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Il lessico e la sua importanza nella lingua

L’insieme per lo più con le radici e le basi lessicali della lingua, non con la parola flessa.dei lessami di una lingua costituisce il suo lessico. Lo studio dei vari aspetti del lessicoè compito della lessicologia, mentre la lessicografia si occupa dei metodi e delletecniche di composizione di vocabolari e dizionari. Il lessico è il livello più esterno esuperficiale di un sistema linguistico, dove si fondono mondo esterno e lingua. È anchelo strato più ampio, con un inventario molto più numeroso di elementi eterogenei.Inoltre, è la parte aperta del sistema linguistico, suscettibile ad essere incrementata connuove unità. Si stima che lingue come l’italiano, l’inglese, il francese, lo spagnolo, iltedesco etc. (esclusi tecnicismi scientifici) abbiano un lessico di alcune centinaia dimigliaia di lessemi. Non tutti i lessemi sono, però, sullo stesso piano, si differenziano,per frequenza d’uso e

disponibilità immediata o meno. Infatti, in termini di frequenza c'è un gruppo di lessemi che occorre molte volte nel parlato e che costituisce il vocabolario di base di una lingua. In italiano sono circa 7000 lessemi. Un primo compito della semantica è quello di mettere in ordine l'insieme disordinato che è il lessico. Per far ciò, sono stati rintracciati vari rapporti di significato fra lessemi:

  • Omonimia: lessemi con stesso significante ma con significati diversi non imparentati tra loro e non derivabili l'uno dall'altro (riso come "azione del ridere" e "cereale"). Distinguiamo situazioni di:
    • l'omonimia riguarda solo la scrittura (pesca, "pescare" e Omografia, se "frutto del pesco")
    • l'omofonia riguarda sia la scrittura che la pronuncia (pianta, Omofonia, se "mappa" o "albero")
  • Polisemia: quando

diversi significati derivati l'uno associati ad uno stesso significante sono imparentati tra loro ed all'altro (corno, "protuberanza sul capo di molti animali" o "strumento a fiato" o "cima aguzza di una montagna"). In questo caso non si tratta di più lessemi ma di uno solo a cui sono assegnati più significati. Per riconoscerli può essere utile sapere che solitamente gli omonimi non appartengono alla stessa categoria lessicale e di solito hanno diversa origine etimologica. Si parla di enantiosemia quando significati diversi dello stesso termine sono tra loro opposti (tirare, "lanciare una palla" o "tirare a sé").

Sinonimia: lessemi diversi aventi lo stesso significato (pietra/sasso). Spesso, però, la sostituzione di un termine con un sinonimo crea delle sfumature diverse di significato, aggiungendo valori connotativi, implicando una diversa varietà linguistica o non utilizzabili.

In dati contesti. Si dovrebbe, perciò, più propriamente parlare di quasi-sinonimia. I sinonimi veri e propri, intercambiabili in tutto e per tutto, sono rarissimi: tra/fra, debbo/devo.

Iponimia: si ha una relazione di inclusione semantica: il significato di un lessema rientra in un significato più ampio e generico rappresentato da un altro. Si costruisce una relazione del genere “tutti gli x sono y ma non tutti gli y sono x”. X prende il nome di iponimo di y e quello di iperonimo di x. (gatto/felino). I rapporti iponimici possono costituire una catena iponimica (siamese-gatto-felino-mammifero-animale). Si parla di iponimia diretta se non c’è nessun altro iponimo tra l’iponimo considerato e il suo iperonimo. Una catena può essere ulteriormente ampliata verso sinistra fino a passare ad un nome proprio che designa un singolo individuo, o verso destra, per arrivare ad un livello di genericità che concerne una categoria.

semantica così generale danecessitare un’unità plurilessematica o un sintagma perifrastico.• da non confondere con l’iponimia,Meronimia: è il rapporto tra termini chedesignano una parte specifica di un tutto unico e il termine che designa il tutto(braccio/corpo)• Solidarietà semantica: cooccorrenza obbligatoria, o fortemente preferenziale,di un lessema con un altro. Il significato di un lessema risulta predeterminatodall’altro, dato che il lessema in questione può riferirsi nel discorso solo a questosecondo significato (miagolare/gatto). Le collocazioni sono rapporti fra lessemifondati su cooccorrenze regolari nel discorso ma meno semanticamentedeterminate della solidarietà semantica (ringraziare/caldamente) dalla quale sidistingue, inoltre, per il suo carattere convenzionale e idiosincrasico tipico diuna singola lingua e del costume linguistico di una comunità di parlanti. Iltermine collocazione può

Anche includere unità lessicali plurilessematiche, verbisintagmatici e binomi coordinati, espressioni idiomatiche, formule convenzionali fisse e anche detti e proverbi:

