Radici medicinali: Tarassaco e Ortica

La raccolta di questo mese riguarda le radici di Tarassaco e Ortica. Proprietà, usi e rimedi naturali.

16 Aprile 2014  
Radici medicinali: Tarassaco e Ortica

Radici medicinali: Tarassaco e Ortica

All’equinozio di primavera il sole accende il segno dell’Ariete governato dal focoso Marte.  Spinta dalla sua forza la vegetazione si rianima e, seguendo la natura del fuoco, si  muove in senso verticale. Nuovi fili d’erba, nuovi virgulti emergono dalla terra.  Anche noi tendiamo più spesso ad alzarci dal divano, a muoverci per sgranchirci le gambe e a camminare incontro alla primavera.

Ma per la lunga stasi invernale, per i suoi freddi, per gli eccessi di umido e, a volte, di cibo, spesso ci ritroviamo gambe pesanti, articolazioni “arrugginite” e un po’ dolenti. Insomma ci sentiamo un po’ impediti e appesantiti. Dobbiamo allora depurarci, liberarci dell’inutile peso di scorie e tossine accumulate nell’organismo durante la stagione fredda.

A tale scopo approfittiamo di una giornata di sole per una bella passeggiata erboristica attraverso campi e prati, muniti di una vanghetta. Dobbiamo infatti scavare radici, e questo è uno dei migliori momenti dell’anno per rifornirci di questa parte delle piante medicinali. La forza vitale della pianta è ancora tutta lì, le piante hanno appena iniziato ad utilizzarla per sviluppare steli, foglie e fiori. Dovremo perciò guardarci intorno con particolare attenzione per trovare le nostre piante, ma probabilmente non tarderemo ad individuare il giallo di qualche fiore precoce di Tarassaco. Lì accanto  troveremo altri esemplari, un po’ meno sviluppati, della stessa pianta, chiamata anche Dente di leone per il margine dentato delle suo foglie; ne scaveremo le radici e dopo verle sommariamente ripulite, le riporremo nel nostro canestro.

A casa, dopo averle ben ripulite, potremo utilizzarle, tagliate in piccole rondelle fresche o essiccate, per decotti che risulteranno particolarmente indicati per insufficienze epatiche, congestioni epatiche, epatiti; disordini metabolici e squilibri della funzione pancreatica; affezioni della colecisti, eccessi di colesterolo nel sangue, pletora, edemi, cellulite, obesità, stipsi, emorroidi, affezioni reumatiche e artritiche; dermatosi.

Ci serviremo a tale scopo di 30 g di radice che bolliremo per circa 5 minuti in mezzo litro  d’acqua, assumendone 2-3 tazze al dì. Tenendo conto, però, che in caso di calcolosi o di occlusione delle vie biliari l’assunzione di Tarassaco deve avvenire sotto controllo medico.

Continuando la passeggiata, nei pressi di qualche rudere, ai margini di una scarpata o di  un bosco, troveremo facilmente anche qualche piantina di Ortica. In questo caso, insieme  alla radice preleveremo la pianta intera.

Ripulita e frammentata la pianta, potremo utilizzare anche questa, dopo una breve decozione1 (2-3 minuti), per anemie, forme lievi di ipertensione e ipotensione arteriosa; dermatosi, emorragie, diarree; affaticamenti, esaurimenti, astenia; artriti, reumatismo muscolare e articolare, disordini metabolici; insufficienze biliari, epatiche e pancreatiche; edemi, ritenzione idrica, litiasi renale e ipertrofia prostatica.

Si utilizzano per l’Ortica i medesimi dosaggi indicati per il Tarassaco. Sono ambedue, come si vede, piante ad azione prevalentemente drenante, indicate soprattutto nei cambi di stagione per depurare l’organismo e favorirne i processi metabolici. Va infine ricordato che con le giovani cime dell’Ortica si possono ottenere ottimi e salutari risotti.

Come si preparano i decotti
Si utilizzano per organi e parti della pianta duri e di più difficile penetrazione da parte del  solvente come cortecce, semi, radici. Si ottengono ponendo insieme a freddo le quantità  prescritte di droga ed acqua e portando, in recipiente coperto, il tutto a bollitura. La  bollitura si prolunga a fuoco lento per un tempo che, a seconda dei casi, può variare dai 5 ai 20 minuti. A decozione conclusa se durante il processo, a causa dell’evaporazione, il prescritto rapporto droga-solvente è venuto meno, lo si ripristina aggiungendo acqua. Si lascia poi riposare per circa 15 minuti e infine si filtra il tutto con un colino.
Nota1: la Decozione, in fitofarmacia è un metodo estrattivo, che consiste nel mettere un certo quantitativo di una pianta, pestata e sminuzzata, a macerare in acqua fredda per qualche ora. successivamente si fa bollire per un arco di tempo che va dai 10 ai 20 minuti, e se necessario si filtra e si spreme il residuo per ricavare più succo possibile.

-

Tratto da ERBARIO DELLA SALUTE in vendita in offerta su www.terranuovalibri.it

Leggi online alcune pagine del libro in anteprima:

 

-

Libri in offerta:

- Guida ai rimedi naturali

- Le erbe in cucina

- Confetture al naturale

-

Articoli correlati:

- Iperico solare

- La cicoria, amica del fegato

- La melissa delle api

- Biancospino: pianta prediletta del cuore

- Guarire dai mali di stagione con i rimedi naturali

- Carciofo: il digestivo naturale

-

Altri articoli che potrebbero interessarti:

- Tisane e maschere alla bardana

- Rinnovarsi

- Come fare in casa la pasta madre

- I danni di zucchero, farine raffinate, alimenti animali

- ABC dell'alimentazione naturale

- Olio di oliva, burro, margarina, olio di palma a confronto

di F. Alaimo

Posta un commento