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Figure retoriche

Adynaton: avvalorare l'impossibilità che si realizzi un evento ipotizzando per assurdo la realizzazione di un altro fatto che non potrà mai verificarsi: "prima divelte, in mar precipitando spente nell'imo strideran le stelle, che la memoria e il vostro amor trascorra o scemi" (G. Leopardi).

Allusione: figura retorica consistente nel dire una cosa per farne intendere un'altra. Un'allusione storica è la vittoria di Pirro per indicare una vittoria inutile e pagata a caro prezzo.

Allegoria: (dal greco allegorèin, "parlare diversamente") è una figura retorica consistente nella costruzione di un discorso che, oltre al significato letterale, presenta anche un significato più profondo, allusivo e nascosto. Un'allegoria tra le più note è quella del destino umano che viene paragonato ad una nave che attraversa il mare in tempesta: "passa la nave mia, sola, tra il pianto degli alcioni, per l'acqua".

procellosa (G. Carducci)

Allitterazione: consiste nella ripetizione delle stesse lettere e, quindi, dello stesso suono all'interno della stessa frase o della stessa strofa:

sentivo un fru fru tra le fratte (G. Pascoli)

Anacoluto: (dal greco anakòlothos, "che non segue") è un errore sintattico spesso provocato dal cambiamento di soggetto nel corpo dell'enunciato:

noi altre monache, ci piace sentir le storie per minuto (A. Manzoni)

Anadiplosi: (dal greco anadìplosis, "raddoppio") consiste nella ripresa enfatica, all'inizio di un verso, di una parola o di un gruppo di parole poste in conclusione del verso precedente:

Questa voce sentiva gemere in una capra solitaria In una capra dal viso semita (U. Saba)

Anafora: (dal greco anaforà, "ripetizione") ripetizione delle stesse parole alla fine di più versi o frasi:

sei nella terra fredda sei nella terra negra (G. Carducci)

Anastrofe: (dal greco anastrophè, "inversione") consiste nell'inversione dell'ordine delle parole rispetto alla normale sintassi:

"inversione") figura che consiste nell'alterare l'ordine normale degli elementi di una frase, anteponendo, ad esempio, il complemento oggetto al predicato (le tue botte ad aspettar) o il complemento di specificazione al sostantivo (di me più degno).

Anfibologia: (dal greco amphibolìa, "ambiguità") consiste in un enunciato che può essere interpretato in due modi diversi, o per l'ambiguità di una parola, o per una particolare costruzione sintattica.

Nell'esempio seguente non è immediato il riconoscimento del l'ira come soggetto: Vincitore alexandro l'ira vinse (F. Petrarca)

Antifrasi: (dal greco antìphrasis, "espressione contraria") è una figura retorica che consiste nell'usare una parola o un'espressione in senso contrario al loro proprio per lo più con tono ironico od eufemistico: come sei gentile! (= come sei sgarbato!).

Antistrofe: ripetizione delle stesse parole

si calmò (G. D'Annunzio).Allitterazione: ripetizione di uno stesso suono all'inizio di parole vicine: Silenziose sere, sere serene (G. Pascoli).Anadiplosi: ripetizione di una o più parole alla fine di un verso o di una frase e all'inizio del verso o della frase successiva: L'acqua che scorre, scorre verso il mare (G. Ungaretti).Epanadiplosi: ripetizione di una o più parole all'inizio e alla fine di un verso o di una frase: Amore, amore, che mi tormenti (F. Petrarca).Enumerazione: elenco di elementi o concetti: Ho visto monti, fiumi, mari, città (G. Leopardi).Ipallage: attribuzione di un termine a un elemento diverso da quello a cui dovrebbe appartenere: Le mani fredde del vento (G. Ungaretti).Ironia: affermazione di un concetto in modo contrario a quello che si intende comunicare: Che bella giornata! (quando piove).Litote: affermazione di un concetto attraverso la negazione del suo contrario: Non è male (per dire che è molto buono).Metonimia: sostituzione di un termine con un altro che ha con esso un rapporto di contiguità o di causa-effetto: Ho bevuto un bicchiere (per dire che ho bevuto del vino).Ossimoro: accostamento di due parole di significato opposto: Dolce amaro (G. Pascoli).Paradossi: affermazioni apparentemente contraddittorie ma che contengono una verità profonda: La vita è morte (E. Cioran).Personificazione: attribuzione di caratteristiche umane a oggetti o animali: Il sole sorride (G. Leopardi).Similitudine: confronto tra due elementi attraverso l'uso di un termine di paragone: Bella come una rosa (G. Pascoli).Sinestesia: accostamento di sensazioni appartenenti a diversi sensi: Un silenzio fragrante (G. D'Annunzio).

pensò, prese una soluzione.(A.Manzoni).

