RM2M333M0–Aeroplani - Lo Zogling o Zoegling o meglio la serie di veleggiatori che portarono questo nome furono progettati agli inizi degli anni trenta in Germania. Si trattava di un semplice, robusto e sicuro aliante (2)
RM2AN3DEJ–Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . $ 74 |)o- ^ in cui si vedevano ridotti. Dopo pochi giorni fu mandatocolà Giovanni Battista Masnago, suddelegato del plenipo-tenziario Borromeo, per processare i colpevoli. Molti dicoloro intinti nella rivolta, avvertiti dellarrivo del Ma-snago, si portarono sullo Stato veneto, onde evitare lapena. Dopoché partirono da Castiglione li più infervoratied arditi fra i rivoltosi, tranquillatesi le cose, il principeliberato dall assedio, discese nella rocca e sollecitossi apartire colla famiglia alla volta di Milano. La vedova suamad
RM2AJANB0–Il ristauro dello storico Palazzo Bellini in Novara, ora sede della Banca Popolare . Lentrata alla Banca (Restauro dellantico Palazzo). — 14 — Credo doveroso, chiudendo queste brevi notizie, ad-ditare al pubblico encomio la Presidenza e la Direzionedella Banca Popolare di Novara, le quali, in tutto quantoebbe rapporto principalmente col ristauro dellantico e sto-rico Palazzo, portarono una non comune nobiltà di con-cetti e larghezza di criterii, concedendo tutti i mezzi chelurono richiesti perchè la risurrezione artistica, a cui simirava, riescisse la pii^i perfetta possibile.. Il gran Scalone
RM2ANGKNB–Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno sotto la scorta, e disciplina del genio di Raffaello d'Vrbino : con vna curiosa, ed'attentissima osseruatione di tutto ciò, che facilmente possa riuscire d'vtile, e di diletto à chi desidera rendersi perfetto nella teorica, e prattica della nobil'arte della pittura . omo, e di eflb ammiratone il fuperbiilì-moDuomo^c Tua (ingoiare ftruttura^ con quanto altro per entrovi fi rroua di confiderabile, fi portarono per la Strada che con-duce à Milano in Barlallìna, Terra memorabile per il Martirio f*rltdato in quella parte al GJoriofo
RM2AN6CKP–Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . crileghi malfattori, che ruppero pure il tabernacolo delSantissimo e rovesciate sullaltare le particole consecrate,portarono pur via le pissidi e la scatola dargento checonteneva lostia consegrata. Uno di quella masnada diladri, che però non sera implicato in questo delitto, sco-perse e diede in mano della giustizia tutti cinque i ladriche furono in una sera arrestati in sul bresciano e tradottinelle carceri di Brescia assieme al manutengolo e sua mo-glie. Uno di questi morì nelle carceri, gli altri quattrofurono liberati dai
RM2AKNRBW–Storia dell'Italia antica . era suiDialetti dellItalia inferiore: e fu tenuto quasi come ritrovatore di questaoscurissima lingua Messapica, della quale fu opinato sia pelasgica, e checoloro che la portarono in Italia debbano essere gli Enotro-Peucezi ri-cordati da Dionisio, I, 11. Vedi anche Henzen, in Bull. Istit., 1850,pag. 174; Rossi, Cenni storici intorno agli antichi Italiani, nel Gior-nale dellIstituto Lombardo, voi. V, pag. 271 e De Simone, Di un ipo-geo messapico scoperto il 30 agosto 1872, Lecce 1872. Gap. V.] LINGUA ETKUSCA 479 (lonarii, sui piedistalli delle statue, e sugli utensili
RM2AKMN6B–Storia dell'Italia antica . em, vastitndinemque, calamita- 1 Vedi Marini, Fratelli Arvali. Gap. III.J NUMI SABINI ED ETRUSCHI A ROMA. 741 Cogli Dei del Lazio venne a Roma anche la religionesabina ed etnisca. Il colle Tarpeio e il Quirinale furonoripieni di are sabine da Tazioe da Numa. I Sabini conti-nuando in dura e semplice vita,nel culto loro ritenevano laforma più prossima al fetici-smo. Quindi portarono a Romail culto della Luna e del Sole,di Vulcano Dio del fuoco, diNeriene Dea della forza, diSummano autore dei fulmininotturni (), di Quirino che siconfonde con Marte, di Diana,di Flora, d
