.

Può essere posato (lettera scritta a mano su carta profumata...)

Può essere corsivo (scrittura, ad esempio, di fretta)

La scrittura corsiva nella maggior parte dei casi è orientata a destra. Anche i mancini hanno andamento destrorso. In tutti i tipi di scrittura ad oggi (tranne quella araba) l'andamento è a destra.

ANGOLO DI SCRITTURA

L'angolo di scrittura è

determinato dalla posizione dello strumento scrittorio e dalla linea discrittura. Vedi Jean Mallon e Guglielmo Cavallo.

TRATTEGGIO
Esprime il numero, l'ordine di successione e la direzione dei tratti. Lo strumento, a volte, determina la scrittura (es. lettera "C", che va fatta in due tratti). Perché tutto questo spezzamento? Perché l'inchiostro finisce e, ogni tanto, bisogna staccare la penna dal foglio e riprenderne altro.

TRATTEGGIO O PESO
indica la natura sottile o pesante dei tratti. Pesante o leggero. Le scritture leggere sono quelle di personaggi fortemente alfabetizzati e che detengono il predominio assoluto della scrittura come forma.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/09 Paleografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della proprietà industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Scienze Storiche Prof.