  • Antonimia: due lessemi di significato contrario nel senso che designano due estremi di una dimensione graduale. È antonimo di y se x implica non-y ma non-y non implica x (buono/cattivo). Fra gli antonimi esistono sempre gradini intermedi lessicalizzabili, inoltre essi sono modificabili con forme eletive.
  • Complementarità: in quanto spartiscono uno stesso spazio semantico in due sezioni opposte. È definita dalla relazione x implica non-y e non-y implica x (dimensione non graduale, vivo/morto).
  • Inversione (o simmetria): due lessemi che esprimono la stessa relazione secondo la prospettiva dell'una semantica vista da due direzioni opposte, dell'altra.

parte (dare/ricevere)È possibile individuare insiemi o sottoinsiemi lessicali, gruppi di lessemi che costituiscono complessi organizzati in cui ogni elemento è unito agli altri da rapporti di significato. Tra gli insiemi lessicali individuiamo:

  • l’insieme dei lessemi che coprono le diverse sezioni di un Campo semantico: determinato spazio semantico, ogni termine corrisponde a una delle sezioni in cui lo spazio semantico in oggetto è suddiviso in una data lingua (aggettivi di età, termini di colore, termini di parentela, nomi dei felini, verbi di movimento…)
  • Sfera semantica: ogni insieme di lessemi che abbiano in comune il riferimento a un certo ambito semantico (l’insieme delle parole della musica, dell’agricoltura, della scienza…)
  • Famiglia semantica: insieme di lessemi imparentati nel significato e nel significante, parole derivate dalla stessa radice lessicale (pace, pacare, pacatezza…)
  • Gerarchia

semantica: insieme in cui ogni termine è una parte determinata di un termine che nell'insieme lo segue in una certa scala di misura (secondo, minuto, ora...). Come la meronimia ma più rigorosamente strutturato con criteri di gerarchizzazione che ordinano i termini in una tassonomia ben definita. Inoltre, alcuni lessemi sono suscettibili ad assumere significati traslati che si allontanano dal normale significato primario. I processi fondamentali che operano in questa direzione sono la metafora, fondata sulla somiglianza concettuale, e la metonimia, fondata sulla contiguità concettuale.

metodo per l'analisi del significato dei lessemi dell'analisi componenziale. Un è quelloo semantica componenziale che, come nella scomposizione dei numeri in fattori primi in algebra, prova a scomporre il significato dei lessemi, comparandoli gli uni con gli altri e cercando di cogliere in che cosa differisca il loro rispettivo significato, in pezzi, o unità.

(atomi) di significato più piccoli, tali che siano ricorrenti nel costituire il significato di più lessemi. In questo modo si arriva a comporre una matrice, come nell'esempio:

In maiuscolo tra barre sono indicate le proprietà di significato necessarie e sufficienti per dar conto del significato di ciascun lessema considerato, detti componenti semantici o tratti semantici (o semi o sema). Ne consegue che ogni lessema è analizzabile come un fascio di componenti semantici realizzati in simultaneità. Con un numero relativamente non elevato di tratti si riesce ad analizzare il significato di un numero molto elevato di lessemi.

Piccolo insieme di lessemi:

  • /±UMANO/
  • /±ANIMATO/
  • /±MASCHIO/
  • /±ENUMERABILE/
  • /±CONCRETO/
  • /±ANIMALE/
  • /±VIVENTE/
  • 1 PENETRABILE (solido)
  • 2 PENETRABILE (liquido)
  • 3 PENETRABILE (gassoso)

Non tutti sono binari (±), come il tratto /PENETRABILE/.

Bisogna ricordare che nonostante vengano usate

parole della lingua per indicare i trattisemantici, questi sono termini della metalingua che per comodità indichiamo con parole della lingua stessa, ma rappresentano entità astratte. È possibile estendere l'analisi anche ad altre classi di lessemi oltre ai nomi, come i verbi. Questo metodo, però, non è sempre efficace, diventa molto problematico, infatti, quando si tratta di entità astratte per la quale non si riescono a formulare tratti specifici o diventano troppo numerosi. Un'altra visione delle categorie è data dalla semantica prototipica nella quale esse andrebbero viste piuttosto come un'entità:
  • Definita da un nucleo di proprietà di carattere categorico, necessarie e sufficienti, sia da proprietà di carattere graduale non essenziale
  • Delimitata da confini sfumati in sovrapposizione con quelli di altre categorie
  • Costituita da membri più tipici e altri meno rappresentativi
significato di un lessema è concepito qui come "prototipo". Il prototipo rappresenta l'immagine mentale immediata che per i parlanti di una certa cultura e società corrisponde più tipicamente a un dato concetto, l'immagine mentale a cui si pensa subito se non vengono fornite indicazioni ulteriori per l'identificazione. Il prototipo occupa il punto focale di un concetto. Inoltre, i concetti hanno una struttura interna prototipica basata sulla gradualità e non solo sulla categoricità. Un altro dato importante è il grado di esemplarità di un termine ad una categoria (mela più frutto di un albero). In semantica prototipica i confini delle categorie sono sfumati e in sovrapposizione, ne consegue che i termini che sono meno tipici per una categoria possono essere considerati membri di un'altra categoria. Nonostante anche questa parte della
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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fraen20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della proprietà industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pozza Marianna.