Euclid ci ha inviato le sue prime incredibili immagini dallo spazio

Il telescopio spaziale dell'Esa, lanciato il primo luglio scorso con lo scopo di studiare la materia oscura, ci regala scatti incredibilmente nitidi di stelle e galassie
Euclid ci ha inviato le sue prime incredibili immagini dallo spazio
ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CC BY-SA 3.0 IGO

Euclid, il telescopio spaziale dell'Agenzia spaziale europea, ha aperto gli occhi. E quello che ci ha appena fatto vedere è davvero incredibile. Infatti, le prime immagini che ci sono arrivate, ancora parte di test di prova necessari per calibrare gli strumenti, mostrano stelle e galassie scintillanti con una nitidezza estrema. A definirle “ipnotiche” è stata proprio l'Esa, secondo cui il suo nuovo telescopio sta iniziando l'arduo compito di scrutare un'enorme porzione del cielo alla ricerca di nuove informazioni sull'espansione dell'Universo.

La missione di Euclid

Ricordiamo che Euclid è stato lanciato da Cape Canaveral in Florida il primo luglio scorso con lo scopo di studiare e mappare con estrema precisione la forma e la posizione di miliardi di galassie, esaminando fino agli ultimi 10 miliardi di anni luce dell'Universo. Nel corso di suo sei anni di missione, infatti, scandaglierà un terzo dell'intera volta celeste per aiutare la comunità scientifica a svelare finalmente i misteri della materia oscura e dell'energia oscura.

I primi scatti

ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CC BY-SA 3.0 IGO

Le prime immagini del telescopio mostrano che entrambi gli strumenti funzionano come previsto, scrutando l'Universo sia nella luce visibile che infrarossa. Si tratta esattamente di due strumenti che verranno utilizzati simultaneamente: Vis (Visible Instrument), composto di 36 rivelatori chiamati dispositivi ad accoppiamento di carica, che misureranno la forma di miliardi di galassie, e Nisp (Near Infrared Spectrometer and Photometer), dotato di 16 rivelatori che forniranno il campo visivo a infrarossi più ampio mai ottenuto da un telescopio spaziale. Quest'ultimo, inoltre, ha un duplice ruolo: fotografare le galassie nella luce infrarossa e misurare la quantità di luce che le galassie emettono a varie lunghezze d'onda, permettendoci di capire quanto è lontana ogni galassia.

Calibrare gli strumenti

ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CC BY-SA 3.0 IGO

Queste immagini mostrano un'area del cielo relativamente piccola, se pensiamo che nel corso della sua missione di sei anni Euclid dovrebbe osservare un'area circa 300mila volte più grande, coprendo circa un terzo dell'intero cielo. “Dopo più di 11 anni di progettazione e sviluppo di Euclid, è esaltante ed estremamente emozionante vedere queste prime immagini”, commenta Giuseppe Racca, project manager di Euclid. “È ancora più incredibile se pensiamo di vedere solo poche galassie qui, prodotte con una messa a punto minima del sistema. Euclid completamente calibrato alla fine osserverà miliardi di galassie per creare la più grande mappa 3D mai vista del cielo”.

ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CC BY-SA 3.0 IGO

Un'immagine particolare è quella scattata da Nisp, dove non si vedono puntini e spirali, bensì strisce sottili e allungate. Questo effetto, spiegano dall'Esa, è dovuto al fatto che la luce del telescopio è passata attraverso un "grismo" prima di raggiungere il rivelatore. Questo, infatti, divide la luce di ogni stella e galassia in base alla lunghezza d'onda e ogni striscia di luce verticale nell'immagine corrisponde a una stella o galassia. Un modo, quindi, che ci permette di determinare di cosa è fatta ogni galassia e di valutare la sua distanza dalla Terra.

Una volta che gli strumenti saranno completamente calibrati, operazione che dovrebbe richiedere alcuni mesi, Euclid inizierà la mappatura. L'obiettivo finale è capire la distribuzione della materia nell'Universo per arrivare a informazioni senza precedenti sulla natura della materia oscura e dell'energia oscura. Non ci resta che aspettare.