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Discorso e Conversazione

Possiamo definire il sapere scientifico come un particolare linguaggio che ha come scopo quello di dare spiegazioni, certe e attendibili, nei vari ambiti della realtà. La svolta portata dal recente dibattito epistemologico comporta la concezione delle discipline scientifiche come universi di discorso, soggetti a continue riformulazioni ed esposti a conflitti di interpretazioni. Ogni sapere scientifico è una pratica discorsiva regolata da specifiche procedure di produzione di senso o significazione. Il discorso è: - L'atto del discorrere, dell'esprimere il pensiero per mezzo della parola. - In un senso più specifico con il termine discorso si fa riferimento al parlare di qualcuno. - Pratica di costruzione di senso con la quale una particolare persona fa valere la sua unicità nel sistema di relazioni che lo lega al mondo. Nella tradizione della civiltà occidentale troviamo parole che definiscono in modo ambiguo,e mai univoco, la capacità specifica dell'individuo di usare il linguaggio. In greco logos vuol dire PAROLA, ma anche RAGIONE. Dabar nella lingua ebraica significa PAROLA, ma anche EVENTO. Il discorso nella cultura occidentale ha dunque una doppia responsabilità: quella di dare consistenza e visibilità alla razionalità, e quella di prendersi cura degli eventi. In conclusione possiamo dire che: definendo il discorso si passa dalla risposta semplice più completa (linguaggio in uso; pratica del parlare) a quella di qualsiasi procedura umana di produzione di senso; questo ci fa rendere conto di come la socialità umana sia costruita discorsivamente anche mediante pratiche talvolta silenziose. Scienza discorsiva e postmoderno – Tra realismo e costruzionismo sociale Linguaggio -> Discorso - Psicologia moderna: il linguaggio come metafora dello specchio - Psicologia postmoderna: discorso come metafora della ragnatela Lo spostamentoscienze umane, in particolare per la psicologia. La psicologia moderna rappresenta il linguaggio con la metafora dello specchio, poiché si ritiene che il parlare umano mostri qualcos'altro: - L'organizzazione della mente (conoscenze, intenzioni, sentimenti); - La struttura della società (appartenenze, stratificazioni, variazioni); - Il flusso delle culture (valori, modelli di stile). Nella psicologia postmoderna, invece, la parola discorso viene paragonata alla metafora della ragnatela, poiché si è osservato che il parlare è un'azione di tessitura autopoietica, da cui le persone traggono il senso globale della loro identità e della loro appartenenza a una comunità socioculturale. La svolta discorsiva può essere considerata come una seconda rivoluzione cognitiva per le scienze umane, in particolare per la psicologia.scienze umane in generale e in particolar modo per la psicologia, in quanto focalizza l'attenzione sulla ricerca del significato che le esperienze hanno per gli esseri umani. La proposta di una concezione postmoderna del mondo significa mettere in discussione la realtà come dato oggettivistico dell'epoca moderna (che considera la realtà come qualcosa di esterno e l'uomo tenta di appropriarsene conoscendola come essa è) a favore della realtà come costruzione sociale (la realtà è un effetto di senso prodotto dalla prospettiva utilizzata nelle pratiche discorsive attivate dall'uomo).
  • Scienza moderna: concezione oggettivistica; l'universo esiste indipendentemente da noi e solitamente nei nostri discorsi ci riferiamo a oggetti che esistono per proprio conto nella realtà e che si possono conoscere in modo oggettivo.
  • Costruzionismo sociale: sono le pratiche

discorsive che danno le basi di riferimento di ciò che le persone considerano come reale nei loro rapporti.

Versione radicale e debole del socio-costruzionismo

Versione radicale

Alcuni sociocostruzionisti (Edward, Gergen, Pottere e Shotter) hanno trasformato l'accusa di relativismo in un punto di forza, e sostengono la plausibilità del relativismo. La capacità umana non potrà mai cogliere come le cose stanno oggettivamente. La realtà si dissolve nella rete dei discorsi.

Versione debole

Altri studiosi (Harrè o Parker) rilevano come gli apparati conoscitivi della realtà non si possono staccare né dall'adozione di un dato punto di vista né dai formati culturali in cui si trovano le pratiche discorsive. Essi sostengono che è possibile trasformare l'oggettivismo del senso comune, in realismo critico della persona (consapevole che la propria conoscenza ha delle potenzialità, ma anche dei limiti).

limiti). L'orizzonte teorico dell'analisi del discorso

All'interno del costruzionismo sociale, negli ultimi trent'anni, è nato un orientamento di studio noto come Analisi del Discorso (AD).

L'AD è una prospettiva di indagine sulla comunicazione (intesa come una serie di pratiche in grado di attivare vari sistemi di segni).

I suoi assunti di base sono:

  • La natura socio-costruttiva della conoscenza (forma, cultura e contenuto dei processi cognitivi sono situati nella storia e nella cultura di una data comunità);
  • Il carattere interazionale del significato (l'azione intra-individuale dell'intenzione di senso è legata con le dinamiche interindividuali realizzate dai discorsi).

Partendo dal paradigma di Chomsky, si possono evidenziare due principali direzioni di ricerca che hanno permesso nuovi percorsi di indagine caratterizzabili come AD.

