Capitolo 25.- Demoni Nebbia

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Matthew scese le scale della Casa a due a due, ancora assonnato ma lucido, la mente che correva e cercava di ragionare razionalmente; Cecily era davvero lì per accusarlo di tradimento? In quel caso, sarebbe stata la fine. Avrebbe potuto negare, naturalmente, mostrarle la lettera che aveva scritto e che avrebbe inviato alla mattina...ma lei avrebbe trovato il modo di ignorare le sue scuse, perchè sapeva che sotto sotto il ragazzo tramava qualcosa. E la cosa peggiore era che aveva ragione: lui voleva davvero che le cose cambiassero e avrebbe davvero tentato di spodestarla dal suo ruolo. Ma quel progetto era ancora assolutamente in divenire. Nulla che potesse davvero essere attuato in quel momento; come lo aveva scoperto? Se lo aveva scoperto, si corresse. Doveva esserci un traditore. Non vedeva altra possibilità, ma chi? Forse un Discepolo?

Odiava le visite di Cecily, perfino quando erano state ampliamente annunciate...figurarsi all'alba e senza nessun motivo apparente logico; la donna metteva in discussione i suoi metodi di insegnamento non appena ne aveva la possibilità, ripeteva come un disco rotto che i suoi Discepoli non era all'altezza nonostante i risultati straordinari che alcuni raggiungevano e guardava dall'alto in basso Calendula per buona parte del tempo, lasciando cadere velate allusioni sul fatto che non fosse capace di combattere come si deve e che fosse mediocre anche come Guaritrice. Il suo modo arrogante e odioso di fare era tanto più penoso nei momenti in cui il ragazzo si soffermava a ricordare come erano le cose un tempo; Cecily era stata una seconda madre per lui, gli aveva cantato dolci ninnananne dopo la morte di Marie, lo aveva cullato quando era ancora in fasce, gli aveva letto favole meravigliose quando non riusciva a dormire. Era stata una Guaritrice straordinaria e una Fata rispettata, una delle migliori Tutrici che la casa ricordasse...ed era sempre stata così buona. Invece tutto quello che irradiava da lei ora era una pura vena di cinismo che intaccava tutto, perfino le cose più pure, perfino quelle più minuscole. Le sue visite sortivano lo stesso effetto di un terremoto: distruggevano ogni sicurezza nei Discepoli, causavano crisi di pianto in Calendula e laceravano i nervi di Matthew, che si sentiva un po' come se avesse nuovamente perso una madre.

Non che le cose andassero meglio quando era lui a farle visita a Roma; cercava di evitare la Sala Bianca da quando Marie era morta per man di Neithel dando vita ad un vero massacro che aveva tinto di rosa il marmo, ma a volte era obbligato a presenziare alle lunghe e noiose riunioni e in quelle occasioni si sentiva anche peggio, perchè Cecily mostrava un disprezzo sprezzante verso chiunque non fosse un Armato di discendenza pura, il che era piuttosto ridicolo dato che lei stessa era solo in parte Armata e che comunque suo padre aveva lasciato l'Ordine a suo tempo, per scappare con una Fata. Qualcuno ogni tanto aveva cercato di fare leva sulla sua storia personale per bloccare la sua follia, ma lei era sempre stata irremovibile e convinta che la sua nuova linea fosse un modo per espiare i peccati del padre e della sua stirpe indegna.

Feriva Matthew nel profondo sentirla parlare in quel modo.

Odiava tanto gli Impuri quanto gli Armati della Regina.

Matthew ovviamente era un Armato "di pura stirpe", nonostante i suoi genitori fossero stati uccisi e bollati come traditori; la sua fama e la sua purezza fornivano uno schermo contro le rappresaglie della donna e da quando era Tutore aveva sfruttato la situazione per accogliere Umani e fate tra le sue file, proprio come Galway o Jelien o Matthias. Raramente ricevevano il Medaglione che sarebbe stato loro di diritto, ma quantomeno potevano seguire la strada che si erano scelti.

Quantomeno loro avevano un minimo controllo sulle loro vite; Matthew spalancò il portone principale, guardando il cancello che si stagliava davanti a lui. Le stelle stavano iniziando a sbiadire appena sopra i tetti dei grattacieli e il profumo del mare lo colpì non appena iniziò a scendere la scalinata. Non riusciva a smettere di pensare a cosa sarebbe successo che fosse stato davvero accusato di tradimento; era così nervoso che notò a mala pena i cavalli che Lavinia aveva recuperato, intenti a brucare l'erba rada ai lati dell'ingresso. Continuava a ricordare tutte le occasioni negli ultimi anni in cui Cecily aveva chiaramente espresso la sua sfiducia nei suoi confronti, senza mai poterlo attaccare.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora