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Schizofrenia: definizione e caratteristiche

Il termine "schizofrenia" (che deriva dal greco antico, letteralmente: "mente divisa") è un termine psichiatrico, coniato da E. Bleuler per definire un tipo particolare di psicosi endogena, funzionale, a decorso lento e progressivo, la cui sindrome era stata già definita da E. Kraepelin con il nome di "demenza precoce".

Secondo la psichiatria classica, la malattia può articolarsi in forme diverse, che presentano quasi sempre, variamente alternate e collegate, alcune caratteristiche comuni:

  1. La dissociazione (nella psichiatria tedesca il termine è "spaltung") del pensiero in parti reciprocamente indipendenti della vita psichica. Dissociazione come limitazione, distorsione o perdita del normale svolgimento logico del pensiero, perdita delle comuni associazioni di pensiero, della corrispondenza tra idee ed emozioni, tra contenuto del pensiero e comportamento.
  2. L'autismo, termine che proviene dal...

greco antico e significa "se stesso", e descrive la situazione di individui interamente assorbiti dalle proprie esperienze psichiche interiori, ed incapaci di provare interesse per la realtà esterna, le persone, le cose.

L'autismo quindi implica un distacco dalla realtà con ripiegamento su se stessi e predominio di una vita interiore popolata da produzioni fantastiche ed incontrollate.

L'autismo schizofrenico si distingue dall'autismo infantile precoce poiché quest'ultimo è presente fin dalla prima infanzia.

3) disturbi della affettività, sia nel senso di una inadeguatezza affettiva rispetto alla situazione (paratimia, cioè risposta affettiva inadatta o contraddittoria rispetto alla situazione), sia in quello della coesistenza di sentimenti o atteggiamenti contrastanti (ambivalenza)

4) disturbi della personalità con perdita di coscienza della propria identità, dei limiti del proprio io ed in alcuni casi

del proprio corpo che si percepisce con difficoltà come distinto dal mondo esterno 5) allucinazioni cioè percezione senza un oggetto adeguato; in altri termini percezione di qualcosa che non esiste e tuttavia è ritenuto reale (si distingue dall'illusione che è una percezione parzialmente corretta, ma alterata su base emotiva). Esistono diversi tipi di allucinazione, tra i quali ricordiamo: - allucinazione acustica o uditiva: si può instaurare anche in condizioni di coscienza vigile, rappresenta una tra le più comuni forme di allucinazione schizofrenica ed è caratterizzata dal sentir voci o suoni inesistenti; questo disturbo ha diversi gradi di gravità che vanno dal sentir suoni, rumori, ronzii, fruscii, sibili, fischi, a forme più gravi nelle quali al soggetto sembra di sentire vere e proprie voci che sembrano provenire da una o più persone che il più delle volte insultano, sgridano, minacciano, urlano.commentano o danno ordini ed il paziente spesso finisce col diventare incapace a distinguere tra "le voci di dentro", i propri pensieri e "le voci di fuori" allucinazioni visive: si presentano in genere in un quadro psichico profondamente alterato, sia per il contatto esterno/interno e quindi con percezione della realtà incerta e scarsa capacità di trarre significato dalle percezioni, sia per il rapporto interno/esterno e cioè con proiezione di immagini e fantasie oniriche sul mondo esterno allucinazioni olfattive o gustative allucinazioni tattili (sensazioni sulla pelle, bruciature, punture, insetti) allucinazioni cenestetiche (che riguardano sensazioni corporee improprie) allucinazioni sessuali (sensazioni di orgasmo o di stupro a distanza) allucinazioni motorie (il soggetto ha la sensazione di essere sospeso o mosso) allucinazioni extracampali (proiezione del disturbo fuori dal campo sensoriale) allucinazioni riflesse (la

La percezione di un oggetto provoca allucinazione in un altro campo sensoriale.

Allucinazioni negative (mancata percezione di un oggetto reale).

Allucinazioni mnestiche (materiale psichico rimosso appare sotto forma di immagine visiva).

Allucinazioni eidetiche (percezione allucinatoria parzialmente controllabile con la volontà e distinguibile da percezione reale).

Sull'origine ed il significato delle allucinazioni esistono teorie differenti, prodotte dalle diverse tendenze della psichiatria e psicologia.

La teoria meccanicistica considera le allucinazioni un fenomeno organico causato da una morbosa imperatività dei centri sensoriali e della corteccia cerebrale; per la teoria psicogenetica le allucinazioni sono indipendenti dagli organi sensoriali o dal sistema nervoso centrale, ma la loro origine è psicologica ed appartiene al campo delle rappresentazioni inconsce di stati affettivi profondamente vissuti; la teoria fenomenologica le classifica come una errata

interpretazione degli stimoli e segnali che provengono dall'esterno in un quadro di scarsa attività immaginativa basata sull'esperienza e di relazioni deteriorate nel rapporto tra "io", "corpo" e "mondo esterno".

6) deliri e cioè: idea o insieme di idee che il soggetto professa e che, nonostante siano palesemente non reali, vengono ritenute reali, anche se la prova della loro non realtà viene data al soggetto attraverso discussioni o esperienze pratiche.

