Asia Argento, perché non è utile abboccare all'amo di Salvini

Battibecco fra l'attrice e il ministro dell'Interno, a partire dal solito attacco a Boldrini e Saviano del capo della Lega. Ma più che la voce, o l'insulto sempre inadeguato, bisognerebbe sfidarlo sull'autorevolezza

Diciamo che se c’è una cosa di cui non si ha bisogno è cadere nel triviale giochino di Matteo Salvini sui social. Purtroppo è capitato venerdì scorso ad Asia Argento che, in risposta al solito tweet indecoroso in cui il ministro dell’Interno (ministro dell’Interno, vale la pena ribadirlo) sbeffeggia con tanto di meme Laura Boldrini e Roberto Saviano, ha sganciato un hashtag non proprio elegante. Ma procediamo con ordine. “Boldrini: ‘Caro Roberto, non sei solo, #RespingiamoSalvini’. Che coppia!” ha scritto il capo della Lega montando su un tweet dell’ex presidente della Camera un paio di foto di due dei suoi bersagli preferiti. In calce, l’attrice ha postato un** commento ingiurioso** che circola da tempo – ma questo non lo rende meno inadeguato – dando vita allo scambio.

Salvini, che un po’ come i bambini furbetti rimane quasi sempre formalmente nella correttezza nascondendo la massima violenza nel mellifluo barocchismo, ha replicato a uso e consumo dei suoi: “Dai Asia, secondo me non sei così cattiva, se ti va ti offro un caffè (meglio una camomilla), mi racconti i problemi che hai e vedo se posso aiutarti”, al solito con l’annessa faccina sorridente, marchio di fabbrica dei suoi interventi che risponde a un preciso meccanismo di identificazione con l’intimità del mondo delle chat. Una replica evidentemente insopportabile per tutto ciò che si porta dietro rispetto al vissuto di Argento e perfino riguardo gli ultimi sviluppi. Ma insopportabile anche in senso assoluto, ovviamente: il solito e puntuale spostamento della questione sul piano personale. Peccato che stavolta, come spesso accade, qualcuno gli sia andato dietro.

Il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'interno del Governo si diletta a sbeffeggiarsi di me. Ha così tanto tempo da perdere? Non ha niente di più imperativo da da fare, da sistemare, da risolvere, meeting da attendere? Che piacere prova a trollare le donne? https://t.co/6OmEwD4eQj

— Asia Argento (@AsiaArgento) 20 luglio 2018

Il battibecco si è chiuso con la controreplica dell’attrice: “Il vicepresidente del Consiglio e ministro dell’interno del Governo si diletta a sbeffeggiarsi di me. Ha così tanto tempo da perdere? Non ha niente di più imperativo da da fare, da sistemare, da risolvere, meeting da attendere? Che piacere prova a trollare le donne?” ha scritto. Durante e dopo la solita ridda di post degli utenti (veri e finti, tantissimi finti o estremamente sospetti) gli uni contro gli altri, con il peggio che si può immaginare di leggere. Come sempre.

Al di là della singola faccenda, ennesimo capitolo di uno pseudodibattito di cui non si sente purtroppo nessun bisogno, rimane il punto di partenza. Quanto conviene agganciarsi a Salvini e cadere nei suoi tranelli quotidiani? Vero, spesso le repliche razionali e puntuali paiono avere poca o nulla presa, perché agiscono su una mole di follower del tutto insensibili a certi tipi di ragionamenti. E per giunta scatenano un’orda di bot e fake da far paura e su cui Twitter non riesce a mettere una pezza nonostante le frequenti maxipurghe.

La questione è che viviamo in una fase in cui, più che la voce, occorrerebbe alzare i toni. Nel senso di creare argomentazioni forti e superiori sotto ogni punto di vista, anche durissime, che riescano a contrastare con autorevolezza le bassezze a cui ricorrono ogni giorno molti dei politici al governo. Pur quando, come Salvini, schivano la parolaccia per riempiersi tuttavia di parolacce sotto il profilo etico e morale. Rispondere sì, ma nel mondo giusto. Altrimenti si finisce per fare il loro gioco.