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MATRACCI TARATI

Contenitore che possiede un collo stretto e una base larga e sono tarati ad uno specifico volume secondo le varie esigenze. Più stretto è il recipiente dove si deve andare a effettuare la misura, più la misurazione del volume sarà precisa. Serve per preparare soluzioni a volume noto, non si utilizzano i becker perché il matraccio tarato grazie a collo possiede una zona di misura con una superficie minore e permette un minor errore. È calibrato in modo tale da contenere un determinato volume di soluzione a 20°, quando il fondo del menisco (parte inferiore dell'U del liquido) si trova al centro della linea tracciata sul collo del matraccio stesso si è misurato il volume richiesto. La temperatura è un fattore importante perché sia il liquido che il vetro si espandono con il calore.

Procedura per la misurazione:

  1. Scogliere all'interno del matraccio la massa di reagente richiesta in un volume

diliquido inferiore al volume finale, agitando lentamente

2. Aggiungere ulteriore liquido e agitare nuovamente soluzione

3. Portare a volume con la massima quantità di soluzione mescolata nel matraccio, le ultime gocce devono essere aggiunte con una pipetta e non con spruzzetta. È importante non aggiungere tutto il liquido subito perché quando due liquidi diversi vengono mescolati si verifica una piccola variazione di volume. La tolleranza matraccio, fornita dal costruttore, è la massima misura che lo strumento può misurare, mentre l’incertezza è il margine di errore che lo strumento attua 10

Anno: 2022/2023

MICROPIPETTE

→ è uno strumento utilizzato nei laboratori, soprattutto biologici o chimici, per il trasferimento di piccole o piccolissime quantità di liquidi, nell'ordine dei microlitri (μL) ed eroga volumi che vanno da 0,1 a 1 μL (1 a 1000 ml). Il blocco impedisce la rotazione del pistone che cambia il

volumefissatoStruttura micropipette: 11Anno: 2022/2023

Ciascuna micropipetta è accurata per misurare e prelevare un definito range di volumi (vedi tabella). Le varie micropipette vengono identificate con la lettera P seguita dal valore massimo prelevabile dalla pipetta:

Per impostare la pipetta è necessario ruotare (in senso orario o antiorario) l'anello di impostazione (in alcune pipette questo corrisponde al pulsante di pipettaggio) mantenendo sempre lo sguardo sul display digitale. Bisogna fare sempre attenzione a non superare il valore massimo e a non scendere sotto il valore minimo indicato nel range di utilizzo. Alcune micropipette presentano, nel display digitale, dei numeri rossi ed è proprio a questi che si deve fare attenzione durante l'impostazione. I numeri rossi rappresentano la parte decimale del numero, fatta eccezione per la sola P1000:

Per utilizzare la pipetta, dopo aver scelto il volume da prelevare, si inserisce il puntale appropriato. Si preme

lo stantuffo fino al primo blocco, immergiamo il pistone nell'liquido da prelevare, si lascia il pistone. Dopo aver spostato la micropipetta nel contenitore dove si necessita di trasferire il volume si preme lo stantuffo fino al secondo blocco: 12 Anno: 2022/2023 BILACE ➢ → Esistono due tipi principali di bilance: Bilance analitiche 1. → Possiedono una maggiore precisione e quindi è più soggetta alle oscillazioni ad esempio della temperatura, di una corrente di aria; per questo motivo è dotata di sportelli laterali che vanno chiusi durante la misurazione in modo che il peso non sia influenzato da questi agenti. Per la misurazione corretta bisogna aspettare che tutte le cifre decimali siano stabili e non oscillino. Bilance tecniche 2. → Meno influenzata dalle condizioni ambientali ma è anche meno precisa, va bene per le misure un po' più grossolane. Nessun prodotto chimico andrebbe pesato direttamente sul piatto della bilancia, per evitare di

corroderlo o di non riuscire in seguito a prelevarne tutta la quantità precedentemente pesata, ma deve essere misurato su un contenitore vuoto (sua massa è detta tara). Per ridurre gli errori bisogna seguire i seguenti punti:

  • La bilancia analitica dovrebbe essere posta sopra piano in grado di minimizzare le vibrazioni e deve essere posta in posizione orizzontale
  • Bisogna porre la massa da pesare il più possibile al centro del piatto della bilancia
  • Il campione da pesare dovrebbe essere a temperatura ambiente
  • I portelli di vetro della bilancia devono restare chiusi durante la pesata per evitare le oscillazioni causate dalle correnti d’aria

Come effettuare una lettura corretta

Anno: 2022/2023

Standard e soluzioni standard

STANDARD → Una sostanza di riferimento, generalmente di elevata purezza. Si possono acquistare sul mercato corredati da dichiarazioni di conformità rilasciate da laboratori accreditati, oppure preparati, purificati

E validati internamente al laboratorio stesso che intende servirsene o, ancora, preparati internamente ma validati in collaborazione con altri laboratori.

SOLUZIONI STANDARD → Sono delle soluzioni a concentrazione nota preparate in laboratori utilizzando bilance e vetreria di precisione. I solventi utilizzati sono ultrapuri e dei soluti si deve conoscere il grado di purezza. Anche i campioni da analizzare sono preparati in soluzione dove la concentrazione degli analiti è ovviamente sconosciuta. Sono presenti anche componenti provenienti dalla matrice.

