Sadhguru, il guru-star indiano, insegna la spiritualità a Rkomi, Ghali, Amoroso e Irama

Che ci fanno tutti questi big della musica italiana in una stanza? Ascoltano, al Moysa di Milano, il maestro yogi amato dalle celebrity che parla di senso della vita. «Anche se un senso non c'è»
Sadhguru il gurustar indiano insegna la spiritualità a Rkomi Ghali Amoroso e Irama
ISHA FOUNDATION

Prima del suo ingresso, parte un video promozionale: c'è lui che parla alle Nazioni Unite, alla Banca mondiale, al World Economic Forum, da Google e Microsoft, spezzoni di discorsi, gente che lo conosce e lo elogia, lui che viaggia per il mondo sempre in sella alla sua motocicletta. Alla fine del video Sadhguru entra seguito da un nugolo di telecamere e fotografi, ha il turbante in testa, un lungo abito tradizionale indiano blu, la barba bianca lunga e disordinata. Si siede a gambe incrociate sul panchetto davanti agli spettatori. Giunge le mani, poi distende le braccia, unisce pollici e indici, chiude gli occhi e recita un breve mantra. Ora si può cominciare. Sadhguru, il «guru ignorante» (è la traduzione del nome d'arte), la star della meditazione indiana in Occidente, è al Moysa di Milano, il più grande hub musicale d'Italia, fondato da Shablo e Fabrizio Ferraguzzo, manager di big come Blanco e Sfera Ebbasta (il primo) e i Måneskin (il secondo). Il guru ha fan-seguaci in tutto il mondo (numero imprecisato), piace tanto alle star di Hollywood (Will Smith e Matthew McCounaghey, per esempio), la sua Isha Foundation fattura milioni (nel 2021 vicino ai 30 milioni di dollari) ed è gestita da 5.600 persone a tempo pieno, quasi tutte volontarie, e da oltre 16 milioni di volontari part-time.

Quello al Moysa è un incontro ristretto con artisti del panorama musicale italiano, ufficialmente il tema è «la creatività e la meditazione», in realtà si va ruota libera. Seduti tra il pubblico ci sono Rkomi, Ghali, Irama, Alessandra Amoroso, Joan Thiele, Roshelle, Venerus, Mace. Assenti giustificate (motivi di lavoro) Elisa e Levante. Il giorno prima Sadhguru ha fatto sold out in un palazzetto di Milano, l'Allianz Cloud Arena, dove ha parlato da solo per ore davanti a 4mila persone che hanno pagato da qualche decina fino a 900 euro. Oggi il guru è più democratico, dice: chiedete quello che vi pare. Qual è il senso della vita?, chiedono dunque dalle prime fila. Sadhguru non ci sta e ribalta la questione: «A che serve, anzi a chi serve chiedersi qual è il significato della vita? Qual è il significato del sole che sorge, di un fiore che sboccia, del sorriso sul viso di un bambino? È solo la mente umana che deve trovare un senso per fuggire alla follia». Okay, se non si trova un senso, almeno come si arriva alla felicità?, domanda un altro. «Tutti abbiamo gli stessi bisogni, come mangiare e dormire, ma i nostri desideri sono diversi. Come trovare la felicità? Perché devi trovare la felicità? Quando eri bambino eri felice, poi cos'è successo? Il problema è la capacità cerebrale che la maggioranza degli esseri umani non sa gestire».

Ghali all'incontro con Sadhguru al Moysa di Milano.

Sadhguru spiega per sommi capi la sua proposta: 32 ore di «tempo focalizzato» in uno dei suoi centri sparsi per il mondo per iniziare «l'ingegneria mentale» che avvia il processo di cambiamento. «La consapevolezza è come una valuta. La valuta ti dà accesso. Faremo una semplice progettazione. Queste strutture che hai costruito dobbiamo un po' portarle via», dice. Ci sono sette fasi ma, come poi sottolinea Ghali quando lo incontriamo al bar, «non sono molto chiare, non le ha spiegate». Il guru è molto chiaro invece quando parla di religione: «Perché questo bisogno di credere? Perché non puoi essere sincero da dire: quel che non so, non so. Certe fiabe vengono raccontate come grandi verità e queste verità hanno ucciso troppe persone». Anche qui Ghali non è convinto: «Se il verde ha tante sfumature, come dice lui, come si fa a dire che Dio non esiste? Anche le religioni hanno tante sfumature». Rkomi invece è ammirato: «Mi ha colpito la spietatezza con cui tratta il tema della religione. Le persone importanti spesso hanno paura di essere così nette. Lui, invece, zero problemi». «È un modo di affrontare le cose che ti unlocka qualcosa dentro, è uno stretching mentale», riconosce Ghali.

Rkomi.

Sadhguru bacchetta un po' gli artisti. Roshelle, per esempio, che chiede perché è difficile creare intimità con le persone. «Hai compreso male la parola intimità: significa qualcosa di interno, se si crea solo fisicamente non è intimità». Ghali, che parla al plurale e domanda perché ci sentiamo grati e lontani dall'ego «solo a volte», «ma come facciamo a farlo sempre?». Sadhguru: «Ma stai parlando per te o per gli altri? Ciò che è vero per te, lo è solo per te». Poi però risponde: «C'è una differenza tra il tuo processo psicologico e il tuo processo esistenziale, ma ora si sono confusi. C'è comunque un modo per creare una distanza». Gli artisti? «Non voglio offendere nessuno, ma non c'è nulla che tu possa fare che sia assolutamente originale: stiamo solo imitando la creazione. In quanto artista, non puoi far succedere nulla di nuovo, puoi fare delle manipolazioni intelligenti e mostrarle alle persone. Un artista vede un po' di più degli altri».

Irama.

Alla fine dell'incontro, Sadhguru ringrazia con le mani giunte e invita nuovamente tutti a partecipare a uno dei suoi ritiri di 32 ore. Chi ci andrà? «Magari io sì» (Ghali), «Dovrei capire cosa implica» (Rkomi), «Sicuramente sì» (Shablo). Di certo, non capita tutti i giorni di vedere riuniti in una stanza tanti big della musica italiana, sembra Sanremo ma senza Amadeus. «È vero, è un blessing», dice Ghali.

Alessandra Amoroso.