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UTENSILI DA TORNITURA
Piano di riferimento: piano parallelo al piano di appoggio dello stelo e passante per il punto d’interesse
del tagliente.
ANGOLI DI TORNITURA
ɣ POSITIVI: ɣ NEGATIVI:
0 0
• •
Minore potenza assorbita. Aumento della potenza, delle forze e
delle temperature
• Minore attrito.
• Minori temperature.
• Minori pressioni di taglio.
Per quanto riguarda α, angolo di spoglia inferiore ortogonale, va precisato che esiste α , dovuto
effettivo
alla componente delle velocità v , v :
f c
Durante la lavorazione l’utensile descrive un’elica di
passo f e diametro D.
La traccia OL è inclinata di un angolo φ che riduce
l’ampiezza di α .
0
α - φ deve essere positivo per evitare lo strisciamento
0
del fianco principale sulla superficie lavorata.
• Se troppo elevato diminuisce la sezione
resistente.
• Angoli troppo bassi determinano un più veloce
raggiungimento dell’usura dorsale.
• Dipende dal materiale da lavorare (maggiore è la pressione di taglio minore deve essere α )
0
• Dipende dal materiale dell’utensile (se poco tenace, minori valori di α ).
0
INFLESSIONE DEL PEZZO
Affinché una lavorazione di tornitura sia realizzabile è necessario verificare che:
• La profondità di passata considerata sia compatibile con l’utensile selezionato.
• L’avanzamento selezionato sia ammissibile per il tornio.
• La velocità di taglio e, quindi, il numero di giri selezionato sia compatibile con le caratteristiche
del tornio.
• La potenza necessaria alla lavorazione sia effettivamente erogabile dal tornio considerato.
• I parametri di taglio siano compatibili con la finitura superficiale richiesta.
• I parametri di taglio siano compatibili con le tolleranze dimensionali e geometriche imposte.
• L’attrezzatura selezionata sia in grado di afferrare saldamente il pezzo in lavorazione.
TAGLIENTI NON RACCORDATI
TAGLIENTI RACCORDATI
FORATURA
È un’operazione con due grandi problemi:
• RISCALDAMENTO: la foratura avviene al chiuso e il truciolo non vine eevacuato
immediatamente dopo il distacco. Esso porta con se molto calore (l’80% della potenza va nel
truciolo). Bisogna quindi:
Abbondare con fluido lubrorefrigerante (alta pressione perché è contro il truciolo che
o esce).
Eseguire cicli di foratura.
o
• CARICO DI PUNTA: non è possibile realizzare fori con rapporto L/D>15 per il calore e perché
se non è presente un perfetto allineamento può nascere un disassamento e dunque un
momento che tende a inflettere la punta.
OPERAZIONI DI FORATURA
GEOMETRIA DEGLI UTENSILI PER FORARE
La punta presenta uno spigolo tagliente che incide il pezzo sulla superficie ed è collegato ai due
taglienti. Generalmente sono realizzate in HSS o carburi e sono difficili da riaffilare, per questo sono
usa e getta.
Il bordino serve per guidare la punta all’interno del foro.
N.B. α e ɣ cambiano man mano che si percorre il tagliente.
0 0
L’affilatura è variabile con la posizione.
FRESATURA
Lavorazione eseguita mediante un utensile multitagliente a geometria definita messo in rotazione. Il
moto di lavoro è dato dal mandrino.
In genere si preferiscono frese a denti elicoidali perché si ha un impegno progressivo del tagliente.
Parametri di taglio:
In entrambe le fresature è presente un tratto A in ingresso quando la lavorazione inizia. Si ipotizza che
l’asse della fresa e quello del pezzo coincidano.
MACCHINE PER FRESATURA: fresatrici.
FESATURA PERIFERICA
Concordanza e discordanza (down e up milling)
N.B. in entrambi i tipo di fresatura periferica sono presenti tutte e quattro le forze f , f , F , F .
c cN f fN
Traiettoria
In fresatura periferica la traiettoria che percorre un generico punto sulla
fresa ha la forma di una cicloide e il punto immediatamente seguente
percorrerà la stessa tra ma spostata in avanti di f . Si osserva che: il
z
truciolo ha spessore variabile e sul pezzo rimane una traccia di passo f
z
caratterizzata da un’altezza
cresta-valle determinabile geometricamente.
Spessore del truciolo: approccio alla potenza massima e alla potenza media.
• Approccio alla potenza massima (spessore istantaneo): z<2
• Approccio alla potenza media: z>2
ALLORA
Momento in funzione dell’angolo
Rugosità superficiale
FREASATURA FRONTALE
Scomposizione e andamento della forza
Geometrie fondamentali Geometria doppio negativa:
• Materiali e condizioni che richiedono
notevoli sollecitazioni.
• Acciai e ghise ad elevata durezza.
• Macchine ad elevata potenza e stabilità.
Geometria doppio positiva:
• Materiali e condizioni “dolci”
(alluminio, acciai duttili, ...).
• Macchine a limitata potenza e stabilità.
Geometria positivo ɣ /negativa ɣ
pe fe
g
Potenze intermedie positivo: favorisce
pe g
l’evacuazione del truciolo negativo: elevati
fe
avanzamenti e profondità di taglio.