RM2AN3FAP–Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . furibondi lo insultavano coi detti i più nefandi e contu-meliosi. II suo cameriere si salvò pur esso, sebbene fe-rito in una mano ed in una coscia. Il maggiordomo dapiù grave ferita colpito, cadde da cavallo e rimase inbalìa de suoi avversarj, i quali lo portarono in casa diGiovanni Ballista Ugolotti e lo adagiarono in letto, sic-come impotente a reggersi sulle gambe. Nel successivogiorno, chera del Santo Natale, andò a chiedere del suostato Francesco Boldrino suo amico, assieme a Paolo Sa-raceni. Prima di presentarsi a lui di
RM2AM24EM–Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . nmolta victuaglia, portando quatro bandiere grandi a chavallo sensar altre da pie ; la prima, la mperiale ; la segonda, S. Giorgio ; la e. 61 A 122 PARTE PRIMA DELLE CRONICHE tersa, la Vermiglia di Pisa; la quarta, 1 arma del comune di Luc-cha. E simile portarono li palli di Pisa & di Luccha con intentio- 15ne di quelli far correre presso alle porti di Firenza. E molte al-tre cose ordinoron le quali funno messe ini punto a Luccha adi .xxiiii.° luglio. E da poi a di .xxv., la vigilia di santo Iacopo,si partirono con grande allegressa. E il di di san
RM2CRYMJ2–. Imagini delli dei de gl'antichi . Poeti>cheper quefto Claudiano? fet-iuendo a Serenafigliuola di Theodofio, dice chenelle nozzedOrfeo»fra varij animali,che eo*prefentilohonoratono j cheiGrifont portarono feco copiadoro tratta dalle maniera demonti Hiperbo-tei. Gheforfe di qua cauatono giAIchimiftt moderni il PrefidcntatodelSolefopra lOro,& vedafi IAutorea car.3n.H0ra la Eede apprefso de noftrtvera afsomigliata alPOrojcheperodeMartiticantala Chieia,che comeiO-jo nella Fornace, fiano ftati prouati: & per quefto San Pietro »& San Packnelle Epiftole loroifi fono fetuiti piu di vna volta di qu
RM2CNX18R–. Delle imprese trattato . re vn Caual nero e prefo il Battefìmo foggiugati da Carlo Ma-gno lo portarono bianco per fegno di mutata natura, per cheil Caual nero, quando non ha fegno bianco, e quafi indomi-to , ma il bianco ancor che dimoftra guerra, pur lignifica vn-altra volta il giogo, onde Virgilio ragionado deCaualli bian-chi Bello armantur equi, bellutn hac armento, minantur.Sed tamen ijdem ohm curru fuccedere fuetiQmdrupedes & frana iugo concordia [erre Speseftpacis alt Per quello volean lignificare chauendo mutato il colore fa-rebbero più teperati, e più facili. Quantunque mutatili-poi
RM2CPXKRM–. www.flickr.com/photos/internetarchivebookimages/tags/book... . » > y. APniNciPAtissiMA Insegna, Che i Romani vfarono nelle lor bandier^fu lAquila, per efferella fa,crata àGioue,dal qualéfiì fi teneuanodauer origine, òperefler Regina di tutti gli vccelli.Onde fé ne augurauano pari-mente ilRegno,&rimoerio di tutto il mòndo.Di chein qùefto volume airimprefa del Cardinal Gonza c a s eragibnato diftefàmente. Vrarono da principio i Romani in difegni, ò ridami siile bandiere i fafcitelli di fieno ,in memoria di quei di fieno veramente,cheRo; mofo,&: rerrio portarono con la fchiera de lor contad
RM2CENB0K–. Los Italianos en el Uruguay : diccionario biográfico : contiene más de mil biografías de los residentes itálicos en la República Oriental del Uruguay. rel.i al-1 ■ gran effettuate nellUruguay Pro Cro- ce Rossa Italiana ed Alleata, che si portarono adite la conflagrazione europea 1914-191S. Si ammogliò il signor Pirelli in Montevideoun donr.a Alessandrina Dellepile, dal quale m=trimonio nacquero sei figìi. tutti orientali, uggìlo stabilimento del signor Pirelli é altamente co-li e racomandato. PIUMA (Ottavio). — Agricoltore. — E nato¡1 giorno sette del mese di Gennaio 1887, io inume di Vado
