Golfo di Follonica: spiagge, cantine design e oasi misteriose
A cavallo tra le province di Grosseto e Livorno, nell’Alta Maremma, si apre a mezzaluna il golfo di Follonica, un’ampia insenatura che si protende ad arco tra le Colline Metallifere e il Mar Tirreno, proprio di fronte all'Isola d'Elba. Qui, le pinete profumano l’aria e incorniciano le spiagge di sabbia chiara, dove tuffarsi in un mare premiato anche quest’anno dalla Bandiera Blu. Mentre le colline ricche di minerali della Val di Cornia restituiscono ottimi vini come già Etruschi e Greci avevano intuito, vinificando all’epoca in anfora.
Spiagge e pinete
Ampie distese di sabbia dorata e sassolini si alternano a rocce rossastre e boschetti di macchia mediterranea. Il litorale di Follonica regala lunghe strisce sabbiose come Torre Mozza, dove domina la silhouette della torre in pietra. O Carbonifera, che ricorda il passato estrattivo di questa terra generosa di metalli e minerali. E tutt’intorno ecco le dune protette nel Parco della Sterpaia, che si estende su superficie di quasi 300 ettari, dalla costa all’interno, offrendo un mosaico di ambienti che spaziano dalla macchia alle pinete, fino alle querce secolari. Si può attraversare in bici su una bellissima ciclabile e raggiungere calette più raccolte e scenografiche come Cala Violina (nella foto), Cala Martina e Cala Civette.
Francesco Saverio GliozziCantina di design
Tra le tenute vinicole che ricamano le Colline Metallifere, a Suvereto, l’occhio viene attirato da una monumentale costruzione che domina un colle. Ha un corpo cilindrico che segue l’inclinazione della collina e sembra quasi una gigantesca botte in sezione (ma ognuno può interpretarla a suo modo). È Cantina Petra, la sede dell’omonima azienda vinicola progettata dall’archistar svizzera Mario Botta che l’ha definita «un disegno razionale che evidenzia la misura, la bellezza e la profondità del paesaggio». In questo territorio, dove Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone, portò vitigni francesi come Merlot e Cabernet Sauvignon, Francesca Moretti mise le sue radici creando una cantina fondata su pratiche agricole biologiche. All’interno della struttura si cammina lungo gallerie di barriques e botti in rovere di Slavonia illuminate ad arte, fino alla parete in roccia che ricorda la natura metallifera del terreno. E per aggiungere magia al gusto dei calici, il 6 agosto si potrà partecipare a una notte di San Lorenzo anticipata ammirando le stelle dai telescopi, in collaborazione con l’Associazione Astrofili locale.
Francesco Saverio GliozziBorgo gioiello
A pochi chilometri da Follonica, nel cuore del Parco nazionale Colline Metallifere grossetane, si ammira uno dei borghi più belli della Maremma, Massa Marittima. Questo gioiello medievale è un grappolo di case in pietra da esplorare tra i vicoli con scale e passaggi ad arco, fino alla splendida piazza principale. Qui, si ammira la Cattedrale di San Cerbone e la facciata ornata di stemmi del Palazzo del Podestà, che ospita anche il museo archeologico. Subito dietro alla piazza, poi, si trova una fontana unica nel suo genere. La parete che fa da sfondo alle tre vasche, infatti, riporta un affresco duecentesco con un grande albero della fertilità: una pianta dai cui rami non pendono frutti, ma falli. Un augurio di abbondanza, fertilità e buona sorte. Prima di lasciare il borgo, vale la pena salire sulle possenti mura per ammiraralo dall’alto. O ancora curiosare tra i chiostri dell’ex Chiesa di san Pietro all’Orto, dove tra affreschi trecenteschi si tengono periodicamente tornei di balestrieri in costumi medievali.
Indirizzo immersivo
Spesso uno dei primi assaggi del territorio avviene con la colazione in hotel. Proprio per questo, Regione e Unioncamere Toscana, in collaborazione con Federalberghi, hanno creato il progetto Vetrina Toscana Breakfast. Un modo per offrire un’esperienza gastronomica autenticamente toscana, fin dal primo pasto della giornata. Succede anche al The Sense Experience Resort, nuovo indirizzo total white che proprio dell’esperienza immersiva del territorio ha fatto il suo concept. Del resto, siamo in un parco naturale di 5 ettari sul mare, dove al profumo della pineta si aggiunge quello di macchia mediterranea ed elicriso che punteggia le dune. Una pianta, questa, che lo chef Franco Manfredi ha trasformato in ingrediente, a cominciare dalle squisite frolle da accompagnare al caffè, che lasciano in bocca un delicato sentore di liquirizia. La cucina è semplice, territoriale e light, da gustare nei due ristoranti aperti anche agli esterni, Dimorà ed Eatè, direttamente sula spiaggia. Il piatto iconico? È la Trasparenza di Mare in vetro: darna di muggine di Orbetello in guazzetto di cozze di piombino, basilico vaniglia e pomodorini gialli. E per la sera ci sono i cocktail aromatici del mixology bar Red Rabbit e le 112 camere ricavate dal recupero dei 5 edifici, un tempo colonia estiva.
Alessandro BertelliIl parco geotermico
Giunti a Monterotondo Marittimo, al profumo della macchia mediterranea si confonde l’odore di zolfo. Siamo a ridosso del Parco Naturalistico delle Biancane, un’affascinante area dove fare un viaggio al centro della terra a passo di trekking. Qui, fra la rigogliosa vegetazione e le rocce bianche che danno il nome al parco, si cammina ammirando fenomeni geotermici come soffioni, fumarole, pozze che ribollono, ed emanazioni di gas idrogeno solforato, le «putizze». Persino Dante ne fu colpito, tanto da dedicargli un verso del libro sesto delle Rime: «versan le vene le fummifere acque per li vapor che la terra ha nel ventre, che d'abisso li tira suso in alto». Nel Lagone Cerchiaio si può vedere un cratere alimentato da acque termali tra i 100 C° e 150 C°, conosciute già dagli Etruschi per le proprietà terapeutiche su pelle, ossa e muscoli. Mentre le ampie ciminiere testimoniano lo sfruttamento naturale con la centrale di energia geotermoelettrica. Per saperne di più sul territorio c’è anche il Museo multimediale MUBIA, dove fare un viaggio virtuale e interattivo tra i fenomeni geotermici dell’area.