Traiettoria La distanza tra le traiettorie è sempre f in ogni
z
punto. Bisogna notare inoltre che la fresa e il
pezzo sono disassati per ridurre le vibrazioni
che si generano durante la lavorazione
Spessore del truciolo: approccio alla potenza massima e alla potenza media
• Approccio alla potenza massima (spessore istantaneo): z<2
• Approccio alla potenza media: z>2 (trascuro sen(κ ))
re
Momento in funzione dell’angolo
MOTO DI TAGLIO RETTILINEO ALTERNATO
In queste lavorazioni il moto fondamentale di taglio è rettilineo e può essere conferito al pezzo o
all’utensile. Caratteristica comune è che si ha una corsa di andata attiva (lavoro) ed una corsa di
ritorno passiva.
La corsa di ritorno è compiuta solitamente a velocità più elevata (tempi passivi). Il moto è quindi
alternativo (non per la brocciatura).
LIMATURA
Moto di taglio dato all’utensile.
Moto di avanzamento dato al pezzo.
PIALLATURA
Moto di taglio dato al pezzo.
Moto di avanzamento dato all’utensile.
STOZZATURA
Realizzazione di superfici interne a spigoli vivi
(come fori poligonali), di cave per chiavette e
linguette, profili scanalati. Si può ricondurre
alla limatura.
Moto di taglio dato all’utensile.
Moto di avanzamento dato al pezzo.
BROCCIATURA
È un’operazione che serve per ampliare,
sagomare, modificare una cavità interna; oggi
viene impiegata anche su superfici esterne. Il
moto è rettilineo e tutta la lavorazione viene
eseguita in una sola passata.
Moto di taglio dato all’utensile.
L’utensile (broccia) è costituito da vari denti
disposti di seguito l’uno rispetto all’altro con
incremento di diametro.
Le brocce lavorano solo in TRAZIONE, ma in
compressione.
SEGATURA
Alternata
A nastro
Circolare
USURA UTENSILE
MODALITA’ DI DANNEGGIAMENTO
• Danneggiamento da frattura o scheggiatura
• Deformazione Plastica
• Usura graduale
MECCANISMI DI USURA
• Abrasione: particelle di elevata durezza.
• Diffusione: passaggio di atomi tra i materiali del pezzo e dell’utensile.
• Ossidazione: ossigeno atmosferico forma ossidi facilmente asportabili.
• Adesione: fenomeno del tagliente di riporto.
• Deformazione plastica: dovuta a sollecitazioni meccaniche e termiche.
• Fatica: dovuta a cicli meccanici e termici.
PRINCIPALI FORME D’USURA
Usura sul fianco (labbro d’usura):
Tra tutte le principali forme di usura, quella che si riflette maggiormente sulla qualità della
lavorazione è l’usura sul fianco:
• Influenza la finitura superficiale e la precisione dimensionale.
• Si misura con V e V .
Bmedio Bmax
Usura sul petto (cratere d’usura): determina indebolimento dell’utensile
si misura con le grandezze:
• KT: profondità del cratere
• KM: punto medio del cratere misurato
dallo spigolo del tagliente originale.
EFFETTO DELLA TEMPERATURA In generale però l’usura dipende da:
• caratteristiche dell’utensile.
• Temperatura nella zona di lavorazione
• Parametri di taglio
• Lubrorefrigerazione.
• Presenza di cicli termici.
• Affinità chimica.
USURA IN FUNZIONE DEL TEMPO DI TAGLIO Raggiunto un certo livello di
strisciamento la temperatura
aumenta esponenzialmente
(nella zona di cedimento),
provocando la rottura. Bisogna
sostituire l’utensile prima che si
trovi in questa zona.
EFFETTO DELLA VELOCITA’ DI TAGLIO (CURVE DI DURATA UTENSILE)
Il grafico mette in relazione la durata
dell’utensile fissati alcuni criteri d’usura (che
variano da inserto a inserto). Si trovano cosi
tante coppie t, vc che ci permettono, passando
in campo doppio logaritmico, di ricavare una
relazione empirica: retta di Taylor.
Questa approssimazione è valida solo se si
considera un campo d’indagine ristretto.
OTTIMIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI DI TAGLIO
L’ottimizzazione è l’operazione che ci permette di impostare i parametri di taglio in modo tale da
rimanere in una zona (zona d’interesse) in cui è possibile trovare una combinazione tempo-costo tale
da massimizzare il profitto.
Le funzioni da ottimizzare sono:
• Tempo: t p
• Costo: c p
• Profitto: P r
È necessario considerare anche i vincoli Questa ammette un minimo solo se la parentesi
imposti sulla lavorazione, come la potenza, la () coefficiente angolare è <0 e la derivata
deformazione massima del pezzo e velocità di seconda è >0:
avanzamento.
Considerando come funzione da ottimizzare la
generica funzione F:
Per prima cosa deriviamo in funzione di v c
(parametro rispetto a cui vogliamo
ottimizzare). Si ottiene:
Allora, sostituendo in ln(T) la legge di Taylor, si giunge alle relazioni di T e v :
opt c opt
Generalmente si parla di una zona d’interesse, la zona in cui vogliamo tenere la v :
c
Strutturalmente la condizione di minimo
per il costo e per il tempo sono equivalenti.
Passiamo poi al grafico che mette in
relazione t e c . Si vede immediatamente
p p
che la velocità che permette costi minimi
non è quella che permette tempi minimi e
viceversa.
Allora, ipotizzando un ricavo costante, Quello che più ci interessa è dunque
consideriamo la dis