Nuovi segreti sulla mummificazione scoperti in Egitto

Una ricercatrice dell'Università di Copenaghen, Sofie Schiødt, ha studiato un breve manuale di mummificazione scoperto nel Papiro del Louvre-Carlsberg che contiene alcune tecniche inedite, come il trattamento del viso del defunto durante l'imbalsamazione

Nell'antico Egitto l'imbalsamazione era considerata un'arte sacra e la sua conoscenza era appannaggio di pochissimi. La maggior parte degli egittologi ritiene che i segreti della mummificazione siano stati probabilmente trasmessi dalla tradizione orale da un imbalsamatore all'altro, quindi le prove scritte sulle tecniche utilizzate sono piuttosto scarse. Fino ad ora, infatti, i ricercatori erano riusciti a identificare solo due testi che si occupavano del processo di mummificazione. Ecco perché la scoperta di un breve manuale sull'imbalsamazione durante lo studio di un antico testo medico, il papiro del Louvre-Carlsberg, ha dello straordinario. Il documento, di cui mancano diverse sezioni, è conosciuto con questo nome poiché ad un certo punto è stato diviso in due metà: una è finita al Museo del Louvre di Parigi e l'altra fa parte della collezione di papiri dell'Università di Copenaghen. Prima, le due parti del papiro appartenevano a due collezionisti privati.

Ricreazione del dettaglio di coprire il volto del defunto con un pezzo di lino rosso imbevuto di sostanze aromatiche

Ricreazione del dettaglio di coprire il volto del defunto con un pezzo di lino rosso imbevuto di sostanze aromatiche

Disegno: Ida Christensen

I ricercatori hanno scoperto un breve manuale sull'imbalsamazione mentre studiavano un antico testo medico, il papiro del Louvre-Carlsberg

Il papiro lungo sei metri è datato intorno al 1450 a.C., il che significa che precede gli unici due esempi conosciuti di testi di imbalsamazione di oltre mille anni. La maggior parte del papiro Louvre-Carlsberg, che è il secondo papiro medico sopravvissuto più lungo dell'antico Egitto, si occupa di erbe medicinali e malattie della pelle. Nello specifico, contiene il più antico trattato erboristico conosciuto, che fornisce descrizioni sull'aspetto, l'habitat, gli usi e il significato religioso di una pianta divina e del suo seme, nonché un ampio trattato sulle malattie dermatologiche infiammatorie, che sono considerate malattie trasmesse dal dio lunare Khonsu.

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Trattamento del viso

Il manuale di mummificazione che contiene il papiro del Louvre-Carlsberg è stato appena pubblicato dall'egittologa Sofie Schiødt, dell'Università di Copenaghen, che lo ha studiato mentre preparava la sua tesi di dottorato. «Molte descrizioni delle tecniche di imbalsamazione che troviamo su questo papiro sono state tralasciate nei due manuali posteriori, e le descrizioni sono estremamente dettagliate. Il testo si legge come promemoria, quindi i lettori dovevano essere stati specialisti che avevano bisogno di rinfrescare alcuni dettagli, come le ricette per gli unguenti e l'uso dei vari tipi di bende. Alcuni dei processi più semplici, come l'asciugatura del corpo con natron, sono stati omessi», spiega la ricercatrice.

Frammento del papiro Carlsberg

Frammento del papiro Carlsberg

Foto: Università di Copenaghen

Il testo si legge come un promemoria, quindi i lettori dovevano essere specialisti che avevano bisogno di rinfrescare alcuni dettagli come le ricette per gli unguenti o l'uso di alcuni tipi di bende

«Una delle nuove ed entusiasmanti informazioni che questo manuale ci fornisce riguarda la procedura di imbalsamazione del viso del defunto. Contiene un elenco di ingredienti per realizzare una miscela composta principalmente da sostanze aromatiche di origine vegetale e leganti che vengono cotti in un liquido con cui gli imbalsamatori rivestivano un pezzo di lino rosso. La tela inzuppata veniva poi applicata sul viso del defunto per racchiuderlo in una sorta di 'bozzolo' protettivo di materiale aromatico che possedeva anche proprietà antibatteriche. Il trattamento veniva ripetuto a intervalli di quattro giorni», aggiunge Schiødt. Sebbene questa procedura non sia stata identificata prima, gli egittologi hanno esaminato diverse mummie dello stesso periodo in cui è stato scritto il manuale, i cui volti erano ricoperti di stoffa e resine. Secondo la ricercatrice, ciò si adatterebbe perfettamente alla procedura descritta nel manoscritto.

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Un viaggio verso l'eternità

L'importanza del manuale contenente il papiro Louvre-Carlsberg nella ricostruzione del processo di imbalsamazione è che la specifica di questa tecnica è suddivisa in intervalli di quattro giorni. Così, ogni quattro giorni, gli imbalsamatori lavoravano sul corpo del defunto. «La mummia veniva portata in una processione rituale durante tutto il processo per celebrare i progressi nel ripristino dell'integrità del corpo del defunto. In totale, venivano eseguite diciassette processioni durante l'imbalsamazione. E ogni quattro giorni, il corpo veniva coperto con un panno e della paglia imbevuti di sostanze aromatiche per tenere lontani gli insetti», specifica Sofie Schiødt.

Preparazione di una mummia. Incisione tedesca dal 1865

Preparazione di una mummia. Incisione tedesca dal 1865

Foto: Cordon Press

La mummia veniva portata in una processione rituale durante questi giorni per celebrare il ripristino dell'integrità corporea del defunto. In totale, durante il processo di imbalsamazione svolgevano diciassette processioni, spiega Sofie Schiødt

Come avveniva la mummificazione?

Sebbene esistessero tecniche diverse a seconda del periodo e della classe sociale del defunto, secondo Sofie Schiødt, l'imbalsamazione nell'antico Egitto veniva normalmente effettuata all'interno di una tenda di mummificazione costruita appositamente vicino alla tomba, e durava 70 giorni divisi in due fasi: un periodo di essiccazione di 35 giorni e un periodo di avvolgimento di 35 giorni. Durante la fase di asciugatura, il corpo veniva trattato con sali di natron sia all'interno che all'esterno. Questo procedimento iniziava il quarto giorno, in seguito alla purificazione del corpo e all'asportazione di organi, cervello e occhi. Il secondo periodo era dedicato all'avvolgimento del defunto in bende e sostanze aromatiche. In questa fase veniva eseguita l'imbalsamazione del volto descritta nel Papiro del Louvre-Carlsberg. L'intero processo di imbalsamazione di 70 giorni veniva suddiviso in intervalli di quattro, e la mummia si considerava terminata alla sessantottesima alba. In seguito veniva posta all'interno del sarcofago e gli ultimi due giorni erano dedicati allo svolgimento di attività che permettevano al defunto di godersi la sua esistenza nell'aldilà.

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