Preparazione di una soluzione

  1. Si pesa una certa quantità di soluto con la bilancia.
  2. Si trasferisce la sostanza pesata all’interno di un matraccio tarato.
  3. Si aggiunge il solvente, non si riempie completamente il matraccio ma si discioglie la sostanza in un volume inferiore perché il soluto potrebbe essere in grado di andarne a modificare il volume aumentandolo e se si sfora la quantità di volume.
bisognagettare via l'intera soluzione. Da questa soluzione iniziale (chiamata soluzione madre) poi sipossono svolgere le varie diluizioni.

Diluizioni

Si prende un volume noto di soluzione e si aggiunge altro solvente (sempre in quantità nota) inmodo da ottenere una soluzione più diluita. Le diluizioni vanno analizzate a 'fresco' ovvero appenafatte, in modo da essere sicuri del volume e che non ci siano contaminazioni. La formula percalcolare i vari volumi finali ed iniziali è la seguente:

C₁ x V₁ = C₂ x V₂

La relazione tra la concentrazione C prima della diluizione e la concentrazione C dopo la diluizionesi basa sul numero di moli del soluto che rimane invariato, per cui: 14Anno: 2022/2023n = n → C = n/V → n = C x V1 2E ci permette di calcolare:

  1. La concentrazione finale (incognita C) di una soluzione dopo una diluizione 2
  2. La quantità di solvente da aggiungere per ottenere una certa
concentrazione finale (incognitaV che però è il volume totale non quello da aggiungere)
23. La quantità di soluzione madre da prelevare (incognita V) da diluire fino a un volume finale noto
DILUIZIONI SERIALI → Consiste in una diluizione in cui il procedimento produce una serie di soluzioni
dove ognuna è la "madre" della successiva. Questo sistema è l'unico utilizzabile per ottenere
soluzioni molto diluite.
PRO: Con questo approccio è possibile preparare un ampio range di concentrazioni
CONTRO: L'errore associato a ciascuna preparazione si somma nel corso dei passaggi necessari per
arrivare fino alla diluizione finale.
DILUIZIONI PARALLELE → Consiste nella preparazione di una serie di soluzioni tutte provenienti
dalla stessa soluzione madre. Questo tipo di processo è ottimale se devo preparare tante diluizioni
molto simili tra di loro con concentrazione simile.
PRO: Gli errori sono meno critici rispetto a

quella seriale poiché il passaggio è uno solo

CONTRO: Il range di concentrazioni che può essere preparato è limitato. 15

Anno: 2022/2023

TERMINOLOGIA → Si parla di diluizioni 1 a 2; 1 a 10; 1 a 100 eccetera (si trova scritto anche 1:2; 1:10;1:100), nel caso di diluizione 1 a 2, significa che 1 parte di soluzione madre viene portata a un volumetotale di 2 parti. Per esempio per preparare 5 mL di soluzione, ogni parte varrà 5mL/numero totaledelle parti quindi 5/2 = 2,5. Si prelevano 2,5 mL di soluzione madre (una parte), si mettono nellaprovetta vuota, si aggiungono altri 5 - 2,5 = 2,5 mL di solvente per arrivare al totale di 2 parti. La soluzione appena preparata diventa la madre della successiva, per cui si preleva da questa soluzione,dopo averla mescolata, una aliquota di 2,5 mL, si mette in un’altra provetta vuota e si aggiungono2,5 ml di solvente e si ripete la procedura per le successive diluizioni.

FATTORE DI DILUIZIONE (DF) → Indica

Il rapporto tra la concentrazione iniziale e quella finale ci permette di parlare di diluizione senza riferirci a volumi o concentrazioni specifiche descrivendo l'effetto finale della soluzione: DF = C / C1

Fattore di diluizione, DF. Esempio: Vogliamo diluire di un fattore 10 (DF=10) una soluzione di cloruro di cobalto, CoCl2,5 M. Qual è la concentrazione della soluzione diluita? C = C1 / DF = 2,5 M / 10 = 0,25 M

Validazione: Come si predispone un'analisi quantitativa? Validazione → Procedure eseguite con lo scopo di verificare la qualità e la corretta applicazione di un metodo analitico. Questo processo serve a verificare che quello che si sta facendo e che i numeri ottenuti siano verificabili e validi.

Le fasi di un metodo analitico sono:

  1. Esattezza (Accuracy/trueness): grado di concordanza tra il valore medio ottenuto a partire da un insieme di risultati di prova e un valore di riferimento accettato, ovvero un valore vero. Verifica della veridicità dei
lavori che si trova. È presente uno spostamento tra il valore che troviamo nell'intervallo di confidenza, rispetto a quello vero chiamato se è molto spostato dal valore vero significa che abbiamo una bassa accuratezza e bisogna attuare delle modifiche. Ci sono dei sistemi per poter avere un confronto riguardo i metodi che dobbiamo usare per misurare il campione e conoscere il valore vero. 2. Riproducibilità e ripetibilità (Reproducibility and Repeatability): la ripetibilità è la concordanza tra risultati di prova indipendenti ottenuti con lo stesso metodo su materiali identici, nello stesso laboratorio, dallo stesso operatore, usando la stessa apparecchiatura e in intervalli di tempo brevi (stessa serie analitica). Un singolo valore non dice nulla, infatti un singolo campione viene introdotto nel metodo circa tre volte in modo che si verifichi.
Dettagli
A.A. 2022-2023
82 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher battarino.luisa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della proprietà industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Guasconi Eleonora.