Assonanza: si ha quando determinate sillabe o determinati suoni fonetici sono ripetuti in successione.

Ad esempio, nei primi due versi della Sera fiesolana di D'Annunzio:

Fresche le mie parole ne la serati sien come il fruscìo che fan le foglie

troviamo una ripetizione del suono "F" che, oltre a conferire più musicalità ai versi, serve a rendere l'idea

del fruscìo, appunto, delle foglie al passare del vento.

Chiasmo: figura retorica che consiste nella disposizione incrociata degli elementi costitutivi di una

frase, in modo che l'ordine logico delle parole risulta invertito:

e per tutto entra l'acqua e il vento spira (L. Ariosto).

Circolo: figura consistente nel terminare il periodo con la stessa parola con cui è cominciato.

Climax: (dal greco climax, "scala") consiste in una progressione che sale di intensità (prendi, afferra,

strappa).

Costruzione ad sensum: consiste

Nel concordare un verbo nella forma del plurale con un termine che, pur essendo di forma singolare, esprime una valenza di pluralità. Costruzione contestata da alcuni puristi.

Deissi: (dal greco deiknumi, "mostro, indico") procedimento mediante il quale si richiama l'attenzione del lettore o dell'ascoltatore su un oggetto particolare, cui si fa riferimento mediante elementi linguistici, detti deittici, che concorrono a identificare in modo preciso l'oggetto in questione. Ad esempio nella frase "questo è un libro", il pronome questo è usato in senso deittico.

Diafora: (dal greco diaphoros "diverso") consiste nel ripetere una parola usata in precedenza con un nuovo significato o una sfumatura di significato diversa. Così, ad esempio, nella seguente frase la parola ragione è usata dapprima nel significato di "motivo" e successivamente in quello "di facoltà di pensare e giudicare": il cuore ha

"omissione") figura retorica che consiste nell'omissione di una o più parole o frasi, sottintese dal contesto, al fine di rendere il discorso più conciso o suggestivo. Enjambement: (dal francese enjamber, "superare") figura retorica che consiste nel proseguire una frase o un verso oltre la fine di una riga, senza interruzione, al fine di creare un effetto di continuità o di sorpresa. Eufemismo: figura retorica che consiste nell'utilizzare un termine o un'espressione più delicata o meno offensiva al posto di un termine o un'espressione più cruda o sgradevole, al fine di attenuare o mascherare una realtà spiacevole o dolorosa. Ipallage: figura retorica che consiste nell'attribuire a una parola un significato che grammaticalmente sarebbe corretto per un'altra parola presente nella stessa frase, al fine di creare un effetto di sorpresa o di enfasi. Litote: figura retorica che consiste nell'affermare qualcosa negando il contrario, al fine di sottolineare l'importanza o l'intensità di ciò che si sta dicendo. Metonimia: figura retorica che consiste nell'utilizzare un termine per indicare un altro termine con cui ha un rapporto di contiguità o di associazione, al fine di rendere il discorso più vivace o suggestivo. Ossimoro: figura retorica che consiste nell'accostare due parole o concetti di significato opposto, al fine di creare un effetto di sorpresa o di contrapposizione. Paradossi: affermazioni apparentemente contraddittorie che, tuttavia, possono contenere una verità profonda o un'idea sorprendente. Personificazione: figura retorica che consiste nell'attribuire caratteristiche umane a oggetti inanimati o a entità astratte, al fine di rendere il discorso più vivace o suggestivo. Similitudine: figura retorica che consiste nel confrontare due elementi diversi tra loro, utilizzando un termine di paragone (come, simile a, come se fosse), al fine di rendere il discorso più chiaro o più evocativo. Sinestesia: figura retorica che consiste nell'accostare sensazioni o percezioni appartenenti a differenti sensi, al fine di creare un effetto di vivacità o di suggestione. Zeugma: figura retorica che consiste nell'utilizzare un termine comune per collegare due o più elementi diversi, al fine di creare un effetto di sorpresa o di contrapposizione.