Il delirio può essere: acuto, isolato, episodico, ricorrente, cronico, strutturato, destrutturato, lucido, confuso, e può manifestarsi in varie forme:

delirio di colpa: tipico di chi si attribuisce colpe mai commesse per dare un senso alla propria sofferenza

delirio di compensazione: che il soggetto costruisce per rivalersi di una situazione vissuta come negativa o spiacevole

delirio erotico: il soggetto è persuaso di essere segretamente amato da una persona

in genere

famosa o altolocata

delirio fantastico: costruzione di teorie o idee filosofiche, religiose o scientifiche per

risolvere i mali del mondo

delirio di gelosia: una gelosia al di là della razionalità

delirio di grandezza (megalomania)

delirio di interpretazione: col quale il soggetto pretende di spiegare tutto in base a proprie

teorie

delirio di negazione: in cui il soggetto è convinto che il mondo stia per finire e che il proprio

corpo sia svuotato o morto

delirio di persecuzione: il soggetto è convinto di essere al centro di un complotto ai suoi

danni

delirio querulomane: converge su un torto realmente subito o immaginato, ed il soggetto

reagisce con cause giudiziarie, citazioni, lettere aperte ai giornali

delirio di riferimento esterno: il soggetto ha l'impressione che tutti si riferiscano a lui con

sguardi e allusioni, oppure che lui stesso sia l'oggetto di azioni esterne impossibili

delirio di rovina: relativo alla

La situazione economica, familiare, la posizione sociale ed il prestigio, spesso con sensi di colpa, possono influenzare la formazione del delirio. Il delirio, in generale, è quindi una particolare visione del mondo, del tutto privata, che non viene condivisa dalla maggior parte della popolazione.

Circa la genesi e la funzione del delirio, si sono alternati nel tempo diversi tentativi di interpretazione; i maggiori contributi attualmente provengono sia dalla cosiddetta "antipsichiatria", che si sviluppò negli anni Sessanta con E.Goffman, Th.S.Szasz, D.Cooper, R.D.Laing, F.Guattari, F.Basaglia e G.Jervis, che dalla teoria sistemica di G.Bateson, P.Watzlawick e la Scuola di Palo Alto (California).

Secondo queste teorie, in condizioni estreme di isolamento affettivo, passività impostata dall'ambiente, oppressione, esclusione, ferite narcisistiche profonde, precoci, ripetute, figure parentali negative, prevalenza di messaggi contrastanti (cross message, double message, double bind) dall'ambiente domestico,

È possibile che la familiarità che la persona normale ha con le persone e col mondo, si destrutturi sempre di più, lasciando campo ad un sentimento di totale estraneità. Estraneità che a sua volta produce una insopportabile tensione ed ansia poiché il soggetto si trova quotidianamente privo degli strumenti che gli permettono di organizzare e padroneggiare in qualche maniera una realtà che gli appare sempre nuova e diversa.

In questa situazione il paziente cerca di riorganizzare mentalmente il mondo in base a qualche idea che gli consenta di ricondurre i fatti a dei punti di riferimento, nel tentativo di dare un senso alle sue esperienze.

Il delirio deriva quindi dalla perdita del rapporto con se stessi e della conseguente perdita di significato e di controllo sulla realtà alle quali il soggetto cerca di reagire costruendo una diversa e personale interpretazione della realtà stessa.

Il delirio è inquadrabile nella categoria

delle "proiezioni", cioè meccanismi psicologici con i quali si attribuisce alla realtà esterna e alle persone esterne intenzioni o atteggiamenti che in realtà sono propri anche se non avvertiti consciamente.

La funzione del delirio è quindi protettiva, volta a difendere il soggetto da una realtà troppo difficile, per questo, definendone le modalità in psichiatria si parla di "riorientamento nel delirio".

S.Freud affermava in proposito che: ".... il delirante cerca di ricostruire il mondo, non più splendido in verità, ma almeno tale da poter di nuovo vivere in esso. La formazione delirante che noi consideriamo il prodotto della malattia, costituisce in verità il tentativo di guarigione, il tentativo di ricostruzione".

7) disturbi del linguaggio, sia nel lessico, caratterizzato dalla presenza di neologismi (invenzione di nuove parole), paralogismi (parlare di traverso, non rispondere a tono,

spostamento di argomentie di risposte), metafore e simboli; sia nella sintassi spesso alterata, telegrafica, paragrammatica(povertà di produzioni verbali, omissione di particelle grammaticali, scorretta coniugazione deiverbi e declinazione dei sostantivi), fino ad arrivare in certi casi alla totale incomprensibilità;sintomi tutti definibili come schizofasia.

QUADRI CLINICI

Data la difficoltà di identificare con precisione i diversi tipi di malattia a seconda della causa morbosa, si adotta prevalentemente il criterio sintomatologico, in base al quale possiamo distinguere quattro principali tipi di malattia, pur premettendo tuttavia che molto spesso i pazienti presentano sindromi miste o marginali o incomplete:

A) schizofrenia ebefrenica

B) schizofrenia paranoide

C) schizofrenia catatonica

D) schizofrenia simplex

E) schizofrenia pseudoneurotica o stato border

F) pseudoschizofrenie o schizofrenie sintomatiche

A) ebefrenica: il paziente si presenta sconnesso, logorroico, bizzarro,

fatuo, infantile, conimpoverimento affettivo, deliri non sis

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A.A. 2012-2013
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SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della proprietà industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cedro Clemente.