RM2CT1AC0–. Delle imprese trattato . Ma quando cominciarono a diuiderfi in fattioni, sì che comefotto Federico fecondo i Milaneficonfpirauanoin due partideVifconti,eTurriani ; in Genoua nellanno 1 4 9 4- degliAdorni, e dei Fregoli; in Fiorenza deGuelfi e Ghibellini ;coli in Roma il popolo diuifo a feguir gli Orfini, o i Colon-nefi, a i Colonnefi adherirono i Sauelli, & a gli Orfmi, i Con-ti cognominati Grapelij, come racconta il Giouio nel primolibro delle fuehiftorie; per inferir chel tempo haurebbe fat-to venir a compimento il defiderio loro,portarono lOrlo conrHoriuolo5colbrene, TEMTVS ET HOR^A. Latt
RM2CNW83J–. Delle imprese, trattato . re vn Canal nero e prefo il Battefimo foggiugati da Carlo Ma-gno lo portarono bianco per fegno di mutata natura, per cheil Canal nero, quando non ha fegno bianco , e quafi indomi-to, ma il bianco ancor che dimoftra guerra, pur fignifica vn-altra volta il giogo, onde Virgilio ragionado deCaualli bian-chi Bello armantur equi, heUum hcec armenta minantur.Sed Limen ijàem olim curru fuccedtrefuctiQiudrupedes ij fraina iugo concordia fene Spese/}pacisait Per queftovolean fignificarechauendo mutatoli colore fa-rebbero più téperati, e più facili. Quantunque mutatili poi iSi
RM2CT1T4X–. Iconologia . Laerzio lib. 5. cap. 1. FATTO FAVOLOSO. NEUa Macedonia da Pie rio, ed Evippe , nacquero nove Figlie %, chia-mate Pieridi ; quelle fortirono dalla natura poltre un bel volto, unadolcilfima voce . S inluperbirono del dono , e fatte Emule alle nove >Mufe , giunterò alla temerità di crederli maggiori ancora di quelle . An-zi un giorno rifolute li portarono al Monte Elicona , per difcacciarnele,ed effe prenderne il pofTetTo . Dove giunte , diifero arditamente alle SacreMufe , che di li partùlero , perchè elle ne erano folo degne , poiledendopiù foave canto del loro , e che fé ciò
RM2CP88RK–. Le imagini dei degli antichi . Se con qual riuerenza fi doueuaado-rare i Dei. Da che nacque,che gli fcrittori delle facre cofe qui-ui portarono poi ìempre vn cappello rodo in capo con vna Capello roj]$eia di Sparuiere : Scriuendo Porfirio della attinenza de gli an- cui dato.tichi, dice , che diftribuendq quelli di Egitto diuerfi animali Torfirio.à diuerfi Dei come loro propri j, diedero al Sole lo Sparuiere ,lo Scarauaggio,il Montone,& il Crocodilo. Et perciò, comeriferifee Euiebio, i Theologi dello Egitto merteuano la inda-gine del Sole in vna naue,la quale faceuano portare da vn Cro- J^aue
RM2CP73X1–. Dialoghi di don Antonio Agostini archivescovo di Taracona, intorno alle medaglie, inscrittioni, & altre antichità . B. Delle ferpi dEfculapio ecci egli da dire più di quel che sè dettOjparlandodella Salute? A. Quel cheauuenneàiRomani,quando nel tempo della pefte mandarono perlIdolo dEfculapio inEpidauro,che credendoli di portare vna cofa di grà de-uotione,portarono vna ferpe,la quale dal tempio dEfculapio fé. nandò allanaue deRomani, & giunta in Roma fi fermò nellIfola, che fa il Teucre, doue ella Q V IN T O- w ella vfci a i icrearfi,<Sc iui le fu fatto vn belliflìmo tempio,che boggi e v
RM2CP76PX–. Dialoghi di don Antonio Agostini archivescovo di Taracona, intorno alle medaglie, inscrittioni, & altre antichità . che non è fauola,che fi truouino de i Centauri;& credo che Plinio fia della ftefla opinionej&aggiugnie,che portarono il corpodvn di loro nel mele ad vno Impe-radore. i v B. Quefto debbe eflere come quello de gli huomini marini, che fi truouanonel mare di Fiandra. A. Niuna cofa è impoffibile a Dio ; ma è difficile à crederle. Cofe moltolìrane fi toccano con mano effer vere. Chi harcbbe mai creduto ciò cheerafcritto dellelefante, fé noi nonlhaueifimo veduto ìSc quel che fi dice X
