30 anni di Microsoft Word, la vittoria della videoscrittura

Word compie 30 anni. La prima versione fu annunciata il 10 novembre del 1983 per MS-DOS 1.0. Da allora gli aggiornamenti sono stati quattordici. Con Word la videoscrittura (già sviluppata da IBM nel 1967), è diventata abitudine a partire dal 1989, anno in cui venne rilasciato insieme al paccheto...

Word compie 30 anni. La prima versione fu annunciata il 10 novembre del 1983 per MS-DOS 1.0. Da allora gli aggiornamenti sono stati quattordici. Con Word la videoscrittura (già sviluppata da IBM nel 1967), è diventata abitudine a partire dal 1989, anno in cui venne rilasciato insieme al paccheto Windows. Oggi questo programma ha soppiantato definitivamente la macchina da scrivere. Chissà, per un certo periodo, forse, il computer con i programmi preinstallati è costato molto più che  una macchina da scrivere, ma l'ammortizzamento nel tempo è stato subito evidente: niente più carta , niente più inchiostro da acquistare. La videoscrittura è un miracolo che di questi tempi stupisce solo chi ha cominciato a scrivere quando ancora, sulle scrivanie, posavano le vecchie Olivetti.

C'è stato, tuttavia, un breve periodo di transizione, tra la prima e la seconda metà degli anni Novanta, in cui un nutrito gruppo di tradizionalisti considerava Word, il computer e Internet come una degenerazione dei tempi e si aggrappava alla nobile tradizione della macchina da scrivere come un naufrago a uno scoglio in piena tempesta. Erano quegli stessi tempi in cui chi faceva informazione su Internet era chiamato "content editor" e considerato un "cugino povero" dai giornalisti della carta stampata. Senza snobismi ma con la fierezza dell'ultimo dei mohicani Indro Montanelli era tra questi elitari che diffidavano del digitale e rimase fedele fino alla fine alla sua Lettera 22 la stessa con cui venne immortalato in una foto che ha fatto la storia del giornalismo e ha ispirato il monumento che Milano gli ha tributato.

Anche lo scrittore **Günter Grass **non ha mai adottato la videoscrittura: scrive prima a mano, poi "batte" i manoscritti con la sua Olivetti. "Non ho niente contro i computer", ha spiegato. "Il mio segretario li usa regolarmente e, anzi, sembra che siano di grande utilità per immagazzinare dati e raccogliere speciali informazioni. Ma per il lavoro di scrittura vera e propria sono troppo veloci, almeno per me". Alberto Asor Rosa, oggi 29 dicembre, sulla doppia pagina di Repubblica dove viene salutato il trentennio di Word, confessa, anzi, orgogliosamente afferma: "Io scrivo a mano da tempo immemorabile, continuo e continuerò a farlo finché mi sarà dato di continuare a farlo".

L'età avanzata e la lunga militanza sui tasti della macchina da scrivere, però, non sempre hanno condotto a una diffidenza verso la videoscrittura e, più in generale, le nuove tecnologie. Charles Bukowski nel suo "Il capitano è fuori a pranzo" si esprime così sul mestiere di scrivere al computer: "Un giorno sui computer ne saprò più dei computer stessi. Ma per il momento questa macchina mi tiene per le palle. Ci sono due redattori che conosco che ce l' hanno su con i computer. Ho qui queste due lettere che si scagliano contro i computer. Sono rimasto molto sorpreso dalla durezza delle lettere. E dal loro infantilismo. Io so bene che il computer non può scrivere al posto mio. E se potesse, non lo vorrei. Quei due si sono spinti un po' troppo in là. La conclusione è che il computer nuoce allo spirito. Be', come molte altre cose. Ma io sono per le cose utili, se posso scrivere due volte tanto e la qualità rimane la stessa, allora scelgo il computer".

Bukowski rivela un aspetto fondamentale della videoscrittura: non la fascinazione tecnologica, ma l'estrema praticità. Scrivere al computer è più semplice, se poi vogliamo fare i sostenibili a tutti i costi, più ecologico e risparmia la vita a qualche albero. Comunque, parlando di videoscrittura e celebrando Word, non possiamo dimenticare che proprio 30 anni fa, la Olivetti, dopo averla presentata allo Smau 1983, immetteva sul mercato la ETV 300, non un computer, ma una macchina da scrivere in grado di archiviare su video quello che si digitava. "Olivetti ETV 300" diceva la pubblicità, "il video per scrivere". Ah, se avesse detto "Olivetti ETV 300, per videoscrivere"...

D0CXZ1Ywh-I