Linguistica testuale: pone l'accento sull'assetto gestaltico del parlare,

intesocome il prendere forma in unità strutturate, che organizzano le procedure di connessione degli elementi linguistici in base alle attese di coerenza e coesione della propria mente.
  • Pragmatica linguistica: sottolinea la natura di azione del parlare e il suo radicarsi inevitabile nel contesto.
M.Foucault con la sua lezione inaugurale tenuta al Collège de France fornisce un manifesto programmatico per l'AD. La sua idea principale è quella di rintracciare la trama che collega la produzione dei discorsi alle forme di potere. La capacità discorsiva umana viene intesa come una tensione all'ordine, e quindi ogni categorizzazione si traduce in prescrizione (il discorso è nell'ordine delle leggi). Foucault mette l'accento sui meccanismi di controllo e di esclusione che le società di discorso esercitano stabilendo ordinamenti e gerarchie.
  • La situazione linguistica ideale
J.Habermas, filosofo tedesco, alla nozione di discorso collega

L'aspirazione per un'eticasociale basata sulla competenza comunicativa liberata dall'ossessione del potere. Gli esseri umani con il discorso, secondo l'autore, sono tenuti a cercare una definizione che sia consensuale di: vero, giusto e bello; in questo modo si vincolano l'un l'altro all'andamento dell'argomentazione.

Analisi critica del discorso Van Dijk. Altro autore importante per l'AD è Il suo lavoro si inserisce in una particolare direzione di ricerca etichettata come Analisi Critica del Discorso (ACD). L'ACD è indirizzata a far risaltare la tensione demistificatrice che dovrebbe animare qualsiasi indagine sul nesso tra le pratiche enunciative di senso e l'ideologia dell'organizzazione sociale di appartenenza.

Etnometodologia- Etno: conoscenza etnica; propria del senso comune; relativa alla società cui si appartiene e che ciascun individuo possiede.- Metodologia: ragionamento pratico a cui ricorrono

individui. Le pratiche quotidiane sono il risultato di un processo di riflessione e negoziazione sociale, in cui i membri della comunità interpretano e attribuiscono significato alle azioni e agli eventi. Per comprendere appieno le pratiche quotidiane, è necessario analizzare i comuni schemi socio-culturali che le guidano. Questi schemi sono condivisi all'interno della comunità e forniscono un quadro di riferimento per l'interpretazione delle interazioni sociali. L'obiettivo dell'analisi è esplicitare gli aspetti impliciti presenti nelle pratiche quotidiane, che spesso vengono dati per scontati dai partecipanti. Attraverso questa analisi, si cerca di rendere consapevoli i membri della comunità dei processi sociali che sottendono le loro azioni e di favorire una maggiore comprensione reciproca. Un assunto di partenza fondamentale è che le attività attraverso cui le persone producono e gestiscono le relazioni quotidiane sono identiche ai procedimenti usati dai membri della stessa comunità per renderle spiegabili. Ciò significa che le pratiche quotidiane sono il risultato di un processo di apprendimento sociale, in cui le persone imparano e interiorizzano i modi di agire e di interpretare tipici della loro comunità. Due sono le caratteristiche principali delle pratiche quotidiane: l'indessicalità e la riflessività. L'indessicalità indica che le attività pratiche sono strettamente legate al contesto di utilizzo e il loro significato dipende dalle condizioni contestuali in cui si svolgono. La riflessività, invece, supera la dicotomia tra il semplice fare società e il cercare di spiegare le azioni degli individui. Le pratiche quotidiane sono il risultato di un processo di riflessione e negoziazione sociale, in cui i membri della comunità interpretano e attribuiscono significato alle loro azioni. Attraverso l'analisi delle pratiche quotidiane e dei comuni schemi socio-culturali che le guidano, è possibile acquisire una maggiore comprensione delle dinamiche sociali e favorire una maggiore consapevolezza e partecipazione all'interno della comunità.società; non esiste una società (che fa) e una meta società (che riflette sulla prima e la spiega). La società è una sola e fornisce le categorie sia per interagire sia per interpretare. Garfinkel ha studiato le regole che governano la conversazione e ha definito le: - Procedure ad hoc: servono ai soggetti coinvolti nella comunicazione per collegare a un contesto specifico gli aspetti razionali del proprio agire sociale, con particolare attenzione alle norme. - Pratiche di glossa: rendere espliciti gli assunti a cui il parlante si riferisce, facendoli diventare oggetto stesso della comunicazione. Svolgono la funzione di disambiguare la comunicazione e di mostrare come essa vada intesa da parte di chi vi partecipa. Testo ed enunciazione La linguistica ha fornito contributi importanti per comprendere i processi che stanno alla base delle pratiche discorsive quotidiane in grado di attivare vari sistemi di segni in interdipendenza tra loro. - Linguistica: scienza del

Linguaggio. Morfema: in linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. In altre parole, sono le più piccole unità dotate di significato esprimibili in un lessico.

Frasi: unità strutturate che organizzano, a loro volta, unità elementari (fonemi e sintagmi)

Linguistica testuale

Regole generative della testualità:

  • Coesione: rispetto dei vincoli grammaticali della lingua;
  • Coerenza: garanzia di reciproca accessibilità tra le componenti testuali che devono essere attinenti a un particolare tema;
  • Intenzionalità: le componenti testuali devono essere in sintonia con gli scopi dell'enunciatore;
  • Accettabilità: considerare le aspettative e le capacità inferenziali dell'uditorio a cui il comunicatore si rivolge;
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
67 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentinads di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della proprietà industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ruggi Simona.