Tutto l’amore di Fedez: la famiglia, la musica, l’impegno sociale

L’artista si racconta a Sorrisi e ci lascia il suo motto: «Non prendere la vita troppo sul serio, perché tanto non ne esci vivo»

23 Giugno 2022 alle 07:52

Visto che lui non ama i giri di parole, in questa intervista con Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, l’introduzione non c’è: andiamo subito al sodo...

Federico, possiamo darci del tu?
«Nessun problema».

Il tuo nuovo singolo “La dolce vita” spopola, la tv trasmetterà il tuo concerto di beneficenza con J-Ax e tanti altri artisti il 28 giugno in piazza Duomo a Milano, sei di nuovo giudice di “X Factor” e Sorrisi ti premia con il Telegatto per il valore della tua musica e per il tuo impegno sociale. Con che spirito stai vivendo questi giorni?
«È un periodo impegnativo, perché ci sono tanti progetti e bisogna seguirli bene. Ma lo affronto con lo stesso spirito con cui, in generale, affronto la vita».

E come affronti la vita?
«Di petto».

Che effetto ti fa essere sulla copertina del nostro giornale?
«È come se mi avessero dato una piastrella con la stella sulla Walk of Fame di Hollywood Boulevard (la strada di Los Angeles dedicata alle star, ndr). Per me, che sono nato nel 1989, la consegna del Telegatto ha un alto valore affettivo».

Tra l’altro ami l’arte contemporanea, quindi sarai felice di ricevere il nuovo Telegatto ecologico creato dal movimento Cracking Art. Dove lo metterai?
«Nella libreria al piano di sopra in casa, assieme agli altri premi. Lo metto in alto, così i bambini non possono prenderli e fare danni».

L’estate è per lo più vissuta come una festa, lo hai detto tu stesso alla vigilia dell’uscita di “La dolce vita”: «L’estate può ufficialmente iniziare». Tu che ricordo hai delle tue estati da bambino?
«Ho dei ricordi bellissimi delle mie estati in campeggio a Pineto, in Abruzzo. Quand’ero piccolo, l’estate arrivava insieme con le canzoni: è sempre stato così, allora come oggi che le canzoni le faccio io».

Musica a parte, che cosa per te fa subito estate? C’è chi dice l’anguria, chi le infradito...
«Mi unisco al “team anguria”».

“La dolce vita” è una canzone gioiosa che mette allegria. Ci racconti com’è nata? Di chi è stata l’idea di questo trio con Tananai e Mara Sattei?
«Ci siamo ritrovati in studio insieme tra amici, con lo stesso team che aveva creato “Mille”. Ci è sembrata una buona occasione riprendere atmosfere e sonorità degli Anni 60, ma senza risultare ripetitivi. Abbiamo scritto il pezzo con Tananai, Dargen D’Amico, Davide Simonetta e Paolo Antonacci. Per interpretarlo la scelta più naturale è stata quella di un trio diverso. E sono molto contento di aver collaborato con due astri nascenti della musica italiana come Sara (la cantante Sara Mattei, in arte Mara Sattei, sorella maggiore del rapper tha Supreme, ndr) e Alberto (Alberto Cotta Ramusino, ovvero Tananai, il cantautore milanese che ha avuto un boom dopo l’ultimo Festival di Sanremo, ndr)».

I richiami ai favolosi Anni 60 sono evidenti nelle sonorità twist e nella spensieratezza del testo.
«L’idea era quella di divertirci, di sperimentare e condividere. Con la speranza che la canzone piacesse a tutti, come piace a noi».

Ed è successo: “La dolce vita” è già diventata un tormentone, proprio come “Mille” l’anno scorso. Tra le due esperienze, però, hai dovuto attraversare una fase molto difficile, con l’intervento per il tumore. E ora ci commuove sentirti cantare nel ritornello: “La vita senza amore dimmi tu che vita è”.
«Tre giorni prima dell’operazione ho deciso di andare in studio a registrare le voci della canzone. Credo di averlo fatto un po’ per distrarmi da tutto quello che mi stava accadendo, ma anche perché non potevo prevedere le condizioni successive all’intervento e se nel breve periodo sarei stato in grado di cantare. Appena dimesso, lo stesso giorno sono tornato in studio con mio figlio Leo. Avere lui al mio fianco riusciva a farmi dimenticare i lancinanti dolori post-operatori. Ho condiviso con lui tutto il processo di arrangiamento e chiusura del brano proprio perché “la vita senza amore dimmi tu che vita è”».

