Mary di Danimarca: alla scoperta di tutti i gioielli del suo scrigno, ora che è regina

La nuova sovrana ha ora a disposizione dei cimeli di grande valore storico e affettivo che hanno la caratteristica di essere saldamente vincolati al trono di Danimarca. Un patrimonio di cui Mary è diventata la degna custode dopo Margrethe II
regina mary danimarca
(Photo by Ian Waldie/Getty Images)Ian Waldie/Getty Images

Ora che è regina, Mary di Danimarca ha a sua disposizione una collezione di gioielli di incommensurabile valore non solo storico ma anche affettivo. Lo scrigno della nuova sovrana però è molto ben organizzato e ha una gestione che ne consente la conservazione nel corso dei secoli. Si parla infatti di gioielli della Corona e di cimeli che fanno parte di un fondo chiamato Danish Royal Property Trust. E poi c'è la collezione di famiglia, quella più versatile e dotata di meno vincoli.

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La futura sovrana danese sarà la settima regina a indossare un cimelio di straordinario valore storico e sentimentale. A dare lustro al diadema è stata Margrethe II che ora lo passa alla nuora. Che saprà sicuramente farne buon uso, ma solo in patria

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L'escamotage ha evitato di vedere tiare, collane e orecchini in giro per l’Europa attraverso matrimoni che avrebbero trasferito certi monili preziosi ad altre case reali senza considerare che, l'avere normato la proprietà, ne ha impedito la vendita all'asta o sul mercato.
La monarchia danese nel passato si è tutelata con un atto lungimirante. Ed è per questo che certi capolavori di gioielleria risplendono ancora oggi in occasione di banchetti, visite di stato e serate di gala.

I gioielli della Corona

Il pezzo più importante è la tiara di smeraldi commissionata da re Cristiano VIII alla gioielleria CM Weisshaupt & Sons nel 1840 come dono alla regina Carolina Amalia per le nozze d’argento. Il diadema fa parte però dei gioielli della Corona, un tesoro che appartiene allo stato ed è a disposizione dei sovrani in carica. la famosa tiara fa parte di una parure di smeraldi composta anche da una collana, un paio di orecchini e un devant de corsage.

Oltre a quello di smeraldi, nello scrigno speciale ci sono altri tre set che possono essere indossati solo dalla regina che siede sul trono: c'è una parure di perle e rubini, una di brillanti e una di pietre rosa. Questi gioielli in particolare non possono mai lasciare la Danimarca e sono gli unici al mondo a essere esposti come oggetti da museo. Quando non li indossa la regina in determinate circostanze, si trovano infatti al castello di Rosenborg.

La folla in visita ai gioielli della Corona al castello di Rosenborg dopo l'annincio dell'abdicazione. Sullo sfondo la parure di smeraldi.

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Fu la regina Sofia Maddalena a decidere che i suoi gioielli non dovessero passare a una persona specifica ma alle regine sedute sul trono di Danimarca. Lo fece scrivere sul suo testamento nel 1746 perché, a suo avviso, «in questa casa reale ci sono così pochi gioielli e nessun gioiello della Corona».
Rispetto ai tempi di Sofia Maddalena, quelli che vedremo un giorno indosso a Mary di Danimarca, ultima in ordine cronologico ad avere il privilegio, sono stati modificati nel tempo per assecondare i singoli gusti e le tendenze del momento. Eccoli nel dettaglio.

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La parure di smeraldi

Tra tutti i set che fanno parte dei gioielli della Corona, questo è l’unico che comprende anche una tiara. In totale per la parure sono stati usati 67 smeraldi e 2650 diamanti. Se buona parte di queste pietre appartenevano alla famiglia reale danese da più di 100 anni, l’assetto che sopravvive ancora oggi si deve a Cristiano VIII: nel 1840 per farne dono alla moglie Carolina Amalia mise insieme alcuni smeraldi che nel 1723 il principe Cristiano (successivamente Cristiano VI) regalo alla moglie Sofia Maddalena per la nascita del loro primogenito, il principe Federico.