RM2CPE4EE–. Iconologia del cavaliere Cesare Ripa, perugino . er ogni dove acquiftato fi era Tito Livio, fu-però la fteffa Fama, che per il Mondo tutto era fparfa della magnifi-cenza di Roma . A fegnocchè alcuni fino dagli ultimi confini della Spa-gna , e della Francia in Roma fi portarono , non per veder Roma, maSolamente per mirare cogli occhi propri cosi famofo Srittore. San Gi-rolamo . FATTO FAVOLOSO. UDiva tfuttogiorno Pirotoo per ogni bocca le famofe gefta di Tefeo ;perilche fatto defiderofo di vedere appieno fé i fatti corrifpondefferoalla fama, fi pofe in cuore di feco cimentarli ; e perciò rapit
RM2CPTGF2–. Le imprese illustri . jl VRlRCìVjtLlSSìMjl ÌVJ1.GV^AKche i Romani tifarono nelle lor bandiere,fu 1 Aquila, per efler ella facrata à Gioue.dal qualefsi fi te-neuano dauer origine, ò per efler Regina di tuttigli ucelli. Onde fé ne augurauano parimente ilRegno, & lImperio di tutto il mondo. Di che inquefto uolume allImprefadel Cardinal GOTJj-ZJlGjl sè ragionato diftefamente. Vfaronoda principio i Romani in difegni, ò ricami su lebandiere i fafcitelli di fieno, in memoria di quei di fieno ueramente, cheRomolo,& Remo portarono con la fchiera delor contadiui {opra le per-tiche andando contra il Re
RM2CPD69R–. www.flickr.com/photos/internetarchivebookimages/tags/book... . A principaliissima Infogna, che i Ro-mani rfarono nelle lor bandiere, fu lAquila, pereflerella facrata à Giouc,dal qualefsifi teneuanodauer origine,ò per efler Regina di tutti gli vcel-li. Onde fé ne augurauano parimente il Regno,&sst^is^i.—^ai lImperiò di tutto il mondo. Di che in quefto vo-lumealTrmprefa del Cardinal G onz ag a sè ragionato diftefa-mentc. Vfarono da principio i Romani in difegni,ò ricami, su lebandiere i fafcitelli di fìeno,in memoria di quei di fieno veramen-te,che Romulo,& Remo portarono con la fchiera de lor
RM2CPTREA–. Dialoghi di d. Antonio Agostini arcivescovo de Tarracona; sopra le medaglie, iscrizioni, e altre antichita: . B. Delle ferpi diEfculapio ecci egli da dire più di quel che fi è detto, parlandodella Salute? A. Quel che auuenne à i Romani,quando nei tempo della pelle mandarono perlIdolo di Efculapio in Epidauro, che credendoli di portare vna cofa di grandeuotione,portarono vna ferpeda quale dal tempio di Efculapio fé nandò allanaue de Romani, e giunta in Roma fi fermò neh ìfeia, che fa il Teuerejdoue ella Q V I N T O. i77 ella vfcì a ricrearli, 2i iui le fu facto vn bellitfìmotempiooche hoggi
RM2CPTWF9–. Dialoghi di d. Antonio Agostini arcivescovo de Tarracona; sopra le medaglie, iscrizioni, e altre antichita: . è fauola^,che fi trouino de i Centauri; e credo che Plinio fia della fteffa opinione-, &aggiunge , che portarono il corpo di vn di loro nel mele ad vno Impe-radore. B. Quefto debbe effere come quello de gli huomini marini, che fi trouano nel mare di Fiandra. A. Niuna cofa è imponìbile à Dio ; ma è difficile à crederle . Cofe moltoftrane fi toccano con mano effer vere . Chi harebbe mai creduto ciò che-»era fcritto dellElefante, fé noi nonlhaueflìmo veduto ? e quel che fi dico X a ad t
RMRMPCJP–. Annali di botanica. Plants; Plants. — 371 — come sorgente di azoto per i bacteri e gli altri funghi, mi portarono a ricercare di quale entità fosse l'intervento microrganico nella nutri- zione azotata delle piante superiori allorché queste venivano conci- mate con la diciandiamide stessa. Seguii in questo ordine di ricerche due vie. Per una tentai l'e- sclusione dei microrganismi dai substrati in cui si allevavano le piante; per l'altra praticai l'inoculazione dei medesimi con i mi- crorganismi che aveva isolato e riconosciuto meglio attivi con il precedente studio. Per la cultura delle pian
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