Hai costruito una splendida famiglia con tua moglie Chiara Ferragni. Cos’è l’amore per te?
«Cambiare gli aspetti negativi del proprio carattere a beneficio di altre persone. È difficile, ma quello è amore».

L’amore è al centro anche del mega concerto di Milano che non a caso si chiama “Love Mi”, perché “love” in inglese significa amore. Chi salirà sul palco con te e J-Ax?
«In ordine alfabetico? Ariete, Beba, Cara, Dargen D’Amico, Frada, Ghali, Miles, Mydrama, Myss Keta, Nitro, Paky, Paulo, Rhove, Rosa Chemical, Rose Villain, Mara Sattei, Shiva, Tananai, Tedua. E tanti altri ospiti a sorpresa... nomi sanremesi e del pop italiano. Tanti amici, miei e di Ax».

Hai detto che è stato bello chiarirti con J-Ax dopo un periodo di incomprensioni e abbiamo visto che ti sei riavvicinato anche a Fabio Rovazzi durante un concerto di Tananai. L’amicizia ha un ruolo chiave nella tua vita?
«Le relazioni con gli altri esseri umani sono importanti per tutti. Quindi sì, posso affermarlo con certezza».

Il ricavato del concerto andrà alla Fondazione Tog - Together to go, specializzata nella riabilitazione di bambini con problematiche neurologiche complesse. Li sostieni da tempo?
«Da settembre. Sono eccezionali, hanno vinto un bando per la riqualificazione dell’area dei vecchi bagni pubblici di Milano nella zona di viale Jenner e lì verrà costruita la loro nuova sede con l’aiuto della nostra raccolta fondi. Grazie a uno spazio più grande, potranno aiutare un maggior numero di bambini e accompagnarli anche dopo l’adolescenza per avviarli al lavoro. Dobbiamo essere orgogliosi di sostenere questo centro che fa un lavoro importantissimo e pionieristico nel nostro Paese e in tutta Europa».

Qual è la domanda che ti fanno più spesso i piccoli pazienti del centro, tuoi grandi fan?
«Tutti i bambini che incontro sono sempre molto incuriositi dai miei tatuaggi. Mi chiedono perché ne ho così tanti, che cosa rappresentano...».

E i tuoi bambini? Leone, così protettivo con la sorellina, e Vittoria, che muove i suoi primi passi. Quali valori stai insegnando ai tuoi figli, giorno dopo giorno?
«Troverei un po’ retorico fare “l’elenco della spesa” dei valori. Io cerco solo di restituire un po’ della fortuna che ho avuto dalla vita. Cerco di non tapparmi mai la bocca, anche se a volte sarebbe più opportuno o conveniente farlo. Cerco di vivere la vita serenamente. Sì, perché la ricerca della serenità è un valore. Se con il mio esempio sarò stato un bravo papà, lo sapremo tra qualche anno, quando i miei figli saranno cresciuti. Ma anch’io sto imparando da loro ogni giorno: è un “do ut des”, come si dice in latino».

A “X Factor” torni in giuria assieme a Dargen D’Amico, Ambra e Rkomi. Mentre alla conduzione c’è Francesca Michielin. Il talent avrà una svolta nella prossima stagione?
«Se potessi prevedere il futuro, sarei un veggente (ride). Mi auguro che piaccia il lavoro che stiamo facendo».

Per lanciare il tuo ultimo album, “Disumano”, avevi girato un video-parodia in cui sembrava volessi darti alla politica. Ma accarezzeresti mai sul serio l’idea?
«No. Non ho assolutamente intenzione di scendere in campo in politica».

Qual è la prima cosa che chiederesti alla politica adesso?
«Di non chiedere a Fedez di candidarsi».

Per che cosa avrebbe senso fare la rivoluzione oggi?
«Per la vita».

Dopo una risposta così come andiamo avanti, Fede? Ti va se chiudiamo con te che rispondi ai cinque punti del celebre questionario di Proust?
«Ok».

Il tuo peggior difetto?
«L’impazienza».

Il tuo passatempo preferito?
«Scattare foto istantanee e incollarle alla parete».

Cosa detesti?
«Le interviste (a parte quelle che mi fate voi)».

Un dono che vorresti avere?
«I piedi palmati».

Lascia scritto il tuo motto.
«Non prendere la vita troppo sul serio, perché tanto non ne esci vivo».

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