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Il resto degli smeraldi invece era della principessa Carlotta, la sorella di re Cristiano VI. In un primo momento, la regina Sofia Maddalena non inserì gli smeraldi nel testamento: fu Giuliana Maria, la sovrana consorte di Federico V, a catalogarli come gioielli della Corona.
Uno degli elementi che caratterizzano la parure è la luce: il design è pensato per enfatizzare ancora di più la luminosità dei diamanti e degli smeraldi, specialmente tra le «fiamme» della tiara e il motivo circolare degli orecchini e della spilla.

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La sovrana danese ha ricevuto il pegno d'amore nel 1966 dal principe Henrik. Il valore del gioiello di diamanti per lei non è tanto economico ma affettivo: la monarca, vedova dal 2018, non si separa mai dal simbolo del loro legame eterno

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La parure di perle e rubini

Da quello che si sa, questo set è il più antico tra i gioielli della Corona e, tra questi, anche il più amato dalla regina Margrethe che l’ha sfoggiato molto spesso durante il suo regno. La parure si compone di una collana di perle, di una spilla grande e di una più piccola, di un paio di orecchini e di due piccoli fermagli. Anche in questo caso si fa risalire la parure alla regina Carolina Amalia che la fece realizzare nel 1842 dall’orafo CM Weishaupt & Söns.

La regina Margrethe con il devant de corsage portato come una spilla sulla fascia, gli orecchini e la collana della parure di perle e di rubini abbinata alla tiara Pearl Poiré.

LUDOVIC MARIN/Getty Images

Date le caratteristiche, le perle dovrebbero risalire quasi con certezza alla fine del XVII secolo. Una collana simile compare in un ritratto della regina Carlotta Amalia sul trono dal 1670 al 1699 in quanto moglie di Cristiano V ma c’è chi sostiene che anche la collana possa essere antecedente. Ce n’è una simile in un ritratto della figlia di Cristiano IV, Leonora Cristina.

La regina Margrethe alla cena di Capodanno del 2017 con la parure: ha unito la collana di perle e il devant de corsage in un unico pezzo.

Julian Parker/Getty Images

La spilla usata anche come devant de corsage e smontabile in pezzi diversi e gli orecchini sono stati realizzati con perle, rubini e diamanti. I 17 rubini sarebbero appartenuti alla principessa Carlotta Amalia, sorella di Cristiano VI, principessa che non si sposò mai e morì nel 1782.

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Il misterioso set di diamanti a forma di rosa

La parure destinata a essere indossata dalla regina Carolina Amalia risale sempre al 1840 ed è stata realizzata dallo stesso orafo. Ora viene considerata composta da una collana e da due spille ma se andiamo a guardare i documenti del tempo non è tutto così chiaro. Per molti anni si è pensato che si trattasse di una lunga collana e di un devant de corsage. Tuttavia andando a leggere una fattura della gioielleria del 29 marzo 1842, anno in cui furono riassemblati diversi gioielli, si intuisce che in realtà siano da intendersi come una sorta di cintura.

La parure di diamanti a forma di rosa esposta al castello di Rosenborg: la regina Margrethe ha indossato la spilla solo una volta in più di 50 anni e mai la collana.

IDA MARIE ODGAARD

Originariamente quindi la parure di diamanti tagliati a rosa fu pensata come una catena da indossare sul corpetto, con una grande spilla che poteva essere scomposta anche in monili più piccoli. Si pensa che il set in realtà fosse cucito sugli abiti e usato come decorazione che brillava sulla parte anteriore dell’abito. I diamanti rosa hanno un taglio speciale che li fa sembrare boccioli di rosa.

Anche queste pietre appartenevano a Carlotta Amalia e confluirono pertanto tra i gioielli di Sofia Maddalena e quindi inseriti tra i gioielli della Corona. La regina Luisa, moglie di Federico VIII, conosceva la vera natura del set e infatti lo impiegò come tale. Sotto il suo regno Margrethe indossò solo qualche volta la spilla sul corpetto ma la cintura non ha mai lasciato il palazzo di Rosenborg. L’ultima a usarla però come collana, fu sua madre, la regina Ingrid intorno al 1950. Come la regina Mary deciderà di ripensare al set è una storia tutta da costruire.

