Nell’epoca della globalizzazione e della multimedialità, l’involucro ha acquisito un ruolo primario nel processo di qualificazione scenografica e tecnologica dell’architettura.
Nei diversi periodi storici, la facciata ha assunto significati e funzioni differenti divenendo, di volta in volta, maschera, limite, confine, rivestimento superficiale, soglia, filtro, diaframma, pelle sensibile o strumento di interazione dinamica tra edificio e ambiente.
L’involucro, più di ogni altro elemento architettonico, costituisce un catalizzatore urbano e un oggetto scenico e comunicazionale per eccellenza, capace di proiettare all’esterno l’interiorità dell’architettura.
In passato, la facciata costituiva una “maschera introversa” che, adottando una logica progettuale di tipo conservativo o difensivo, aveva la funzione di barriera visiva ed energetica tra artificio e natura.
Nei diversi periodi storici, la facciata ha assunto significati e funzioni differenti divenendo, di volta in volta, maschera, limite, confine, rivestimento superficiale, soglia, filtro, diaframma, pelle sensibile o strumento di interazione dinamica tra edificio e ambiente.
L’involucro, più di ogni altro elemento architettonico, costituisce un catalizzatore urbano e un oggetto scenico e comunicazionale per eccellenza, capace di proiettare all’esterno l’interiorità dell’architettura.
In passato, la facciata costituiva una “maschera introversa” che, adottando una logica progettuale di tipo conservativo o difensivo, aveva la funzione di barriera visiva ed energetica tra artificio e natura.
Questa tipologia ha caratterizzato la storia dell’architettura, dove le spesse pareti perimetrali in laterizio o in pietra avevano la funzione di struttura portante e di cesura irreversibile tra interno ed esterno.
Più recentemente, l’involucro ha acquisito il ruolo di “maschera estroversa”, ovvero di elemento di connessione dinamica capace di regolare le prestazioni interne in funzione delle condizioni climatiche.
Nella contemporaneità, ha assunto anche la funzione di rivestimento superficiale: sono sorte, infatti, pratiche di embellissement orientate a sovrapporre una nuova identità all’edificio preesistente.