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21 luglio 2021
Ariella Colavizza

Il labirinto di Torreano

Perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare.
[Tiziano Scarpa]

I luoghi cambiano e si arricchiscono di trasformazione: nasce così l'occasione per l'animo curioso ed esploratore di fare esperienze diverse.
Torreano per me è stato un luogo camminato e attraversato diverse volte facendo alcune varianti lungo il Cammino Celeste, un percorso molto suggestivo che attraversa la Regione FVG dal mare ai monti e permettere di conoscere luoghi naturali e storici.
Ironia della sorte o varietà dei sentieri, la mia conoscenza di Torreano sembrava essere colma e con gradita sorpresa mi sono ritrovata in errore.
Senza fare grandi camminate o esplorare ulteriori sentieri, è bastato fare pochi passi dal centro abitato per scoprire un luogo di convivenza tra sacro e antico.
Da un lato una copia della Grotta della Madonna di Lourdes (opera a cui hanno contribuito i cittadini e dove l'8 settembre 1929 si celebrò per la prima volta la S. Messa) e dall'altro un labirinto, opera di Diego Gualtiero Tassi.
Luogo per sostare e lasciarsi avvolgere dalla quiete e rinnovare il legame con la spiritualità in maniera consapevole ma anche ariosa: proprio in questo prato Don Ugo Modotti per coinvolgere maggiormente la popolazione aveva introdotto i giochi popolari.
E non è forse il gioco un modo per stare insieme con allegria e spensieratezza sentendosi vicini gli uni agli altri?
Se cercate un luogo di serenità ma anche di riflessione e quiete, concedetevi una sosta e venite a visitare questo luogo. E chissà che tra un pensiero e il percorrere il labirinto non vi capiti di sentirvi meglio di quando siete arrivati.  Per me è stato così. Io l'ho percorso scalza, esperienza da provare.
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Ariella Colavizza

Curiosa, amante della natura e del magico legame che la collega all'uomo. La mia passione? Rendere le camminate un'esperienza di benessere anche interiore. Tutto in modalità slow. La velocità giusta è quella che ti permette di continuare a fare esperienza.
 

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