La parure di brillanti

Il set composto da una collana con sette pendenti, un paio di orecchini e un bouquet per il seno fu realizzato da CM Weisshaupt nel 1840 per la regina Carolina Amalia che lo indossò anche per la sua unzione a regina. Anche in questo caso i diamanti arrivano dallo scrigno della regina Sofia Maddalena. Il grande pendente a forma di goccia al centro della collana in origine era una forcina per capelli della sovrana.
E qui si annida un nuovo mistero. Quell’ornamento per capelli doveva essere molto importante per Sofia Maddalena non solo in termini di carati ma anche affettivi: fu il primo pezzo a essere inserito nel testamento.

La regina Margrethe ha indossato la parure di brillanti il giorno delle nozze di Frederik e di Mary Donaldson nel 2004.

A. Jones/J. Whatling/J. Parker/M. Cuthbert/Getty Images

Un altro diamante era utilizzato precedentemente come una forcina. Quel brillante più tardi nel 1766 fu donato montato su un anello alla regina Carolina Matilde, andata in sposa a Cristiano VII. Il matrimonio naufragò nel 1772 per il di lei adulterio. L’anello fu recuperato e restituito ai gioielli della Corona. Alcuni anni più tardi fu incastonato nella collana di Carolina Amalia ispirata a una donata nel 1811 da Napoleone alla sua seconda moglie, l’imperatrice Maria Luisa.
Gli altri sei diamanti di grande dimensione della collana arrivano dallo scrigno della regina Maria Sofia Federica, consorte di Federico VI mentre gli altri più piccoli erano di proprietà in parte di Sofia Maddalena, in parte di Carlotta Amalia.

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Il bouquet è la parte più raffinata del set. Alcuni fiori hanno un diamante giallo al centro e il fiore più grande è montato in maniera tale da vibrare una volta indossato, diventando ancora più luminoso grazie al taglio brillante dei diamanti.
Il pezzo era la replica di un gioiello appartenuto a Sofia Maddalena ma venduto da Carolina Matilde quando iniziò la relazione adulterina con Johann Friederik Struensee. In questo modo, giustizia fu fatta nello scrigno con l’anello tornato a casa e un bouquet riprogettato in sostituzione di quello andato perduto.

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I gioielli del Danish Royal Property Trust

Sono saldi in Danimarca anche i gioielli che fanno parte di una sorta di fondo istituito fa Federico VIII e dalla moglie, regina Luisa, chiamato Løsørefideikommis. Lo scopo era propri quello di proteggere ciò che «si desidera preservare nella nostra famiglia e che quindi dovrà passare indiviso da re a re della nostra casa reale».
Il patrimonio viene ereditato dalla famiglia ma non sono di proprietà della singola persona fisica: significa pertanto che non si possono vendere né ipotecare. La collezione è composita e comprende pezzi originariamente appartenuti agli antenati olandesi, tedeschi, francesi e svedesi della sovrana Luisa. A differenza dei gioielli della Corona, questi possono viaggiare, superando quindi i confini danesi. Tuttavia, come gli altri, sono però anch’essi destinati alla regina in carica.

Nel primo ritratto ufficiale da regina Margrethe indossò la sua parure preferita, la Pearl Poiré.

Hulton Archive/Getty Images

La parure Pearl Poiré

Il set più importante della collezione è quello in cui la fa da padrone il diadema che dà il nome alla parure composta inoltre da una collana, un paio di orecchini e due spille. Fu proprio Luisa, al tempo principessa di Svezia e Norvegia, a portare in Danimarca questi gioielli quando nel 1869 andò in sposa a Federico VIII.

La regina Margrethe con la parure Pearl Poiré sfoggiata in occasione del banchetto del suo 70esimo compleanno.

