Demenza, ci sono segnali del declino neurologico che possono manifestarsi con nove anni di anticipo

Uno nuovo studio dell'Università di Cambridge mostra che è possibile riconoscere i segnali anticipatori del declino neurologico e intervenire prima che sia troppo tardi. Ecco cosa tenere d'occhio
Demenza ci sono segnali del declino neurologico che possono manifestarsi con nove anni di anticipo
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Rilevare segni di demenza in un paziente quasi un decennio prima che il declino neurologico venga effettivamente diagnosticato è possibile. Lo rivela un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università di Cambridge.

I risultati emersi offrono una nuova prospettiva e cioè che, in futuro, le persone a rischio possano essere sottoposte a screening per selezionare chi può trarre beneficio da un intervento o che si possano identificare pazienti idonei per sperimentare nuovi trattamenti. 

Finanziato dal Medical Research Council con il supporto del NIHR Cambridge Biomedical Research Center, lo studio è stato pubblicato su Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association.  «Per alcune persone che sviluppano la malattia di Alzheimer, i problemi di memoria e di pensiero possono iniziare già nove anni prima di ricevere una diagnosi», ha affermato Richard Oakley, responsabile della Ricerca presso l'Alzheimer's Society, come riporta The Guardian

«Quando abbiamo guardato indietro alle storie dei pazienti, è diventato chiaro che mostravano un certo deterioramento cognitivo già diversi anni prima che i loro sintomi diventassero così evidenti da richiedere una diagnosi. Le menomazioni erano spesso sottili, ma riguardavano una serie di aspetti della cognizione», ha aggiunto Nol Swaddiwudhipong, primo autore dello studio. «Questo è un passo avanti verso la nostra capacità di selezionare le persone a maggior rischio - ad esempio, le persone con più di 50 anni o quelle che hanno la pressione alta o non fanno abbastanza esercizio – e intervenire in una fase precedente per aiutarle a ridurre il rischio».

Come si è arrivati a questo risultato

Nello studio, i ricercatori hanno analizzato i dati della biobanca britannica e hanno riscontrato una compromissione in diverse aree, come la risoluzione dei problemi e il richiamo del numero, in una serie di condizioni, anni prima che i pazienti ricevessero una diagnosi ufficiale. Attualmente ci sono pochissimi trattamenti efficaci per la demenza. Gli esperti affermano che ciò è in parte dovuto al fatto che la condizione viene spesso diagnosticata solo quando compaiono i sintomi, mentre il problema di fondo potrebbe essere iniziato anni o addirittura decenni prima. Ciò significa che nel momento in cui i pazienti prendono parte agli studi clinici, la malattia può già essere troppo avanzata per alterarne il decorso. Finora, non era chiaro se fosse possibile rilevare i cambiamenti nella funzione cerebrale prima dell'inizio dei sintomi. 

Oltre a raccogliere informazioni su salute e diagnosi di malattie, i ricercatori hanno raccolto dati da una serie di test, riguardanti per esempio risoluzione dei problemi, memoria, tempi di reazione e capacità di presa, nonché sulla perdita e sull'aumento di peso e sul numero di cadute subite. Ciò ha consentito di vedere se erano presenti segni alla base, quando le misurazioni sono state raccolte per la prima volta, ovvero tra cinque e nove anni prima della diagnosi. 

I sintomi prematuri

Le persone che successivamente hanno sviluppato l'Alzheimer avevano ottenuto punteggi più scarsi rispetto agli individui sani quando si trattava di soluzione di problemi, tempi di reazione, ricordo di elenchi di numeri e memoria in generale. Secondo lo studio, era anche più probabile che gli adulti sani avessero avuto una caduta nei 12 mesi precedenti. «Le persone non dovrebbero essere eccessivamente preoccupate se, ad esempio, non sono brave a ricordare i numeri», ha specificato Timothy Rittman, del Dipartimento di neuroscienze cliniche di Cambridge. «Anche alcuni individui sani avranno naturalmente un punteggio migliore o peggiore dei loro coetanei. Ma vorremmo incoraggiare chiunque abbia dubbi o noti che la propria memoria o capacità di ricordare le cose sta peggiorando a parlare con il proprio medico di famiglia».

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