Vanessa Incontrada, la vita (normale) della regina delle fiction

Quando c’è lei in tv, il successo è assicurato. Ma oltre a essere un’attrice amatissima, fa la mamma e...

Vanessa Incontrada in una foto di scena di «Scomparsa»
18 Dicembre 2017 alle 09:00

E anche con la fiction «Scomparsa» Vanessa Incontrada ha centrato l’obiettivo: oltre 6 milioni di telespettatori non si perdono una puntata della fiction di Raiuno che la vede protagonista.

Ma «Scomparsa» è solo l’ultima di una serie lunghissima di fiction di grande successo. Solo per citarne un paio, «Un’altra vita» con Daniele Liotti e Loretta Goggi, e la più recente «Non dirlo al mio capo», dove Vanessa è alle prese con Lino Guanciale (i due hanno appena terminato le riprese della seconda stagione). Ma c’è tanto altro. Da «Zelig» ai «Wind Music Awards», dal film di Pupi Avati «Il cuore altrove» alla marca di abiti di cui è stata testimonial, da «Insegnami a volare», il libro che ha scritto sulle donne della sua famiglia, al negozio di abbigliamento che ha aperto, Vanessa Incontrada non sbaglia un colpo. Che faccia ridere, sognare, commuovere o riflettere, sembra avere il potere di incantare il pubblico.

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Il primo pensiero? Il figlio

Ma qual è il segreto di questa donna? Forse proprio la sua normalità, intesa come un valore. E Vanessa ne ha fatto il suo punto di forza. È una mamma che lavora,  come tante. E come tutte le mamme che lavorano, prova a incastrare gli impegni professionali con le esigenze di suo figlio Isal, che ha 9 anni, e del suo compagno, l’imprenditore Rossano Laurini, con cui fa coppia dal 2007. «Certo, non è facile conciliare professione e figli. Ogni volta che mi viene proposto un lavoro il primo pensiero è: dove si gira? Come posso organizzarmi con Isal? Anche perché i figli più crescono e più chiedono e vogliono capire» aveva detto a Sorrisi qualche tempo fa. «Da piccolo Isal è sempre venuto con me sui set. Ora che va a scuola è più complicato, ma conosce il mio lavoro e mi chiede: “Come ti devo chiamare ora? Lisa? Emma? Nora?”. A seconda dei personaggi che interpreto. Mi rassicura però il fatto che Isal ha girato il mondo, sa stare con chiunque ed è un bambino curioso».

Per facilitarsi la vita, da quando è nato suo figlio ha scelto di vivere a Follonica, una cittadina affacciata sul mare della Toscana, dove aveva trascorso le vacanze estive negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. La mamma di Vanessa, Alicia, è spagnola, il papà Filippo è romano e lei è nata a Barcellona: lì ha vissuto fino ai 17 anni, quando si è trasferita a Milano per fare la modella. A Follonica tutti conoscono Vanessa e la «proteggono» dalla curiosità dei fan. Da qualche anno ha aperto «Besitos», un negozio di abbigliamento femminile, accessori e prodotti per capelli sulla via principale della cittadina. Quando non è sul set, è lei a servire i clienti, a fare l’inventario, a parlare con i fornitori. Certo, succede di rado, dal momento che Vanessa è richiestissima come attrice. E non solo.

Ora, per esempio, è alle prese con il ruolo di giurato di «Dance Dance Dance», il talent show che parte il 17 gennaio su Fox Life. Lo aveva già fatto nella prima edizione, l’anno scorso, e ha raccontato di essersi divertita un sacco perché il ballo è una delle sue passioni.

Non usa mai parrucche

E intanto proseguono gli appuntamenti con «Scomparsa», dove Vanessa interpreta una psichiatra sconvolta dalla sparizione della figlia. Un ruolo difficile: «Nel mio Dna c’è il sorriso e in questa serie non rido mai» spiega. Il prossimo anno la vedremo protagonista di un’altra serie «tosta» che ha girato in Puglia, «Il capitano Maria»: «Posso dire di aver fatto nella vita anche l’esperienza di indossare la divisa da Carabiniere: una bella responsabilità. E confesso che non immaginavo che mi ci sarei trovata così a mio agio». Anche per questo personaggio l’attrice si è trasformata nell’aspetto, cercando una severità che rispecchi il ruolo istituzionale. Per «Scomparsa» aveva tagliato i capelli e li aveva scuriti. Vanessa non utilizza mai parrucche per interpretare i personaggi: «Mi piace tanto trasformarmi. È uno degli aspetti più belli del mio mestiere. Se mi chiedessero di tingermi di verde o di rasarmi a zero per un film non ci penserei due volte. Tanto i capelli poi ricrescono!».

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