Julian Parker/Getty Images

Non concepita inizialmente come una parure dal momento che ogni pezzo ha praticamente una storia a sé viste le origini della proprietaria, è caratterizzata dalle grandi perle a forma di pera. Se c’è un set che ha segnato il regno di Margrethe è questo. Ora sarà Mary a decidere quale significato dare a una parure che è stata così sentimentale per la suocera.

La collezione personale della Casa Reale di Danimarca

Come tutte le famiglie reali, anche quella danese ha una collezione privata di cui fanno parte pezzi del passato e acquisti fatti negli anni. Molti di questi hanno goduto di una maggiore elasticità e alcuni pezzi della stessa regina Margrethe sono stati prestati sia a Mary che a Marie, le sue due nuore rispettivamente mogli dell'attuale re Frederik X e del principe Joachim, e ad altre parenti per occasioni speciali. Difficile fare una rassegna esaustiva di questo particolare tesoro già in parte indossato dalla neo regina.

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La Danish Ruby Parure

Mary di Danimarca indossa da sempre il set di gioielli di famiglia di diamanti e rubini composto da un diadema, un paio di orecchini, una collana, una spilla, un braccialetto, fermagli per capelli e un anello. Ha sfoggiato la tiara con il motivo a foglie addirittura in un paio di occasioni immediatamente precedenti alle nozze con Frederik. La parure va fatta risalire all’incoronazione di Napoleone nel 1804: l’imperatore desiderava che per la sontuosa cerimonia le mogli dei suoi generali fossero all’altezza di un tale evento, quindi diede loro del denaro da spendere in gioielli.

Mary Donaldson il 13 maggio 2004 alla vigilia delle sue nozze al concerto in onore dei futuri sposi con il set destinato a lei.

Pascal Le Segretain/Getty Images

Jean Baptiste Bernadotte acquistò la parure per la moglie (allora fidanzata nonché ex di Napoleone) Désirée Clary. I due successivamente diventarono re Carlo Giovanni e regina Desideria di Svezia. Il loro figlio Oscar di Svezia sposò colei che divenne Josefina di Svezia e in virtù del legame ereditò il set. La sovrana decise di regalare la parure alla nipote Luisa, futura regina di Danimarca, per le sue nozze con l’allora principe ereditario Federico nel 1869.

Nel 1898 Luisa donò la tiara a sua nuora Alessandrina che alla scomparsa della sovrana ereditò anche il resto della parure di rubini e diamanti. Nel 1935 il set passò a Ingrid di Svezia come regalo di nozze: la principessa sposò infatti colui che sarebbe diventato Federico IX di Danimarca. Da quella unione nacque Margrethe di Danimarca.

L'allora principessa Mary con la tiara, la spilla e gli orecchini della Danish Ruby Parure.

Julian Parker/Getty Images

Ingrid indossò la parure per tutta la vita in ogni tipo di circostanza: la tiara era il suo gioiello preferito in assoluto. Se adesso è Mary l’erede designata del set lo si deve alla regina Ingrid. Alla sua morte avvenuta nel 2000 lasciò la parure al suo nipote prediletto, Frederik, affinché fosse la sua futura moglie a darle una nuova vita in un tempo contemporaneo.

Grazie agli scatti del bacio sul balcone del nuovo re di Danimarca e di sua moglie, si possono vedere i due fermagli del set di diamanti e rubini.

BO AMSTRUP/Getty Images

Mary di Danimarca ha sempre nutrito un profondo rispetto per quei gioielli così carichi di energia e li ha considerati beneauguranti per il ruolo che sarebbe andata a ricoprire. Che questi siano i suoi gioielli d'elezione, ne ha dato prova anche in questo inizio 2024 sfoggiandoli sia alla cena di Capodanno sia il giorno in cui è ufficialmente salita al trono. Anche nel ritratto diffuso dopo la notizia dell'abdicazione della regina, scattato in realtà per i suoi 50 anni, indossa la tiara.
La regina Mary avrà anche lo scrigno più prezioso del mondo a disposizione ma la sensazione è che sarà proprio la parure di rubini e diamanti a legarsi a filo doppio alla sua immagine di reale di Danimarca a imperitura memoria.