In un racconto meridiano e allucinato di Simone Raviola, un’ignota Sofia taglia il mondo e se ne separa. Sulle sponde del letto, volta le spalle al bianco sole delle grandi occasioni e illumina il passato e l’avvenire con il suo piccolo faro. L’estate la festeggia, le concede gli ultimi calori delle sue vampe. Poi sciolta, come in mare, persa dappertutto.
Esplorando l’inconscio della creazione e la nascita dell’espressione, la conversazione tra Riccardo Lazzarato e Niccolò Buttigliero affronta le riflessioni presenti in “Orione. Dialogo sulla creazione tra serial silence-killers” (2023). Il film si fa pretesto per un’interrogazione sulla delicata posizione della forma: tra violenza e silenzio, un minimo di desiderio.
La nebbia della lupa di Stalker Teatro è uno spettacolo fumoso, sognante e allucinato. Sul palco, i suoni e le immagini che emergono fanno consistere per un momento le brume dell’Idea e i desideri degli avventurieri che attraversano l’etereo sipario. Alessandro Bernardini ricostruisce con stile e precisione il senso della rappresentazione e la bellezza che l’avvolge.
Nel Seicento la Festa acquisisce una centralità estetica senza precedenti. Individuando in essa la “forma simbolica” dominante del Barocco, Marta Zaninello analizza alcuni dei suoi elementi fondamentali: la volontà di stupire, la combinazione di differenti pratiche, il tentativo di portare la natura e lo spettatore direttamente all’interno dell’evento artistico.
Appunti di David Watkins è un libro che ci sorprende per la sua delicata bellezza. Senza proclami politici né forzature stilistiche, e anzi con un’artificiosa, preziosa naturalità della scrittura e di ciò che dalla scrittura viene narrato. Pubblichiamo qui due prose brevi contenute nel volume: Convivenze elementari, felice connubio di stile, nostalgia e ironia, e Prendere, gioiello di rara fattura.