Pietrabbondante

Pietrabbondante si presenta incastonato fra tre costoni rocciosi in una posizione molto affascinante, a 1027 metri s.l.m.

La sua nascita si ascrive tra il X e XI sec., in epoca longobarda, quando Pietrabbondante fu capoluogo di una delle 34 Contee del Ducato di Benevento. Successivamente divenne il capoluogo ideale della “Terra Burellensis” dove la dinastia Borrello, di stirpe franca, creò uno staterello del tutto indipendente dal potere centrale. In epoca Angioina la contea fu assegnata a Roberto di Cornay al quale successe la famiglia Carafa e, alla fine del XIII sec., Guglielmo D’Alemagna. I Marchesani divennero titolari del feudo nel XVII sec.

Nel 1860, anno in cui tutta l’Italia fu teatro di violente insurrezioni, anche Pietrabbondante conobbe la furia rivoluzionaria. Francesco Marchesani, proprietario del palazzo baronale, e padre di 12 figli, cercò di mettere in salvo la famiglia nascondendola nella torre. L’unico figlio maschio, Salvatore, fu invece, chiuso in una botte, messo su un mulo e abbandonato in aperta campagna. Il prezioso carico fu recuperato da un contadino nelle campagne di Castelverrino. L’uomo lo accudì fino alla fine delle insurrezioni quando il padre andò a recuperarlo.
Salvatore morì tragicamente nel 1876 quando si tolse la vita perché respinto da una giovane maestra per non aver né un impegno né una professione. Con la sua morte finì la dinastia dei Marchesani. Gli successero i Cestari e i D’Alessandro signori di Pescolanciano. 
Nel secondo conflitto mondiale il paese, che possedeva una piccola ferrovia che lo collegava a Pescolanciano ed Agnone, venne bombardato dai nazisti in ritiro da queste terre lungo la linea Gustav. La ferrovia fu distrutta ma il paese si salvò.

È tuttavia la storia antica, a partire dal IV sec. a.C., a lasciare nel territorio di Pietrabbondante tracce di precisa connotazione archeologica ed architettonica, che lo collocano nella grande storia nazionale per la presenza di antichissime vestigia sannitiche sia in località Calcatello - dove ha sede uno dei maggiori Santuari Federali d’epoca sannita, un vero tesoro di storia, arte e architettura - che su Monte Caraceno dove si possono ammirare i resti di una fortificazione sannita.