theDesertSessions day04 Ouarzazate _ Taznakht 72km 1030mD

In anticipo sulla sveglia come al solito, ed alle 06.45 è tutto pronto, tranne la colazione promessa.Tocca quindi aspettare che, con molta calma, appaiano il tè, lo yogurt, il pane, il croissant… tempo tecnico di smantellare tutto, e finalmente si può partire!Insomma, neanche oggi si parte presto: 07.35 ed eccomi in strada, diretto verso il centro.Percorro la principale uscendo da Ouarzazate, attraverso il fiume sul ponte provvisto di marciapiedi e corsie ciclabili, percorro il boulevard che conduce a Tabounte, lascio la principale RN9 e mi infilo tra condomini e zone in costruzione, traverso una zona di scarico ed imbocco una pista sterrata, a tratti molto scassata, che conduce a sudovest tra compounds residenziali ed esigui palmeti, costeggiando uno uadi (07.50 km05,5).Solo pochi chilometri, i soli di sterrato di oggi, per collegarsi alla Route de l’Oasis de Fint, che seguirò per la quasi totalità della tappa (08.05 km08).Di fatto una pista c’è, a costeggiare la strada a dieci o cinquanta metri sulla destra, ma percorrerla non avrebbe molto senso: per raggiungere Taguenzalt, oggi, basta seguire l’asfalto, e visto che il fattore tempo è determinante, stavolta va così.Dopo il breve assaggio di pista, dunque, via di bitume: basta poco per trovare a sinistra la depressione in cui giace l’oasi di Fint, che rimane nascosta agli occhi (08.20 km14) e giungere poi agli Oasis Studios, invece visibili sul costone soprastante quest’ultima (08.30 km15).Con un curvone a destra ci si lascia gli studios alle spalle (ed anche la pista), ed in breve si inizia ad alzarsi, per scollinare in corrispondenza di un’oasi successiva che occhieggia sulla dritta, verde eccezione nel panorama lunare (08.50 km21).Si scende, pennellando curvoni tra le colline ghiaiose punteggiate di bassi cespugli color cenere, ma solo per poi risalire serpeggiando tra le colline successive.Spiana, risale bene (09.15 km26), poi rampetta cattivella per impedire i cali di concentrazione e finalmente il primo passo è conquistato (09.40 km32 1630mslm).Si scende duro, con bei curvoni sotto il dirupato costone a sinistra e la distesa sassosa del canalone a destra: un’ultima ampia curva svela il villaggio di Ighls e la sua oasi, svettante di palme.Un breve rettilineo e si tocca il fondovalle, trecento metri più giù, per traversare la rampa sullo Oued Ighls, il lungo fiume di cui ora è visibile solo il largo letto di ghiaia, mentre anche il vento inizia a farsi sentire (09.50 km37,5 1360mslm).Tocca risalire, ovviamente!Subito deciso, poi duro fino agli ultimi metri guadagnati a colpi di larghi tornanti ed eccoci qua, anche il secondo ed ultimo passo di oggi è archiviato (10.20 km42 1560mslm).La discesa è ovviamente a livello della salita, ed un quarto d’ora è sufficiente per giungere ancora una volta ad un fondovalle, ad attraversare uno uadi largo e ghiaioso, stavolta però chiuso da pareti verticali, e trovare un villaggio, Taguengoute.La strada qui scorre quasi a livello del letto sabbioso del fiume, bordeggiato da macchie di canne e gruppi di palme: a sinistra la scabra e scura parete rientra e lascia posto ad una moschea; poco più avanti alcune case sono abbarbicate su di uno piccolo sperone che sovrasta la strada.Sembra essere un posto molto frequentato, in effetti: un capannello di persone è seduto all’ombra a chiacchierare e, pare, ad osservare il “traffico” (10.35 km48,5)!Boh, io ci provo: “Cocà? Fantà? Fresh fresh?” Quella che pare il capo, son tutti seduti davanti casa sua, mi porge un bottiglione di cola fresca di frigo, indicandomi il prezzo!Pago e mi siedo con loro sui gradini di casa, a dividerci la bottiglia: bè, metà la bevo io!Peccato nessuno sembri parlare francese: comunque ringrazio, saluto e riparto (10.45).La strada prosegue nella gola, cambia sponda, si allontana dal fiume e, nello spazio libero, ecco sorgere Tisslit (11.15 km57).Il canyon si allarga, i paretoni contrastano con sabbia e palme: mezz’ora e passo Assaka (11.45 km66), risalgo un po’ e, una volta scollinato, scivolo in discesa verso il bivio con la RN9, che prendo a destra ancora in favore di gravità (11.55 km68).Taznakt è visibile là davanti, e vi giungo rapidamente (12.00 km71,5 1500mslm).Gironzolo un po’ nella piazza affollatissima e rumorosa, la strada nazionale asfaltata e tutte le altre che vi convergono sabbiose e sterrate. Il sole è un maglio, café e botteghette sono affollati, folate di vento caldo spazzano la strada, trascinando nuvole di polvere che offuscano la vista e si mescolano al fumo che sale dalle griglie e dai bracieri.I clacson strombazzano e auto, camion, bus e motorini si sfidano in manovre illegali! I pochi cani, macilenti e zoppicanti, si trascinano lenti ed incuranti, ma senza nessuna conseguenza: in qualche modo ci dev’essere un ordine, in questo caos!Mi siedo ad un tavolino per baruffare con Orange mentre bevo un paio di Hawaii. Vista l’ora, scruto ancora una volta Komoot per vedere se lungo il percorso non sia apparsa qualche altra struttura ricettiva, ma niente… ok, mi fermo qua come previsto.Traverso la strada con moooolta attenzione, faccio il giro della main street un paio di volte e, al ritorno, scorgo il Bab Sahara Hotel: perfetto!Camera nel patio, bici fuori dalla porta, tiro dentro l’indispensabile: doccia, cambio pulito, poi bottiglione d’acqua fredda e spiedini di pollo con riso e verdura!Voilà!In stanza dedico il pomeriggio a ripianificare il giro e le tappe, ottimisticamente troppo lunghe ed impegnative: non c’è caldo europeo che tenga, bisogna farsene una ragione!Poi pulizia bici, giretto in piazza ed e ormai ora di impadronirsi di un tavolino nella ventilata serata magrebina… ora di cena!

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