Le piante comunicano tra loro: studiato il meccanismo

Le piante sanno cosa aviene in superficie intorno a loro grazie a una fitta rete di comuncazione sotterranea, a livello radicale. Lo studio svedese pubblicato su Plos One raggiunge conclusioni interessanti.

14 Maggio 2018  

Esiste una vera e propria rete sotterranea di comunicazione sviluppata dalle piante nel corso della loro evoluzione per riuscire a sapere cosa accade in superficie. La scoperta, pubblicata sulla rivista Plos One , è della Swedish University of Agricultural Sciences, che ha individuato i segnali di natura chimica utilizzati per lo scambio di informazioni e che ha notato come la presenza di vicini (dei concorrenti con cui competere) regoli il meccanismo in grado di gestire lo sviluppo della vegetazione.

Per giungere alla loro conclusione gli studiosi scandinavi hanno sottoposto delle piantine di mais a condizioni di crescita differenti, sollecitandole in più modi al fine di valutare l’eventuale comportamento diverso delle piantine stesse. Per esempio, poiché è noto che gli stimoli tattili sono un mezzo di comunicazione anche nel mondo vegetale (gli alberi non crescono più lateralmente se incrociano rami dei vicini), ad intervalli stabiliti sono state toccate le foglie, in modo da segnalare la presenza di una seconda pianta nelle vicinanze o magari di un insetto che divora le estremità. Al tempo stesso, i ricercatori hanno valutato la composizione chimica del terreno, per comprendere il lento scambio (sia internamente, sia con i vicini) di messaggi di natura chimica presente nel sottosuolo.Infine, hanno inserito le sostanze rilevate in una soluzione a base di acqua con cui sono state alimentate altre piante. Ebbene, è emerso che le piante fertilizzate con il composto liquido crescevano aumentando il numero delle loro foglie rispetto a quanto effettuato in condizioni abituali. Per completare lo studio i ricercatori hanno anche valutato un’eventuale preferenza delle piante in relazione al suolo in cui crescere. Ponendo vicini tra loro due terreni, uno trattato con la soluzione proveniente dalle piante cresciute senza disturbi di nessun tipo e un altro con quella generata dopo che le piante erano state toccate, gli scienziati hanno notato che le radici preferivano crescere indirizzandosi verso il primo tipo di suolo. Prova che esistono delle tracce nel terreno, di natura biochimica, che determinano dei cambiamenti nello sviluppo della vegetazione.

Uno stress in superficie, quindi, è in grado di influenzare la rete sotterranea studiata, portando le piante a regolare la crescita delle loro radici in funzione delle necessità.

In conclusione, le piante sanno cosa succede in superficie (informazione fondamentale per la sopravvivenza) e la loro vita nel sottosuolo risulta decisamente complessa, tanto che saranno ancora necessarie altre indagini per svelare nel dettaglio tutti i meccanismi che la regolano.

di Terra Nuova

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