"mancanza") consiste nell' eliminazione all' interno di un particolare enunciato, di alcuni elementi, per conseguire un particolare effetto di concisione e icasticità.

Enallage: (dal greco enallaghè,"scambio", "inversione") consiste nell'adoperare una parte del discorso al posto di un'altra per conferirle maggiore efficacia; si effettua lo scambio di tempi e modi de verbo, dell'aggettivo al posto dell'avverbio, del sostantivo al posto del verbo. Es. Corre veloce (dove "veloce" sta per "velocemente").

Endiadi: (dal greco hen dia dyoin, "una cosa per mezzo di due") consiste nell'adoperare, per esprimere un concetto, due termini complementari, coordinati fra loro (due sostantivi o due aggettivi), in sostituzione di un unico sostantivo accompagnato da un aggettivo o da un complemento. "Così vedo splendere la luce e il sole" sta per "vedo splendere la luce del sole".

sole". Enfasi: (dal greco emphainein "dimostrare") consiste nel mettere in rilievo una parola o un'espressione, grazie ad una particolare sottolineatura, che può tradursi a livello fonologico in forma esclamativa, affettata o sentenziosa e a livello sintattico, invece, in una particolare costruzione, come ad esempio nella frase: "Lui, lui si è un amico!". Epanadiplosi: (dal greco epanadiplosis, "raddoppiamento") figura retorica consistente nell'iniziare e terminare un verso o una frase con la stessa parola: il poco è molto a chi non ha che poco (G. Pascoli). Epanalessi: (dal greco epanalepsis, "riprendere") ripetizione dopo un certo intervallo, di una o più parole per sottolineare un particolare concetto, come nel verso dantesco: Ma passavam la selva tuttavia, la selva dico di spiriti spessi. Epanodo: (dal greco epánodos, "regressione") figura retorica consistente nel riprendere con aggiunta di

particolari una o più parole enunciate precedentemente.

Epanortosi: (dal greco epanorthosis, "correzione") consiste sul ritornare su una determinata affermazione, vuoi per attenuarla, vuoi per correggerla, come ad esempio: è un brav'uomo. Che dico? Un santo!

Epifonema: (dal greco epiphonèma, "voce aggiunta") consiste nel concludere un discorso in modo enfatico: Ecco dove porta il vizio!

Epifora: figura retorica consistente nella ripetizione delle stesse parole alla fine di più frasi o versi.

Epistrofe: termine della retorica classica per indicare la ripetizione della medesima parola alla fine di più versi o di più membri di un periodo.

Eufemismo: (dal greco euphemismo, "parola di buon augurio") figura retorica adoperata per attenuare una espressione ritenuta troppo cruda, irriguardosa o volgare come ad esempio, convenzione di usare il verbo "andarsene" per per "morire".

Figura Etimologica: consiste

nell'usare a scopi a espressivi, nell'ambito della stessa frase, due parole aventi in comune l'etimologia, come ad esempio nel dantesco selva selvaggia. FIGURE RETORICHE
Hysteron Proteron:
(dal greco hysteron proteron, "l'ultimo come primo") consiste nell'inversione dell'ordine temporale degli avvenimenti, per cui viene posto prima ciò che logicamente andrebbe posto dopo, per conseguire un particolare effetto espressivo.
Interrogazione Retorica:
proposizione espressa in forma interrogativa, che non chiede però risposta in quanto la contiene già in sé, affermativa o negativa; serve ad aggiungere efficacia all'argomentazione e a indurre il lettore o l'interlocutore ad accogliere la nostra opinione.
Inversione:
fenomeno linguistico consistente nello spostamento degli elementi costitutivi di una frase in una disposizione che capovolge la normale struttura sintattica, per conferire all'elemento anteposto

un particolare risalto espressivo. Così ad esempio nel seguente celebre verso si ha una evidente inversione nell'ordine

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Publisher
A.A. 2012-2013
7 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Menzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della proprietà industriale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Gaspari Gianmarco.