Eren Yeager

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Sei un'amica stretta di Levi e un giorno decidi di andarlo a trovare.

Ti dirigi verso la base in cui stanno e quando scendi dal carro lui viene subito a salutarti.

Ti abbraccia, ma sul suo viso non c'è neanche l'obra di un sorriso. D'altra parte non l'hai mai visto sorridere.

«Entra (t/n). Scusa se trovi un po' di disordine e di sporcizia, ma abbiamo un nuovo ragazzo con noi ed è davvero un incompetente.» Ti dice portandoti in giro per la base.

Ridi ricordando la sua fissa per la pulizia e mentre passi per un corridoio vedi un ragazzo dai capelli marroni e dagli occhi verdi pulire una finestra.

Lo guardi e non puoi fare a meno che rimanere incantata dal suo sguardo deciso.

«È proprio lui. Eren!» Lo richiama Levi e lui si volta verso di voi.

Tu non volti lo sguardo e continui a guardarlo arrossendo un po' dato che ora anche lui ti sta guardando negli occhi.

«Lei è (t/n), starà con noi per un po' quindi vedi di preparare una stanza per lei.» Ordina mentre il ragazzo annuisce. «Allora ti lascio nelle sue mani. Grida se ti fa qualcosa.» Ti dice per poi andarsene.

«(T/n), giusto?» Ti chiede il ragazzo avvicinandosi a te. «Io sono Eren, è un piacere conoscerti. Vieni, forse c'è una stanza libera al secondo piano.» Ti dice facendoti segno di seguirlo, cosa che fai.

Salite le scale nel silenzio più assoluto e scoprite che di camere libere, qui, non ci sono.

«Accidenti...» Dice lui per poi riportarti al primo piano. «L'unica stanza libera che abbiamo è una specie di stanzino e non vorrei mai lasciti lì. È uno spazio troppo angusto per dormirci, a malapena ci si può entrare.» Continua accennando ad una risata facendo spuntare sul tuo viso un sorriso.

«Sei un soldato?» Gli chiedi mentre lui annuisce. «Ma... non ti fanno paura quei mostri enormi... Sono così... Così...»

«No. Non mi fanno paura, perché li ucciderò tutti. Uno ad uno.» Ti dice togliendosi il fazzoletto che aveva prima in testa quando puliva assumendo un espressione decisa che quasi ti mette paura.

Lui accorgendosene si scusa con te, ma continua a tenere quello sguardo.

Subito dopo va da Levi a chiedergli dove ti possano mettere dato che le stanze sono tutte occupate e senti che Levi sospirando gli dice di condividere la sua stanza con te.

Subito arrossisci mentre Eren si volta verso di te accennando ad un piccolo sorriso imbarazzato per poi alzare gli occhi.

«Gli ordini del capitano Levi a volte sono assurdi...» Ti dice ridendo per poi condurti nella stanza dove lui alloggia, in una cantina.

'Meglio di niente', pensi per poi accorgerti della presenza di un solo letto.

Arrossisci subito e sai che dovrai dormire nello stesso letto di Eren. Al pensiero cominciano a tremarti le mani e il battito cardiaco accelera.

'È solo una notte', ti ripeti mentalmente cercando in qualche modo di calmarti, ma non ottieni l'effetto che speravi.

*****

Il sole è calato e dopo aver dato una mano nelle pulizie finalmente è giunta l'ora di dormire.

Vai in bagno, ti cambi e ti metti il pigiama per poi andare nella tua camera dove trovi Eren seduto a petto nudo sul letto.

Lo guardi meravigliata per il suo fisico, per poi arrossire e girare lo sguardo quando lui si volta verso di te.

«Scusa... Avevo davvero caldo dopo tutto quel lavoro.» Si giustifica.

Le torce attaccate alle pareti grazie alla loro fiamma illuminano la vostra stanza e prendendo un respiro profondo ti avvicini al letto.

«Come mai ancora non ti sei messo a dormire?» Chiedi alzando le lenzuola per poi entrare nel piccolo letto. Sai che i vostri corpi saranno per forza a contatto data quella distanza infima e la cosa ti agita.

«Stavo pensando a quello che proveremo a fare domani.» Comincia a dirti rimanendo ancora seduto sul bordo del letto. «Vedi io... ho questa specie di abilità e... grazie ad essa posso trasformarmi in un gigante.» Ti dice mentre tu spalanchi gli occhi. «Non so come sia possibile, ma devo allenarmi a trasformarmi in un gigante per poterli combattere. Sono una specie di arma speciale... l'arma per la salvezza dell'umanità.» Continua per poi far calare il silenzio.

Nonostante lo shock ti fai forza e riempi il silenzio con le tue domande.
«Qualcosa non va? Non sei felice? Così facendo hai un modo per annientarli come hai sempre voluto...»

«Non proprio. Perché ora io mi trasformo in uno di loro e la cosa mi disgusta.» Ti dice voltandosi a guardarti.

«È da prima che te lo volevo chiedere, ma come mai odi così tanti i giganti? Non sarebbe normale avere paura di loro al posto di odiarli?» Chiedi stringendo le lenzuola ricordando il terrore che ti fanno quelle bestie.

«Hanno divorato mia madre.» Ti dice secco e tu molli lenzuola sentendoti debole.

Lui ha trovato la forza di affrontarli nonostante abbia visto che divoravano sua madre, mentre tu hai semplicemente voluto tenere la testa bassa per paura di loro.

Ti senti una stupida, una codarda e non puoi fare a meno di rimanere in silenzio.

Lui si corica vicino a te poco dopo e sentendo il suo corpo vicino al tuo istintivamente arrossisci e ritrovi il coraggio di parlare.

«Mi dispiace per...» Cominci a dire, ma lui ti ferma.

Vi guardate negli occhi e vedi che lui sorride.

«Non devi sentirti in colpa. Non fare quella faccia come se fossi stata tu la causa della morte di mia madre, ok?» Ti dice e tu annuisci.

Vi addormentate così, vicini l'uno all'altra, con i respiri sincronizzati e i vostri battiti che continuano ad aumentare.

One shot - Anime boys x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora